16|| TRE

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<< Prima che tu mi faccia qualsiasi domanda, lasciami entrare >> non appena aprii la porta mi ritrovai il suo viso davanti e non potei avere alcuna reazione alla sua vista poiché un secondo dopo era già dentro casa << Ti avrei fatto entrare comunque >> lo informai confusa chiudendo la porta << Ah bene >> commentò sedendosi sul divano << Adesso posso domandartelo? >> chiesi osservandolo dopo averlo raggiunto << Cosa? >> domandò come se tutto ciò che stesse accadendo fosse una cosa normale, una cosa di tutti giorni, come se fossimo tornati improvvisamente a qualche anno prima e noi vivessimo ancora insieme e lui fosse tornato semplicemente da un allenamento << Cosa ci fai qui? >> posi la mia domanda << Perché? Non ti fa piacere? >> sviò il discorso << Non è una risposta >> gli feci notare << Nemmeno la tua lo è  >> controbatté prontamente << E va bene, non volevo dirlo ma non trovo nessun'altra ragione per cui io debba essere qui quindi non ho altra scelta se non confessarlo. Mi mancavi, mi mancavi da morire, avevo dei giorni liberi così ho pensato di venire >> si arrese dando una risposta alla mia precedente domanda << Sono tornata a Roma da nemmeno una settimana e tu sentivi già la mia mancanza >> lo presi in giro per nascondere l'imbarazzo che mi procurasse la sua affermazione << Sono patetico, lo so >> disse sbuffando e coprendo il suo volto con le mani << No, non sei affatto patetico, sei impulsivo, insopportabile, invadente e >> mi fermai cercando l'aggettivo adatto << Impaziente >> provò ad auto definirsi << No, stavo per dire carino, sei stato carino, quello che hai fatto è stato abbastanza carino anche se impulsivo >> lo vidi sorridere mentre piano faceva scivolare le sue mani lungo i fianchi lasciando libero il suo viso << Insopportabile e invadente, si ho capito >> finì la frase continuando a sorridere << Joaquin, non ci eravamo detti di informarci quando avevamo l'intenzione di farci visita? >> gli ricordai << Si, in effetti adesso che me lo hai fatto ricordare si, se ti dicessi che l'ho dimenticato o meglio che ti volessi fare una sorpresa potresti far finta di credermi? >> era davvero incredibile quel ragazzo << Non la facevo così insicuro signorino >> mi scappò una mezza risata << Infatti non lo sono >> si oppose contrariato mettendo il broncio << Anche per questo farò finta di crederti >> non gliela diedi vinta nonostante non riuscissi realmente a resistere a quella sua espressione << Tocca a te >> mi disse all'improvviso << Tocca a me cosa? >> domandai confusa << Rispondere alla mia domanda, io l'ho fatto >> mi spiegò come se fosse scontato che si stesse riferendo a questo << La risposta mi sembra così ovvia, penso che tu stia solo cercando di mettermi in imbarazzo >> mi grattai la nuca guardando il pavimento << Forse è così ma nonostante io già conosca la risposta voglio sentirla dire da te >> percepivo il suo sguardo addosso per questo motivo evitavo di alzare i miei occhi dal pavimento << Mi fa piacere che tu sia qui, contento? >> finalmente confessai dopo un breve silenzio << Non proprio, mi aspettavo un ' adesso che tu sei qui il mio cuore è colmo di gioia, grazie Joaquin per aver deciso di spendere il tuo tempo libero con me', le ragazze che mi incontrano di solito reagiscono così >> provò a riprodurre la voce di una ragazza con davvero un cattivo risultato << Io non sono come le altre e questo lo sai >> mi poggiai con le braccia sul tavolo che si trovava alle mie spalle << Si questo lo so bene, tu non sei come nessun altro che io conosca, tu sei Sofia, insomma la donna che possiede molta più classe e intelligenza, più bellezza e grazia di qualunque altra donna cammini sulla faccia del pianeta e magari queste parole escono dalla mia bocca perché si da il caso che in 3 anni della mia permanenza a Roma io ti abbia amata come non avevo mai amato nessuno in vita mia e anche adesso, quando avrei dovuto dimenticarti, credere che tra noi fosse finita, io continui a farlo, io continui ad amarti proprio come 3 anni fa, se non di più, ma la cosa più spaventosa è che io ci credo davvero a tutto quello che penso di te >> si alzò facendo qualche passo verso di me << Joaquin, sei il ragazzo più imprevedibile che io conosca e ti assicuro che sia un'enorme qualità, riesci sempre a stupirmi, riesci sempre a dire o fare qualcosa che mi lascia a bocca aperta e magari queste parole escono dalla mia bocca perché si da il caso che in 3 anni della tua permanenza a Roma io ti abbia amato come non avevo mai amato nessuno in vita mia e anche adesso, quando avrei dovuto dimenticarti, credere che tra noi fosse finita, io continui a farlo, io continui ad amarti proprio come 3 anni fa, se non di più, ma la cosa più spaventosa è che io ci credo davvero a tutto quello che penso di te >> ripetei con un gran sorriso stampato sulle labbra << Beh, Sofia a questo punto io ti bacerò >> mi comunicò sfregandosi le mani e avvicinandosi lentamente verso di me << No Joaquin non devi >> provai a fermarlo << Sofia non puoi dirmi una cosa simile senza aspettarti nessuna reazione perciò è esattamente quello che farò, io ti bacerò fra meno di 3 secondi e se tu non vuoi che ti baci, se non vuoi fermami ma spero che tu non lo faccia >> sentii il suo respiro contagiarsi al mio, il suo odore mescolarsi al mio, le sue mani avvolgere le mie guance

