Sin da quando ero una semplice ragazza umana ho sempre desiderato un cambiamento nella mia vita, sono sempre stata insoddisfatta e annoiata dalla monotonia che costituiva le mie giornate, ma quando ho ricevuto ciò che più bramavo ho rimpianto il mio desiderio, purtroppo, però non fu più possibile tornare indietro dopo ciò che ero diventata.
Non so esattamente chi mi abbia resa il mostro che sono oggi, ma di una cosa sono sicura: chiunque l'abbia fatto non voleva che io morissi. Le uniche cose che ricordo della mia precedente vita sono mio padre e il modo in cui ho perso la vita. Mio padre, Samuel, era un medico e ricordo che adoravo osservarlo mentre lavorava ed è a lui che devo tutte le mie conoscenze in questo settore, mi ha insegnato molte cose e desiderava che io diventassi come lui e a me stava bene: ero affascinata dal modo in cui curava le persone e il piacere che provava nel farlo. Ma inutile dire che quando sono morta questo desiderio si è dissolto insieme alla mia umanità. Mia madre, invece, non l'ho mai conosciuta, Samuel mi disse che era morta dandomi alla luce e che l'ultima cosa che vide prima di spegnersi per sempre fui io.
Ho vaghi ricordi e immagini di come io sia morta: era una sera piovosa, quasi mi sembra di sentire ancora le gocce di pioggia fredda che mi scivolano lungo il corpo. Mi trovavo nel bosco, avevo smarrito la strada di casa, dopo la mia solita passeggiata pomeridiana, a causa della nebbia, quando ad un tratto fui assalita da un animale grosso, alto molto più di me e avvolto in un manto di pelliccia nera, sembrava un lupo ma ero stranita poiché da quelle parti non avrebbero dovuto esserci lupi. Fui assalita da quella bestia e prima che potessi anche solo provare a correre via mi attaccò graffiandomi con i suoi artigli l'addome, su cui ancora oggi conservo tre cicatrici che partono dal centro proprio accanto l'ombelico e terminano sul fianco a un passo dalla schiena.
Perdevo sangue ed ero pronta ad esalare il mio ultimo respiro prima di morire, quando improvvisamente il lupo sparì nell'ombra della notte e due braccia mi avvolsero per portarmi in un posto più sicuro. Quando mi svegliai mi sentivo diversa: ero più forte, più veloce, capace di vedere e sentire a chilometri di distanza, ma insieme a tutte queste cose comparve anche la sete, un'incredibile sete di sangue che mi portò a correre per il bosco fin quando non vidi un cervo, arrestai la mia corsa e l'istinto mi indusse saltargli addosso. Questa fu la prima volta in cui assaggiai del sangue, da allora ho sempre continuato a nutrirmi in questo modo senza ferire nessun umano, i primi giorni fu difficile poiché ero fortemente attratta da qualsiasi odore che non appartenesse a un animale, ma con il tempo sviluppai un autocontrollo tale da permettermi di abbandonare la città senza sentire l'impulso di uccidere qualcuno.
Non sono mai ritornata da mio padre, ma so di averlo fatto per il suo bene, preferivo che mi desse per morta piuttosto che conoscere il mostro che ero diventata, non lo meritava e io ero disposta a fare qualunque cosa pur di non fargli provare un tale dolore, non che la notizia della mia morte non l'avesse ferito ma di certo era sempre meglio di scoprire che la propria figlia, colei che aveva cresciuto ed educato si nutrisse di sangue e non fosse più un essere umano, almeno non a tutti gli effetti.
Con il passare del tempo, inoltre, mi scoprii capace di piegare le persone sotto il mio volere solo attraverso uno sguardo e delle semplici parole, inizialmente, mi era difficile concentrarmi sugli occhi di una persona e allo stesso tempo sentire dal profondo ciò che volevo facesse, ma esercitando questo strano dono sono migliorata e adesso mi bastava un solo sguardo e un pensiero per soggiogare chiunque.
Ed è a causa di ciò che i Volturi, o meglio dire Aro, mi acclamavano, volevano che mi unissi a loro, dato che avevano la strana abitudine di collezionare vampiri con i poteri più sorprendenti e a loro avviso più vantaggiosi, per questo Aro mi voleva con lui, riteneva le mie capacità straordinarie e del tutto fuori dal normale, non aveva mai visto qualcuno come me e non voleva che gli sfuggissi. Periodicamente mandava qualcuno a farmi visita per accertarsi che avessi cambiato idea ma puntualmente i suoi messaggeri tornavano da lui sempre con la stessa risposta negativa. Stavo bene da sola e non volevo unirmi a lui poiché ero consapevole dei loro ignobili modi per nutrirsi ed ero disgustata dall'idea di trarre con l'inganno dei poveri umani nel luogo da cui non sarebbero mai usciti.
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Change -Jasper Hale-
VampireKatherine Mellark è una vampira da ben 117 anni, acclamata e desiderata dai Volturi per il suo dono, Katherine, infatti, è in grado di poter soggiogare chiunque voglia, dagli umani ai vampiri più potenti quali i Volturi stessi. Dopo una lunga indeci...