Avevo passato una notte al quanto turbolenta, un incubo in particolare mi aveva lasciata perplessa.
Mi trovavo in una casa che non sapevo bene di chi fosse, c'era stata una festa di compleanno e alcune persone tra cui pure io restavo a dormire la, ma nel frattempo che mi ero diretta in camera per spogliarmi un uomo che non avevo riconosciuto in volto si avvicinava a me, mi buttava sul letto montando a cavalcioni su di me, per poi immobilizzarmi e aggredirmi sessualmente.
Mi ero svegliata sudata e con il fiatone, il respiro si stava facendo sempre più corto e il petto si alzava sempre più velocemente, gli occhi si erano riempiti di lacrime e scendevano calde lungo le mie guance, le mani si fanno fredde e in un attimo non capisco più nulla.
Era stato l'attacco di panico più forte che avevo avuto, si avevo avuto altri episodi ma non così, questo era stato troppo forte e pesante.. per la mezz'ora dopo ero dovuta rimanere a letto e dopo avevo potuto fare la solita routine.
Quella mattina ero arrivata a Milanello prima di tutti gli altri, avevo delle cose arretrata da fare, cosi mi ero messa avanti, quando sento delle voci farsi largo per il centro
"Buongiorno Viola, vedo che sei mattiniera! Come stai oggi?" domanda Alice mentre prende posto nella sua postazione dopo aver appeso il cappotto e la borsa
"Buongiorno a te Alice, si avevo del lavoro arretrato e quindi sono venuta qui prima. Ma tutto bene e tu invece?" dico mentre sistemo alcuni fogli che avevo già messo a posto
"Tutto bene grazie, beh ci sta allora hai fatto bene. Oggi sembra una giornata tranquilla e soleggiata" esclama la bionda mentre guarda fuori dalla grande finestra
"Si sembrerebbe, ma io non parlerei troppo presto sai non si sa mai " scherzo e scoppiamo a ridere insieme, quando sentiamo delle grida provenire presumo dagli spogliatoi
"Ecco appunto.. mi sa che Pioli stamattina si è svegliato con il piede sbagliato ahaha" conclude Alice prima di tornare seria e continuare a lavorare.
Il resto della giornata era passato in modo molto tranquillo, avevo fatto un articolo riguardante il Milan e le sue leggende, avevo intervistato come ogni settimana un giocatore e questa volta era toccato ad Olivier ed invece il pomeriggio mi ero occupata delle foto dell'allenamento di quel giorno che si era svolto al pomeriggio.
Dopo una giornata stancante ero poi passato a prendere una pizza per cenare al volo, visto che Davide sarebbe andato dalla sua ragazza e i nostri genitori per almeno cinque mesi sarebbero stati in crociera.
Arrivata a casa mi ero subito tolta i tacchi, poi mi ero andata a buttare sotto la doccia, dopo mi sono messa una maglietta super larga e lunga di mio fratello e sedendomi sul divano guardo un film gusto la mia pizza.
Non avevo sentito Marco tutto il giorno, ma meglio cosi perché sinceramente dopo i discorsi che sono saltati fuori ieri sera non mi sono per niente piaciuti, poi qualcosa mi dice che devo stargli il più lontano possibile e cercherò di farlo assolutamente.
Sono appena tornata dal bagno e mi sto per sedere quando sento il campanello suonare, stranita mi avvio verso la orta
"Chi è?" domando prima di aprire
"Viola sono Marco, aprimi" esclama con tono autoritario il moro, tentenno un pò prima di aprirgli ma decido di farlo
"Alla buon ora! Che stavi facendo piccola?" domande sprizzante di gioia Marco mentre io lo lascio entrare facendomi di lato
"Scusami se ero al bagno eh! Nulla di che, stavo guardando un film, nel mentre ho cenato. Tu invece che ci fai qui?" chiedo mentre lo invito a seguirmi in salone
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Tryin' not to love you|| Theo Hernández
Fiksi PenggemarViola ha 22 anni, è di origine siciliane e vive nella sua amata Sicilia con lei, non ha mai saputo nulla del padre, la madre non gliene parlava molto spesso e lei la rispettava, immaginava solo quanto dolore potesse aver provato la madre e a lei sta...