Capitolo 14

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"Mi dispiace" dico a Bella mentre ci dirigiamo verso lo studio di Carlisle. Jasper ha esagerato. Ha dato di matto non appena Bella si è ferita aprendo uno dei regali di compleanno. "Non importa, non è colpa tua e non ne farò una colpa nemmeno a Jasper" si regge il braccio destro ferito mentre si appoggia alla scrivania "Non è nulla di grave, basteranno un paio di punti" le dico osservando la ferita al braccio "Non è questo ciò che mi preoccupa" sospira "E allora cosa?" la guardo interrogativa mentre prendo tutto il necessario per medicarla "Edward" la sua espressione si fa improvvisamente colpevole "A causa mia si è messo contro il suo stesso fratello e per di più ho rovinato la serata a tutti con la mia sbadataggine" abbassa lo sguardo "É stato un incidente Bella, ne capitano milioni ogni giorno in tutto il mondo" la rassicuro mentre le pulisco il braccio dal sangue in eccesso "Come ci riesci?" cambia argomento "A fare cosa?" prendo l'ago e infilo il filo nell'apposito foro "Ad avere tutto questo controllo, sembra che il mio sangue non ti faccia nessun effetto" 

"Da quando mi sono trasformata mi sono nutrita sempre e solo di sangue animale, non so neanche che tipo di sapore abbia il sangue umano" le spiego cucendo il lungo taglio sul suo braccio "Scusate l'interruzione" Carlisle fa il suo ingresso nello studio "Tu va da Jasper, ci penso io qui" si avvicina a me e sfila l'ago dalle mie mani "Posso finire io stai tranquillo, andrò dopo da Jasper" la verità è che non ho il coraggio di affrontarlo "Me l'ha chiesto lui, ha bisogno di te" per quanto sia possibile il mio cuore si ferma per un istante. Con un sospiro gli lascio lago e dopo aver fatto loro un cenno mi dirigo fuori alla ricerca di Jasper. 

"Rose, Esme sapete dov'è Jasper?" Rosalie è seduta sul divano accanto ad Esme, il pianoforte all'angolo distrutto "É uscito per calmarsi" risponde la bionda. La ringrazio e mi avvio verso l'ingresso per andarlo a cercare nel bosco. "Sono qui" il diretto interessato mi compare davanti "Allontaniamoci da qui" dice addentrandosi nel bosco. Una volta arrivati alla radura si ferma e si siede su un tronco di un albero caduto, prendo posto accanto a lui e osservo davanti a me "Non volevo farlo" inizia a parlare "Lo so" cerco di rassicurarlo "No, non lo sai. Per voi è facile, avete più anni e più esperienza di me, sapete controllarvi, mentre io no. Hai idea si cosa significhi per me vivere con un'umana costantemente tra i piedi, sento il suo odore ovunque e non immagini quanto sia difficile per me non farle del male ogni volta che la vedo. É come essere un alcolizzato che ha in casa un'intera dispensa piena di alcool" abbassa la testa sconfitto "Mi dispiace Jasper, hai ragione, non posso capire cosa provi, io mi sono sempre nutrita di sangue animale e non sono in grado di comprendere ciò che provi, ma forse posso aiutarti" sono ancora arrabbiata con lui ma credo che non merita di passare tutto questo "E come?  Vuoi soggiogarmi?" dice ironicamente, ma dopo un po' di secondi sembra rifletterci "Soggiogami" dice deciso "Come? Jasper quando dicevo di poterti aiutare non intendevo in questo modo" 

"Te lo chiedo per favore, Katherine, soggiogami. Imponimi di trattenere i miei impulsi e di non fare del male a nessuno mai più, ti prego" si volta completamente verso di me pregandomi "Io...io non posso Jasper, hai idea di cosa mi stai chiedendo? Devi imparare a gestirti da solo. E poi il soggiogamento non dura per sempre..." ora mi guarda curioso "Come sarebbe a dire che non dura per sempre?" - "Se morissi il soggiogamento sparirebbe" gli spiego "Tu non morirai" dice sicuro "Non puoi saperlo Jasper" si avvicina di poco a me "Finché ci sarò io tu non morirai"  accorcia le distanze ancora di più "Jasper che stai facendo?" domando mentre avvicina il suo volto al mio "Ti sto per baciare" sussurra "Si e poi come finirà? Smetterai di nuovo di parlarmi?" mi allontano "Non stavolta" si riavvicina e posa le sue labbra sulle mie. Il contatto mi provoca la pelle d'oca e sono costretta a reggermi al suo collo per non cedere. Dopo quelli che sono sembrati pochi secondi ma in realtà sono stati due minuti pieni ci stacchiamo "Mi dispiace per questi giorni, non ero pronto ad affrontarti, sono stato un codardo, lo so, ma non voglio perderti"

Le parole di Jasper mi hanno resa felice, ma allo stesso tempo ansiosa. Come ci comporteremo adesso? Come Rosalie ed Emmett forse? E se dovesse andare male e l'equilibrio della famiglia venisse scombussolato? "Perché sei preoccupata?" domanda di punto in bianco Jasper "Non lo sono" ribatto "Dimentichi di star parlando con un vampiro in grado di sentire i tuoi stati d'animo" un'ondata di calma improvvisa si espande dentro di me "Se non dovesse funzionare?" chiedo "Stai tranquilla, andrà tutto bene" avvolge il suo braccio attorno al mio collo e poggio la testa sulla sua spalla "Jasper..." spezzo il silenzio che si era creato "Si?" alzo lo sguardo verso il suo "Credo che anche io ti debba delle scuse" sussurro "Perché?" chiede confuso "Avrei potuto prendere in mano la situazione e invece-" mi interrompe subito "Katherine non devi scusarti di nulla, stai tranquilla" dice posandomi un bacio tra i capelli "Ora siamo insieme, è questo quello che conta".


Ciao! Mi dispiace tantissimo per avervi fatto attendere così tanto, ma sono stata in vacanza fino a una settimana fa e non ho mai avuto tempo per aggiornare la storia, ma ora sono tornata. Spero il capitolo vi sia piaciuto. ❤️

Change -Jasper Hale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora