Capitolo 7

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"Scacco matto! Ho vinto di nuovo" esulto per la terza volta, io e Jasper stiamo giocando a scacchi e devo dire che non è così forte come diceva di essere "Beh manipoli le mie mosse, non mi sorprende che tu abbia vinto ancora" mi accusa "Io non condiziono le tue mosse Jasper. Accetta il fatto che sono più forte di te" sbuffo con un sorrisetto "Io non volevo muovere quel cavallo eppure l'ho fatto, e guarda caso è stata quella la mossa che ti ha permesso di fare scacco matto" va bene, forse ha ragione, però la prima partita l'ho vinta lealmente "Sei un bugiardo" replico "Non costringermi a chiamare Edward e a farti leggere nel pensiero" dice "Sai Jasper? Dovresti accettare la sconfitta e andare avanti" Jasper sta per rispondere quando una voce lo interrompe "Smettetela di fare i bambini voi due, piuttosto Katherine..." la voce in questione è di Emmett "Sbaglio o mi avevi promesso che quando saremmo tornati mi avresti sfidato a braccio di ferro?" i Cullen sono tornati qualche ora fa dalla loro caccia, e io e Jasper abbiamo trascorso questi due giorni a chiacchierare, leggere, giocare a scacchi e a vagare per il bosco, qualsiasi cosa pur di trascorrere il tempo senza annoiarci. 

Qualche minuto dopo ecco che tutti i Cullen si radunano fuori la grande casa, pronti ad assistere alla sfida tra me ed Emmett a braccio di ferro. Sono fermamente convinta di non poterlo battere però ciò non significa che non resisterò fino alla fine. Emmett fa ritorno dal bosco con una grande roccia, la regge tra le mani e un attimo dopo la lascia cadere provocando un tonfo. "Pronta?" mi sfida mettendosi in posizione, non rispondo e lo raggiungo copiando i suoi movimenti: braccio sinistro dietro la schiena e gomito destro sulla roccia. Emmett mi afferra la mano, ma prima che la sfida abbia inizio Jasper prende parola "Emmett..." dice come se volesse raccomandarsi, e la cosa inevitabilmente mi piace, apprezzo sapere che si preoccupa per me "Non prometto niente fratello"

Emmett sembra calmo eppure per contrastarlo devo usare tutta la mia forza, nessuno dei due parla ci fissiamo solo negli occhi, sono quasi tentata di manipolarlo per vincere, ma voglio giocare pulito quindi reprimo questo pensiero. I minuti passano ed Emmett continua ad applicare forza e di conseguenza io faccio sempre più fatica a resistere. Ora capisco quando Jasper mi ha detto che suo fratello aveva il dono della forza, e il suo aspetto ne è un indizio: è tanto grosso quanto forte. "Mi sorprende che ancora devi mollare" dice, la sua voce non tradisce alcuno sforzo al contrario di ciò che farebbe la mia nel caso in cui parlassi; il mio braccio si inclina sempre di più fino a sbattere violentemente contro la roccia portandola e spaccarsi su un lato. "Beh devo ammettere che sei durata più di tutti gli altri, ma non c'è storia, alla fine vinco sempre io" si vanta Emmett e mai come adesso ho una gran voglia di metterlo a tacere, ma non so in che modo, quindi mi limito a riavvicinarmi agli altri membri della famiglia "Avrò la mia vendetta Emmett, quando meno te lo aspetti" dico guardandolo con occhi fiammeggianti.

"Stai bene?" mi chiede Jasper notando che mi sto massaggiando il polso da un po' "É tutto apposto Jasper, tranquillo" lo rassicuro ma non mi sembra molto convinto, infatti continua a studiarmi le mani "Jasper..." lo richiamo "Non è niente, sono un vampiro anch'io, ricordi?" lui annuisce e poi raggiungiamo gli altri dentro casa. "Domani ci sarà una tempesta, perché non organizziamo una partita a baseball?" domanda Alice, attirando l'attenzione di tutti "Si, perché no? É una buona idea" le risponde Carlisle "Edward perché non inviti anche Bella? Non ci ha mai visti giocare" Edward si limita ad acconsentire con un cenno del capo per poi sparire "Tu sai giocare Katherine?" si rivolge stavolta a me Alice "Si, certo. Ma vorrei prima vedere in che modo giocate voi" le rispondo accennando un sorriso "Oh lo vedrai..." mi sussurra Jasper vicino all'orecchio. Forse già ho qualche idea, considerando che giocano sotto la tempesta. 

Non so esattamente come io sappia giocare a baseball, non ricordo chi me lo abbia insegnato, sicuramente non mio padre dal momento in cui non praticava alcun tipo di sport, però so che ne sono capace e questo è uno dei pochi ricordi che ho conservato della mia vita da umana.

Change -Jasper Hale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora