JOAQUIN CORREA|| E NOI?

11|| CREDO DI ESSERMI INNAMORATA DI TE

<< Credo di essermi innamorata di te >> sussurrai mentre l'osservavo, sdraiata sulle sue gambe, sullo stesso divano che aveva assistito al nostro primo bacio, da cui ormai erano già passati 4 mesi. Ripose il suo sguardo su di me, fece un mezzo sorriso, prima di sporgersi per incontrare le mie labbra << Anche io, credo di essermi perdutamente innamorato di te >> alzai il busto e mi misi seduta girandomi verso di lui, lui seguì attentamente le mie azioni girandosi anche lui verso di me, lo guardai negli occhi e mi bastò questo per capire che Joaquin era tutto ciò che la vita aveva riservato per me.

In realtà era da molto che ci pensavo e più lo guardavo e più mi convincevo che fosse naturale che fosse successo.
Mi ero innamorata di lui, avevo imparato ad amare i suoi occhi che erano sempre lo specchio della sua anima, avevo imparato ad amare le sue labbra di cui conservavo gelosamente il sapore, avevo imparato ad amare il suo sorriso che donava al suo viso una luce nuova, avevo imparato ad amare le sue mani che finivo sempre per stringere nelle mie, avevo imparato ad amare le sue braccia che mi ospitavano dolcemente e mi cullavano serenamente, avevo imparato ad amare la sua risata che era ossigeno per me, avevo imparato ad amare la sua voce che risuonava perennemente nelle mie orecchie. Avevo imparato ad amare quel suo ' Che c'è, Sofia?' quando mi vedeva un po' più giù, avevo imparato ad amare quelle sue battutine che riuscivano sempre a farmi scappare un sorriso, avevo imparato ad amare quel suo piccolo imbarazzo ogni qual volta gli facessi un complimento, avevo imparato ad amare quella sua concezione di famiglia, avevo imparato ad amare la passione e la dedizione che riservava nelle partite e negli allenamenti, avevo imparato ad amare quella luce che faceva brillare i suoi occhi quando si trattava di qualcosa a cui lui teneva particolarmente, avevo imparato ad amare la sua cucina e i locali in cui mi portava ad ogni appuntamento, avevo imparato ad amare quel suo eterno romanticismo, avevo imparato ad amare il modo in cui cercava di aiutarmi con le lezioni universitarie, avevo imparato ad amare quel suo modo di fare, nonostante cercasse sempre di mostrarmi che andasse tutto bene anche se non fosse così, avevo imparato ad amare il suo profumo e il rumore dei suoi passi, avevo imparato ad amare la sua innocenza, avevo imparato ad amare il fatto che non mi facesse mai pesare nulla, avevo imparato ad amare le stelle sulle quali era inscritto il nostro amore, avevo imparato ad amare i suoi abbracci e i suoi baci, avevo imparato ad amare quel suo accento argentino. Avevo imparato ad amarlo interiormente, cercando di scavare negli angoli più profondi della sua anima pura.
Perché lui era tutto questo confluito in unica persona ed io avevo imparato ad amare tutto di lui o forse non c'era nemmeno stato bisogno di imparare, era così e basta, dal primo giorno in cui l'ho visto, da quel giorno in cui potevo soltanto immaginare quel appuntamento che per me non ci sarebbe mai stato, quel giorno in cui le stelle hanno iniziato a parlarmi, quel giorno in cui mi era bastato incontrare i suoi occhi per sentirmi istantaneamente a mio agio, quel giorno in cui non avevo bisogno di nessuna lezione, avevo già iniziato ad amarti ancor prima che lo sapessi. Allora te lo dico, adesso che lo so, te lo urlo, adesso che lo sento dentro di me. Ti dico che ti amo, ti urlo che ti amo. Ti dico che sono innamorata di me, ti urlo che sono innamorata di te. Ti dico che non ci sarebbe altro posto in cui vorrei essere in questo momento, ti urlo che ti voglio per sempre. Eppure esce solo un sussurro ma tu, amore mio, riesci comunque a percepirlo come un urlo. Lo vedo nei tuoi occhi. Lo vedo nel tuo sorriso.
Baciami, non smettere, mai, non smettere mai. Stringimi, più forte che puoi. Ora che, ora che lo so.