43~ non mi lasciare Andrés (parte seconda)

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Gli occhi mi bruciavano mentre le lacrime mi scendevano giù dal mio viso, no non poteva finire così, Andrés non DOVEVA MORIRE.
Avevamo tanti progetti insieme, ancora tante cose da fare.
Mi asciugai le lacrime mentre stavamo raggiungendo l'ospedale
<<Andrés devi rimanere con me, senza di te non c'è la posso fare>>
E di nuovo le lacrime mi scesero dal viso
<<resistiti siamo quasi arrivati>>
Sentivo diventare il corpo più pesante di Andrés
<<Andrés so che è difficile ma non mollare>>
Salì le scale più veloci possibili, ormai avevo la maglietta quasi strappata da quando Andrés mi si era buttato a peso morto su di me.
Aprì le porte del ospedale in male modo non mi importava della figura che avrei fatto.
<<Aiuto qualcuno mi aiuti, il mio fidanzato non respira!>>
Urlai con tutto il fiato che avevo in gola e poco dopo arrivarono di corsa con una barella verso di noi.
Misero Andrés sopra alla barella.
<<cosa è successo? Ha mangiato qualcosa che non doveva?>>
Intanto il dottore gli mise la bombola d'ossigeno.
<<e..eravamo a mangiare un waffle e tutto di un tratto è iniziato a stare male.
Stamattina ha fatto la prima dose sperimentale>>
<<Prima dose? Venga con me>>
Andammo in uno stanzino pieno di medicine dove presero una siringa e la fecero ad Andrés.
Poco dopo nel viso di Andrés si vedeva che era più tranquillo. Si era ripreso.
<<Avete fatto bene a venire subito abbiamo capito quale il problema: è allergico a una sostanza che c'è nella cura, ma con un pó di antistaminico abbiamo agito in tempo.
Poteva succedere o un schok anafilattico o in questo caso che gli si chiudeva la gola.
Ma per fortuna come dicevo e andato tutto bene>>
Andrés aprì gli occhi e guardò il dottore non capendo perché aveva una bombola d'ossigeno.
<<bene vi lascio soli>>
<<la ringrazio dottore>>
Fece un sorriso e lascio la stanza
<<Oh Andrés! Mi ero così preoccupata! Pensavo che stessi per morire>>
Lo abbracciai forte mentre delle lacrime mi scesero dal viso.
<<Amor ora sto bene grazie a te>>
Andrés sposto per un attimo la bombola di ossigeno e mi diede un bacio.
<<Andrés!>>
Divento rossa in viso, e lui si mise a ridere.
Andrés restò ancora sul lettino e dopo mezz'ora gli tolsero la bombola d'ossigeno.
<<Come ti senti?>>
<<Ora sto meglio, ma prima lo vista brutta>>
Andrés mi guardò.
<<Hai la maglietta tutta rovinata, e meglio che ti vai a cambiare>>
<<Si hai ragione>>
Entrammo in camera, presi un altra maglietta.
<<vado in bagno a cambiarmi tu aspettami qui>>
Entrai dentro al bagno e mi guardai allo specchio involontariamente.
La maglia tutta rovinata, per un attimo mi ritornó in mente quando Andrés stette male.
Qualche lacrima scese dal mio viso.
<<Tesoro non piangere>>
Andrés mi diede un bacio sul collo, mentre le sue mani erano suoi miei fianchi.
Mi asciugai le lacrime, e gli feci un sorriso.
<<Come sapevi che stavo piangendo?>>
Gli dissi un po' triste.
<<Ti conosco meglio di chiunque altro Amor>>
Andrés mi giró verso di lui e mi guardò negli occhi intensamente.
<<Io so cosa ci vuole, per farti passare queste tristezza>>
Mi fece un sorriso furbo
<<E sentiamo cosa mi farebbe passare questa tristezza?>>
Mi avvicinai a lui guardandolo allo stesso modo.
<<questo>>
Si avvicinò a me azzerando le distanze e mi bacio in modo passionale.
<<voglio farti mia ora>>
<<fallo Andrés>>
Andrés sorrise e mi tolse la maglietta, buttandomi poi sul letto.
<<Sai stamattina quando è successo quell'incidente pensavo di non farcela>>
<<Non ci pensiamo ora, voglio solo che mi faccia tua Andrés>>

Sorrisi pensando a quello che era successo poco fa.
<<Andrés tu mi rendi felice ogni giorno>>
<<E tu sei la mia vita Amor>>
Lo baciai, mantre gli accarezzavo i capelli
<<che facciamo ora?>>
<<Tutto quello che vuoi amore mio>>
<<Beh mi servirebbero dei vestiti nuovi>>
<<E vestiti sia>>
Allora vado a cambiarmi.
Mi misi una maglia corta e una minigonna.
<<come sto?>>
Feci un giro su me stessa
Andrés si bloccò vedendomi vestita così
<<Sei.. uno spettacolo Amor>>
<<Ti ringrazio>>
<<Ma manca un particolare>>
<<E quale?>>
Si avvicinò a me e mi parlò nell' orecchio
<<Ogni ragazzo della città ti guarderà, ma ricordati solo ha cosa: tu sei mia Amor>>
Mi parlò con voce seducente
<<Mhm...>>
Mi morsi un labbro
<<dici davvero Andrés?>>
Dissi con voce provocante
<<non parlarmi o non mordere quel labbro in quel modo o non saremo più qui a parlare piccola>>
Mi disse con lo stesso tono di prima
<<Davvero?>>
Mi morsi il labbro nuovamente
<< l'hai voluto tu piccola, non ti lamentare se dopo non camminerai più>>
Mi prese per un braccio e mi Buttò sul letto.

Odi et amo~ Berlino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora