Mi aveva portato in un locale spagnolo, forse per sentirsi maggiormente a suo agio o per farmi conoscere quel lato di sé. Era una semplice uscita tra amici, soltanto dopo da noi identificato come il nostro primo appuntamento.
Fino ad allora era andato tutto per meglio ed era inutile negare che mi stessi lentamente innamorando di lui, ad ogni suo sorriso, ad ogni sua parola, ad ogni suo sguardo, ad ogni sua risata. Eppure io non riuscivo ancora ad ammetterlo, non subito, non ero mai stata una ragazza facile.
<< Allora >> richiamai la sua attenzione << Allora >> mi fece eco invitandomi a continuare << Hai detto che mio fratello vi ha parlato di me >> annuì alla mia affermazione scrutandomi, cercando di capire quale fosse il punto del mio discorso << Vediamo cosa sai su di me >> nel suo volto comparve un sorriso innocente << Beh, ti chiami Sofia Immobile, hai 21 anni, sei nata il 19 marzo 1998, frequenti l'università, non sei impegnata in una relazione, sei un'ottima zia, tieni molto alla tua famiglia e hai davvero un bel sorriso >> abbassai lo sguardo non volendo fargli notare che stessi arrossendo. Rise divertito dalla situazione cercando il mio sguardo << Che c'è da ridere? >> domandai fintamente infastidita << C'è che sei buffa >> mi sfiorò la mano, che era appoggiata sul tavolo a pochi centimetri dalla sua, e una volta finito quel contatto sentii l'istantaneo bisogno di ripeterlo. Improvvisamente tornò serio guardandomi dritto negli occhi << Che c'è adesso? >> mi aggiustai un ciuffo di capelli dietro l'orecchio << Nulla, stavo solo guardando >> sorrisi spontaneamente senza riuscire a trattenermi. << Quindi sono promosso? >> mi chiese mentre io mi stavo perdendo nella luce dei suoi occhi << Cosa? >> domandai tornando in me << Sono stato abbastanza attento su ciò che dice tu hermano su di te? >> formulò meglio la domanda << Non so se mio fratello abbia realmente detto che ho un bel sorriso o che non sono impegnata in una relazione ma per il resto penso che tu sia abbastanza preparato >> lo presi in giro << E tu? Tu che sai su di me? >> poggiò i gomiti sul tavolo aspettando una mia risposta << Inizia a non piacermi questo gioco >> confessai facendo una risata nervosa << Ok, ti chiami Carlos Joaquín Correa ma tutti ti chiamano el tucu, sei un calciatore argentino, hai giocato nella Sampdoria e nel Siviglia e adesso, dal 2018, nella Lazio. Sei un attaccante e diciamo che sei abbastanza bravo >> finii ridendo << Grazie per il complimento. Non mi aspettavo sapessi tutto questo su di me >> la prima cosa che avevo fatto dopo essere tornata a casa dalla festa di mio fratello era stata cercarlo su Instagram e questa mia conoscenza approfondita era dovuta principalmente a questo. Avevo passato ore a scrollare i suoi post ed assicurarmi che non fosse impegnato con qualcun'altra.
<< Chiedo il conto e andiamo, ok? >> si assicurò alzandosi << Ti aspetto fuori >> mi alzai anch'io allontanandomi verso l'uscita. Non mi fece aspettare a lungo, non c'era molta gente nel locale e lui doveva venirci spesso vista la sicurezza con cui si muoveva. Lo vidi allontanarsi dalla cassa, allora abbandonai il muro sui cui mi ero appoggiata. << Grazie per la serata Joaquin. Sono stata davvero bene >> mi congedai non appena lo ebbi davanti << Ehi, ehi. Dove credi di andare? >> mi bloccò mettendosi prontamente davanti a me tagliandomi la strada << A casa, no? >> domandai confusa << E come credi di andarci? >> aggrottai le sopracciglia << Con un taxi, come dovrei andarci? >> fece un sorriso << Ti riaccompagno io a casa >> mi porse la mano per seguirlo << Sicuro che non ti creo nessun disturbo? >> chiesi prima di stringerla << Assolutamente no, io odio viaggiare da solo e almeno per un tratto oggi non lo sarò >> provò a rassicurarmi. Ci incamminammo verso l'auto continuando a ridere come per tutto il tragitto verso casa mia tanto che il tempo sembrò volare.
<< Sono arrivata >> lo avvertii in modo che si fermasse << Va bene, allora ciao guapa >> mi avvicinai e gli lasciai un bacio sulla guancia << Ciao niño >> cercai di aprire la portiera << Aspetta, lascia fare a me >> si slacciò la cintura e si sporse in avanti per arrivare allo sportello. Appoggiò la sua mano sulla mia cercando di aprire e ci riuscì senza nessuno sforzo << ¿Estás seguro de que no era solo una manera de quedarte conmigo un poco más? >> disse sicuro di sé tornando in posizione eretta << Non far finta di non aver capito >> aggiunse << Non sto facendo finta, non ho davvero capito >> scesi dalla macchina << Si si come no >> annuì ridendo << Ci sentiamo, eh >> disse mentre chiudevo lo sportello.
Mi allontanai dalla sua macchina con un gran sorriso in volto.Joaquin Correa era riuscito a far sorridere il mio cuore.
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JOAQUIN CORREA|| E NOI?
RomanceUna storia che inizia dalla fine ma che forse una fine non lo ha. Una storia d'amore complicata é quella tra Joaquin e Sofia, messa da parte a causa delle decisioni prese. Si può cadere così in fondo spingendosi da soli? Può la felicità svanire in u...