Capitolo 12

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"Notizie di Bella?" chiedo guardando Alice "Sta molto meglio, si riprenderà presto". Sono passati due giorni da quando Bella è quasi morta e da quando James è stato ucciso, Edward trascorre molto tempo in ospedale, praticamente tutto il giorno, resta accanto a Bella e ci informa sulla sua condizione di salute. Sono felice che stia meglio, non meritava nulla di tutto quello che le è successo, e malgrado mi duole ammetterlo, James meritava di morire, adesso la mia unica preoccupazione è che Victoria abbia sete di vendetta, infondo James era il suo compagno e si sa che i vampiri non sono soliti amare più di una volta.

"Katherine" a distogliermi dai miei pensieri è Carlisle "Si?" è sulla soglia della porta del suo studio "Potresti venire un attimo per favore? Vorrei parlarti" mi chiede "Certo" mi alzo e mi dirigo verso di lui, forse ho già un'idea di cosa voglia dirmi. "Volevo parlarti di quanto è accaduto due giorni fa" inizia invitandomi a sedere su una delle due sedie della grande scrivania "Dimmi tutto" mi accomodo e lui occupa l'altra sedia "In verità la mia è solo curiosità" ride leggermente in imbarazzo "Puoi chiedermi tutto ciò che vuoi Carlisle, rispondere alle tue domande è il minimo che io possa fare per ricambiare il favore che tu hai fatto a me accogliendomi in casa tua" gli sorrido rassicurante "Non dire sciocchezze, non mi devi nulla Katherine" notando il mio silenzio riprende la parola "Comunque sia, due giorni fa, quando Bella era per terra agonizzante, nella scuola di ballo, tu sapevi esattamente cosa fare e come farlo. Sono rimasto sorpreso, ecco. Non ho mai incontrato nessun altro della mia stessa specie che fosse in grado di resistere così bene al sangue umano e che conoscesse certe nozioni mediche" mi osserva, attende una mia spiegazione "Quando ero umana ho sempre amato la medicina e tutto ciò che ne fa parte, mio padre era un medico, proprio come te, e ogni giorno mi dava delle lezioni, ho imparato molte cose grazie a lui" sorrido al ricordo di mio padre "Sai? Sono contento che adesso in famiglia ci sia qualcuno che condivide la mia stessa passione, da ora in avanti saprò a chi rivolgermi per avere consigli su alcuni pazienti" 

"Sarò felice di aiutarti Carlisle" Carlisle sta per rispondere ma un leggero tocco alla porta lo interrompe "Avanti" dice "Scusa se vi interrompo Carlisle, posso rubarti per qualche minuto Katherine?" Jasper rimane sulla soglia della porta in attesa di una risposta "Certo Jasper, in fin dei conti avevamo finito" mi alzo dalla sedia e dopo aver fatto un cenno di saluto a Carlisle raggiungo Jasper alla porta, aspetta che oltrepassi la soglia per poi richiuderla alla nostre spalle "Che succede?" gli domando leggermente in ansia "Nulla, avevo solo voglia di passare del tempo con te" una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco, è uno strano formicolio, credo siano le famose farfalle nello stomaco. Afferra la mia mano e mi guida lungo le scale fino ad arrivare alla sua stanza, si chiude la porta alle spalle e si accomoda sul divano invitandomi a fare lo stesso "Sei stata brava l'altro giorno..." fa una breve pausa "Con Bella" continua poi osservandomi "Ho fatto solo quello che avrebbe fatto chiunque, poi la maggior parte del lavoro l'ha fatto Edward" 

"Ti sottovaluti, lo sai?" punta i suoi occhi color topazio nei miei "Tu dici?" domando retorica "Si, sei sempre pronta ad aiutare tutti, anche quando non conosci la persona a cui stai offrendo il tuo aiuto" dice, e subito colgo il riferimento alla prima volta che ci siamo incontrati, quando stava per perdere il controllo "Non potevo di certo lasciare che aggredissi quel ragazzo" dico "Hai ragione, ma hai comunque corso un grande rischio aiutandomi, non sapevi chi fossi o se potessi essere un pericolo per te" il suo tono adesso è cambiato, è più basso e profondo "Se non ti avessi aiutato probabilmente adesso non saremmo qui a parlarne" abbasso lo sguardo, Jasper non risponde, si limita ad alzarmi il viso con una mano all'altezza della guancia "In fin dei conti, forse, hai fatto la cosa giusta" sussurra, si avvicina sempre di più fissandomi negli occhi, non mi ritraggo, anzi, poggio una mano sul suo viso e mi avvicino di più. La distanza si azzera e finalmente, dopo quelli che sembrano decenni di attesa, le sue labbra si posano sulle mie. Ghiaccio e neve, freddo e gelo, è questo quello che sono le nostre labbra a contatto, le sue sono morbide e tremendamente gelide, mi provocano sollievo come dopo un'intensa giornata estiva trascorsa al Sole. 

Sono lieta del fatto che i vampiri non hanno necessariamente bisogno di respirare, così che il bacio possa durare di più. Jasper approfondisce il bacio e presa dalla foga mi sporgo di più verso di lui, portando entrambi a stenderci sul divano, io sopra di lui. Le mie mani passano dal suo petto, alle spalle per poi fermarsi nei folti capelli biondi, le sue invece mi accarezzando le gambe su e giù. A un tratto, però, interrompe il bacio "Forse è meglio fermarci, ci sono cinque paia di orecchie in ascolto e non mi va che ci sentano" ricambio il suo sorriso e mi sposto permettendogli di alzarsi, poi è lui a spezzare il silenzio "Ti va di darmi la rivincita a scacchi?"


Change -Jasper Hale-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora