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Mi sento chiamare e mi immobilizzo sul posto, sembra che i miei piedi siamo di piombo o peggio ancora sembro ancorata con i piedi nelle sabbie mobili, il cuore mi batte veloce nella gabbia toracica, fa quasi male da come sbatte forte, sento il mio respiro affannoso e la testa pesante come se mi avessero messo un peso di cento tonnellate sopra la testa, sono emozioni e sensazioni che non avevo mai provato prima in vita mia e che ero molto combattuta se mi faceva piacere pensarle o meno, mi sento talmente sopraffatta che ho persino paura delle mie emozioni

"Signorina! Signorina, aveva bisogno? Stava cercando qualcuno?"domanda una voce maschile e sembra giovane dal timbro, quindi decido di girarmi con molta calma e quando mi giro del tutto vedo chi è in viso, è un ragazzo giovane con i capelli ricci e gli occhi azzurri tendenti al blu, le parole non mi escono dalla bocca, sembro bloccata ma decido di farmi forza e parlare
"S- si avevo bisogno, io-io avevo questo indirizzo, stavo suonando ma.."lascio la frase in sospeso e vedo il ragazzo che è mio fratello posare il sacco della spazzatura nell'apposito secchio, poi si avvicina
"Dimmi pure, se posso esserti di aiuto mi fa molto piacere"sorride e devo dire che ha un bellissimo sorriso e nel suo ci rivedo il mio
"Io io cercavo Battista Calabria e la sua famiglia" concludo deglutendo in mancanza di salivazione
"È mio papà, io sono Davide il figlio con chi ho il piacere di parlare?"domanda calmo e con un sorriso che mi mette molta tranquillità
"Oh piacere mio, io sono Viola, lo so sembra strano trovarsi me davanti, ma devo assolutamente parlargli e parlarvi davvero" rispondo con molta sincerità e tranquillità nella voce ed era anche merito del suo dolce sorriso che mi ha calmata
"Piacere mio davvero, certo vieni entra, seguimi pure" mi fa un ultimo sorrido prima di voltarsi e iniziare a camminare decido di seguirlo con calma e stargli dietro, poco dopo raggiungiamo la porta d'ingresso e lui da vero gentiluomo si mette di lato e con la mano mi fa segno di entrare per prima, lo ringrazio ed entro e poco dopo lui entra dietro di me e chiude la porta
"Mamma papà! C'è qualcuno che vi cerca"chiama un po' più forte il ragazzo e poco dopo si presentano queste due persone, mio padre è uguale spiccicato a Davide e la donna che lo affianca è bellissima
"Non ci posso credere Alessia.." sussurra quello che dovrebbe essere mio padre
"Oh è lei la donna di cui mi parlavi quindi" esclamano sia il ragazzo che la donna al suo fianco e lui annuisce con il capo e si avvicina verso di me
"Puoi avvicinarti anche tu se vuoi" mi dice all'orecchio Davide, e quando mi giro nella sua direzione mi sorride per incoraggiarmi e cosi faccio, mi avvicino un po' di più come ha precedentemente fatto lui, poi con gli occhi lucidi mi fermo davanti a lui
"Non sono Alessia, sono sua figlia mi chiamo Viola"dico tutto d'un fiato e vedo che sbarra la bocca come se non riuscisse a trovare le parole adatte per dirmi qualsiasi cosa
"Oddio..scusami davvero tanto e che sei cosi simile a tua madre, cosa ci fai qui? Come sta tua mamma"domanda entusiasta mentre mi fa segno di seguirlo e poco dopo si siede sul divano
"Non ti preoccupare, non è successo nulla in realtà è vero sono la fotocopia spiccicata di mia mamma, bhe io sono venuta qui per parlare con te..mia mamma è morta, ormai da un bel po' di mesi.." mugugno guardando il pavimento e non riuscendo a non trattenere quasi le lacrime ma non potevo e non dovevo piangere davanti a loro, infondo non mi conoscono e non vorrei fare una brutta impressione
"Oddio.. mi dispiace tantissimo.. non lo sapevo.. come.. come è successo tu come stai? Io sono qui a tua completa disposizione" dice realmente dispiaciuto e cosi lo leggo anche negli occhi di quello che dovrebbe essere mio fratello maggiore
"Lei.. lei non ce l'ha fatta, il suo cuore non ha retto ad un forte stress e nel giro di poco se n'è andata.. lasciandomi da sola ma almeno cosi sono sicura che non soffra più, almeno cosi spero si trovi in un posto migliore, dove può vivere senza dolore o almeno cosi mi piace pensare"concludo guardando mio padre negli occhi, ho i suoi stessi occhi e anche Davide lo ha presi, poi solo con la differenza che io sono nata con i capelli rosso fuoco e delle lentiggini sul viso
"Mi dispiace davvero tanto, sei una ragazza giovane e non meritavi questo, non meritava neanche lei questo da quello che la conoscevo, era la ragazza più buona e dolce del mondo.. comunque dimmi pure quello che avevi da dirmi e vediamo come meglio posso aiutarti, penso che avrai già conosciuto mio figlio Davide e lei è mia moglie Tania"aveva confessato e le lacrime minacciavano di uscire dai suoi bellissimi occhi, poi mi aveva presentato la moglie, era una donna bellissima anche lei con i capelli mori e gli occhi verdi e un sorriso bello anche lei, avevo sorriso alla donna come presentazione e poi mi ero riconcentrata su di lui
"Non è per nulla facile.. ma ci provo, allora mia mamma mi ha lasciato una lettera poco prima di andarsene, però mi aveva detto di aprirla solo ed esclusivamente se e quando lei non ci sarebbe stata più, cosi una volta dopo la sua morte l'ho aperta al suo interno c'erano scritte molte bellissime parole per me ma parlava anche di una cartellina nascosta nel suo como, mi diceva di andarla a cercare e li all'interno avrei trovato dalle risposte che mi facevo sempre sin da quando ero piccolina. Cosi dopo aver letto la lettera, mi dirigo in camera sua e ricordandomi cosa mi aveva detto mi metto a cercare nel como questa cartellina che trovo, era azzurra con il mio nome scritto in grande, la apro e inizio a trovare tutte le cose riguardante la mia nascita dal peso di ogni mese, alle prime parole, ai cibi che amavo e quelli non, ai denti da latte che mi cadevano e quando mi spuntavano con tante di date a tutto il resto, però all'ultima pagina di questa cartellina c'era una cosa, c'era un foglio, era un test del DNA era il mio e di un'altra persona, un uomo e i miei esami erano uguali a quelli di questo uomo, leggo il nome e non capisco, poi trovo un bigliettino con nome e cognome, età, numero di telefono, via e città dove vive e un po' della sua vita.. bhe in definitiva quell'uomo e mio padre.. mio padre sei tu"concludo di parlare con ormai la voce che trema e con mani tremanti prendo la cartellina che ho in borsa e aprendo all'ultima pagina gli mostro il foglio del DNA che guardano tutti e tre
"Cavolo.. non mi aspettavo che da quelle notti di amore fosse nata mia figlia.. se solo l'avessi saputo prima non ti avrei lasciato vivere questo dolore da sola, ma voglio comunque dirti che si è vero non mi conosci, non conosci nulla della tua famiglia ma adesso che ti ho trovato Viola non voglio più lasciarti andare, non voglio più perdermi nemmeno un instante di te, certo sono stupito e non me lo immaginavo ma adesso che ti ho qui non ti lascerò più andare via.. voglio prendermi le mie responsabilità e starti vicino e affianco se solo tu me lo permetterai"dice guardandomi negli occhi, e mi rispecchio nei suoi stessi occhi che oscillano tra l'azzurro e il blu scuro, poi chiude la cartellina che aveva tra le mani, la posa sul divano accanto a lui e mi prende le mani nelle sue
"Io.. non so che dire, davvero sono stupita quanto te da questa situazione che non sapevo fino all'altro giorno, mi è sempre mancato vedere la figura paterna a casa mia ma la colmava nonno, ma quando lui se n'è andato non era più lo stesso, ma mamma ce la metteva tutta per non farmi mancare nulla e ci è riuscita ma sentivo sempre che qualcuno mi mancava, quindi adesso che ti ho trovato neanche io vorrei più lasciarti andare ma, ma io vivo in Sicilia e li ho la mia vita, non so come possiamo fare.."sussurro ormai mentre stringo le mani a mio padre e guardo mio fratello che sorride
"Bhe potresti sempre trasferirti qui, lasciare quello che hai giù al tuo paese, sempre che tu non abbia qualcun altro e iniziare qui la tua nuova vita, con noi.. adesso tu dove stai? E come hai fatto a venire?"chiede gentilmente Davide
"Io no non ho nessuno che mi lega più giu, non sono fidanzata se è questo che intendevi, non ho nessun parente solo il lavoro, io ho chiesto delle ferie per venire e alloggio in un hotel perché?"domando e faccio oscillare il mio sguardo tra mio fratello e mil padre
"Davide ha ragione, potresti iniziare una nuova vita qui con noi, trasferirti a Milano, qui da noi non pensare che manderei da qualsiasi altra parte, il lavoro lo possiamo trovare anche qui quello che desideri, oppure lo stesso che hai già, sempre che tu voglia, possiamo approfittare di queste ferie che hai per sistemarti, ripeto sempre che tu voglia"dicono i due coniugi all'unisono e li guardo sorridendo
"Si mi farebbe molto piacere, ci potrei fare un pensierino e cambiare davvero città e vita, cambiare abitudini e tutto per poter stare qui con voi, per conoscervi e vedere come va"sorrido ampiamente alle tre persone davanti a me e anche loro ricambiano, poi mi dicono di quella sera fermarmi li a cena, a mangiare perché volevano sapere di più su di me e della mia vita, e prevedevo che sarebbe stata una serata bella intensa e piena di cose da raccontarsi.

Tryin' not to love you|| Theo HernándezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora