Tryin' not to love you|| Theo Hernández

33

Era da un paio di settimane che io, con mio fratello Davide e i miei genitori ci eravamo trasferiti nella nuova casa.

Avevamo cambiato tutti i mobili di casa prendendoli moderni sui toni del nero e grigio ma anche un tocco di bianco per dare luce.
Io avevo arredato la mia stanza con l'aiuto delle ragazze specialmente di Denise visto che era a Milano invece Selene, aveva aiutato nel suo piccolo da Parigi tramite videochiamata.

L'avevo fatta tutta sul tono del viola nonché mio colore preferito ma c'era qualcosa anche di azzurro.

La casa era un qualcosa di spettacolare appena entravi dalla porta ti ritrovavi un ampissimo ingresso dove quasi subito sulla destra c'era una scala che portava alle stanze, invece proseguendo dritto si trovava sulla sinistra il frigo a due ante grandissimo come quello all'americana, quasi attaccato al frigo c'era il ripiano con tutti gli elettrodomestici che ci servivano ovvero tostapane, frullatore, planetaria e un set di coltelli rigorosamente messi nel ceppo, continuando si trovava il lavandino con affianco la lavastoviglie, poi c'era un altro pezzo di ripiano dove avevamo messo delle spezie e il piatto con la frutta ed attaccato alla fine c'era il forno alto.

Dietro il lavabo c'era una specie di penisola dove erano situati anche i fornelli ad induzione e da una parte c'era messo il sale e lo zucchero, invece dall'altro avevamo messo una specie di runner beige con dei fiori disegnati.

Guardando di fronte c'erano due divani a formare una elle un piccolo tavolino in vetro con un vaso con dentro dei fiori, un camino di fronte al tavolino e sopra il camino una grandissima televisione a non so quanti pollici.

Salendo le scale che erano due rampe tipo a modi chiocciola con un corrimano tutto in legno nero, infondo a sinistra c'era la camera dei miei genitori che era stata fatta tutta sui toni del nero e grigio, con tanto di bagno personale e una televisione gigante anche li appesa alla parete di fronte al letto, infondo a destra invece c'era la camera di mio fratello Davide sui toni del rosso e del nero, ovviamente non era stato fatto a posta perché tifoso del Milan no no, anche lui con bagno personale e televisore sempre allo stesso posto, invece camera mia era situata di fronte alle scale e come detto prima era sui toni del viola e qualcosa di azzurro.

Appena entravi dalla porta di fronte era situata una grandissima finestra di quelle a tutta vetrata, all'angolo era messa una lampada che accendevo la sera e sulla destra c'era una scrivania con sopra il mio pc, il tablet e tutto l'occorrente che mi serviva per lavorare, sulla sinistra invece c'era il letto matrimoniale con tutti i led attaccati in modo da creare anch'essi un atmosfera serale rilassante e di fianco al letto, dal lato sinistro una cabina armadio grandissima contenente tutti i miei vestiti e le mie scarpe, dal lato destro invece avevo una postazione trucco con tutto l'occorrente ed erano davvero tante cose.

Poi uscendo nel lungo corridoio c'era situati due bagni uno a destra e uno a sinistra appena giravi salendo le scale ma il pezzo forte era il terrazzo, potevi raggiungerlo uscendo fuori in giardino, giardino che aveva una mega piscina situata al centro, ma di lato attaccata alla casa c'era una scala a chiocciola e li potevi raggiungere il grandissimo terrazzo dove avevamo messo alcune piante, delle luci messe come nelle strade della Grecia e un tavolo con delle poltroncine per rilassarsi li le sere d'estate.

Amavo letteralmente quella casa, mi piaceva tantissimo dalla prima volta che l'avevo vista, era poco spostata dal centro, era in una di quelle vie dove durante il Natale erano piene e gremite di gente che pullulava impaziente dell'arrivo delle festività.

In quel momento non mi trovavo a Milano, ero scesa nella mia amata terra natale, avevo bisogno di staccare un po' da tutta questa situazione e cosi ero scappata in un posto dove nessuno o quasi mi avrebbe trovata ma non ero sola, il campionato era fermo e Rafa non era stato convocato per le partite con il Portogallo cosi entrambi avevamo pensato di prenderci una pausa da tutto e tutti.