<< tre >> sospirò poco prima di coinvolgere le mie labbra in un lungo ed appassionato bacio.

<< Non ti preoccupare, non ti bacerò di nuovo Sofia >> mi sussurrò allontanandosi << Cos'hai provato questa volta? >> mi domandò rimanendo davanti a me << Non lo so >> dissi scuotendo il capo << Non credi che io mi meriti una risposta migliore dopo tutto quello >> lo fermai << Joaquin credimi io sto cercando di non pensare a te, ho provato a raccontarmi che questo non è altro che un capriccio ma no, non funziona >> era davvero complicato dimenticare quella giornata ormai passata, era davvero complicato per me dimenticare che una volta quel noi che sembrava così forte e stabile era crollato, con una tale violenza da aver impiegato dei mesi per ributtare nuovamente giù delle fondamenta e per quanto volessi dimenticarlo anche solo per un attimo, anche solo per quell'attimo, quell'attimo in cui mi aveva baciata, non ci ero riuscita << Perché, tu vuoi che funzioni? >> non riuscivo a riprodurre alcun pensiero sensato << Io non lo so Joaquin >> fu l'unica cosa che riuscii a dire << Non è possibile >> sussurrò guardandomi negli occhi << Io non ho risposte in questo momento, posso essere confusa?! Posso?! Eh?! >> alzai il tono della voce << L'unico motivo per cui non hai delle risposte è perché hai troppa paura di farti le domande giuste >> aggrottai le sopracciglia << Ma di quale domande parli? >> domandai confusa << Senti io lo so quello che provo e lo sai anche tu Sofia, te l'ho detto e te l'ho dimostrato ma in tutto questo tempo non siamo mai giunti al punto e il punto non è cosa provo io, è cosa provi tu. Allora, vuoi dirmelo? >> sbuffai forse innervosita, forse confusa, forse in difficoltà << Schifo, ecco cosa provo, io mi sento uno schifo >> quasi scaraventai in faccia a Joaquin la verità che tanto aveva richiesto << Anch'io, mentre ti baciavo mi sono sentito sulla vetta più alta del Paradiso e allo stesso tempo in un abisso infernale, la sola idea che questo nostro sentimento possa portarci a commettere gli stessi errori mi paralizza ed è terribile perché io ti desidero e sai cosa provo per te ma non riesco a liberarmi del ricordo di quel pomeriggio in cui abbiamo messo fine a una relazione durata ben tre anni. Ah, Sofia, è che non posso continuare a baciarti io >> fece un passo indietro << Che significa? >> domandai confusa << Significa quello che ho detto, non posso continuare a baciarti io, l'ho già fatto troppo volte, non posso essere sempre io a prendere l'iniziativa, non posso essere sempre io a darti le risposte >> abbassai lo sguardo non sapendo che dire, non sapendo che fare, non sapendo che pensare << Guardami Sofia >> scossi il capo << Non ce la faccio >> non con la confusione che avevo in testa << Per favore >> quasi mi implorò, alzai il capo incontrando i suoi occhi << Se tu non pensassi almeno per metà del tempo durante il quale ci penso io alla nostra relazione di certo adesso non staremmo qui a discuterne >> mi diede le spalle allontanandosi verso il divano dove aveva lasciato il suo giubbotto << Joaquin >> gli afferrai la mano fermandolo e feci forse la cosa più sbagliata ma allo stesso tempo giusta che potessi fare in quel momento, lo baciai.

JOAQUIN CORREA|| E NOI?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora