19- La Vendetta

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<<Quanto ho mangiato! sono talmente piena che non mangerò per due giorni! ancora grazie Berlino>>
Berlino sorrise alle parole della ragazza.
<<Mi fa veramente piacere>>
Amor gli sorrise, poi lo guardò con curiosità.
<<Che c'è? ho qualcosa che non va in faccia?>>
Chiese l'uomo dopo aver notato lo sguardo di lei.
<<No, tutto apposto... stavo pensando a una cosa.
Berlino, posso farti una domanda?>>
<<Brevedo guai in vista, non dirmi che vuoi chiedermi quante ragazze ho avuto nella mia vita.>
<<Perché.... mi devo preoccupare?>>
<<No. però è meglio che non lo sai, potresti rimanere un po' sconvolta>>
Amor lo guardò un po', non sapeva se  
fare o meno quella domanda.
<.... Sai che ti dico? non mi importa di quante ragazze hai avuto.
Ora sei qui con me è questo è la cosa più, importante>>
Disse Amor facendogli un sorriso.
<<Comunque, Non era questo che ti volevo chiedere>>
<<Cosa allora?>>
<<Ho visto che tu e il professore siete molto in confidenza.
Non penso che altri della banda si sarebbero permessi di parlare in questo modo.
Per caso siete in qualche modo imparentati o..  è tuo fratello?>>
Berlino Fece un colpo di tosse alla sua domanda.
Amor inarcò un sopracciglio.
<<Ci ho davvero azzeccato?>>
<<Amor... scusami ma non ti posso parlare di questa cosa, ancora non è il momento>>
<<Va bene, stai tranquillo... aspetterò>>
Berlino la guardò con la sua espressione che cambiò quando si ricordò di qualcosa.
<<Amor, aspettami un attimo qui, devo fare una cosa. Non  ci metterò molto>>
<<Berlino aspetta,Non dirmi che stai facendo quello che sto pensando >> >
<<Esattamente Amor.
Ariadna e Arturito hanno bisogno di una bella lezione>
<<Avevi detto che non avresti mai più fatto del male>>
Disse Amor com aria preoccupata.
<<Infatti parleremo soltanto. Non possono rimanere impuniti dopo tutto quello che ti hanno fatto.
Sta tranquilla>>
<<Anche se vai a parlare stai attento ok?>>
<<Non mi succederà niente, tu aspetta qui ok? sarai più al sicuro, tornerò presto>>
<<Va bene>>
Berlino la baciò e poi se nè andò.
Amor si ritrovò sola nello studio di Berlino.
Il suo cuore le batteva forte.
Anche se andava solo per parlare, Ariadna non le piaceva, aveva paura che gli potesse fare del male, dopo tutto quello che l'era successo.
Fu così che venne inondata dall'insicurezza, facendole fare mille domande.
E  se gli accadesse  qualcosa di brutto?
No... Berlino era molto furbo, se la sarebbe  cavata, e sarebbe tornato da lei allo studio.
Ma se non fosse lei al sicuro?
Se Ariadna o Arturo l'avessero trovata e fatta del male?
No... dovevo stare tranquilla.
Nessuno sa che lei è nello studio di Berlino.
Stanca dei tanti pensieri, si sedette sul divano e cercò di rilassarsi un po'.

Berlino stava camminando a passo deciso.
Il suo obbiettivo era trovare Ariadna e Arturo.
Avrebbe fatto loro un bel discorsetto.
Al solo pensiero, sorrise: si sarebbe divertito molto, ne era certo.

Dopo aver camminato per qualche ora, in lontananza vide Arturo da solo che stava andando verso il bagno.
Berlino sorrise ancora una volta: che il divertimento abbia inizio.

Arturo camminava tranquillo. Non aveva idea che da lì a poco avrebbe incontrato Berlino
<<Arturo, non pensavo che ti avrei incontrato qui>>
Arturo si girò e incontrò Berlino che era appoggiato al muro con una gamba dietro
<<Berlino... stavo andando in bagno e.. poi sarei ritornato di sotto>>
Disse Arturo con la voce che gli tremava un po'.
<<Arturo, Arturo... sai di essere nei  guai?>>
<<Io? ma non ho fatto nulla di male, Berlino>>
Arturo iniziò a tremare.
La figura possente e minaccioso dell'uomo lo stava rendendo a disagio, e il corpo stava rispondendo in maniera automatica.
Berlino fece un sorriso sarcastico nel notare il tremolio costante di Arturo.
<<Certo che lo hai fatto.... Hai preso qualcosa di molto importante, qualcosa che è mio.
Non mi piace quando qualcuno prende di nascosto qualcosa che è mio, sai? >>
<< I-Io.... non so di cosa sta p-parlando Berlino. Le c-chiedo scusa>>
Berlino si staccò dal muro e lo guardò con aria arrabbiata.
<<Ah no? ora ti rinfresco io la memoria, caro mio stupido Arturo>>
Berlino si mise di fronte a lui e lo afferrò per la tuta, non nascondendo più la sua furia.
<<Per caso, una certa ragazza che si chiama Amor.... ti viene in mente qualcosa?>>
<<Quella ragazza che tutti la chiamano una poco di buono?
Sai... quasi quasi ci avevo fatto un pensierino, perché me lo hai
chiedendo? >>
Chiese stupidamente Arturo
Berlino sentì il suo sangue ribollire nel sentire quelle parole su Amor.
<<Che cosa hai detto? come l'hai chiamata?>>
Berlino lo sbattè contro il muro, nero dalla rabbia.
<<Lurido verme di un uomo!
Come ti sei permesso di chiamarla in quella maniera, e di fare questi pensieri su di lei?
Tu non hai il diritto di fare questa cosa.
L'hai spaventata a morte, come hai potuto?>>
Berlino parlò con voce arrabbiata mentre stringeva la presa  sulla tuta dell'uomo davanti a sé.
<<Non mi sembrava spaventata, secondo me voleva che mi avvicinassi a lei>>
Berlino rise sarcasticamente alle sue parole.
<<Tu sei proprio l'uomo più stupido che possa esistere! Non hai visto come  si allontanava da te?  lei non vuole stare con un uomo come te>>
<<Ehi, ma tu come lo sai?>>
<<Perchè io non sono stupido quanto te Arturo.
Io vedo tutto, e non devi assolutamente pensare di provarci con lei. Hai completamente sbagliato, provaci con la donna di qualcuno altro, specialmente se la donna in questione è la mia fidanzata>>
Arturo sbiancò alle parole dell'uomo.
<<Mi dispiace davvero tanto, i-io non avevo idea che.. fosse la tua fidanzata>>
Arturo deglutì rumorosamente, tornando a balbettare in preda al timore.
<<Questa cosa me la pagherai molto cara,  non solo ci hai provato con la mia fidanzata, ma hai pure detto che è una  poco di buono. Io non dimentico quello che hai detto.
Ti consiglio di stare molto alla larga da lei, e di non avvicinarti mai più... perché la mia vendetta arriverà molto presto.
Goditi gli ultimi istanti di vita, perché molto presto non vedrai mai più la luce del sole>>
<<Ti prego, signor Berlino! non mi faccia morire, la scongiuro>>
Lo supplicò mettendosi a piangere.
<<Lei non è un uomo, ma un essere ripugnante, mi fa schifo>>
Berlino lasciò Arturo, schifato, e se nè andò.
Ora  mancava solo una persona nella lista, Ariadna, e poi sarebbe stata fatta giustizia.

Amor era distesa nel divano.
Era passato parecchio tempo, e di Berlino non c'era traccia.
Chissà se ha fatto quello che doveva fare... avrà trovato Arturo o Ariadna? O entrambi?
Amor si fece tante domande ma poi,  stanca un po' di tutto e per aver mangiato molto, fece un sbadiglio e piano piano si addormentò sfinita.

Ariadna aprì la porta dello studio di Berlino.
Mentre camminava per i corridoi, assistette alla scena di Arturo e sapeva che Berlino la stava cercando, cosi  fuggì immediatamente.
Lo studio era  l'unico posto dove Berlino non l'avrebbe mai cercata, sapeva che finché non l'avrebbe trovata non sarebbe ritornato lì dentro.
"E così... quella sgualdrina c'e l'ha  fatta sul serio a diventare la fidanzata di Berlino."
Ariadna era furiosa, voleva che al posto di Amor ci fosse lei.
Qualcosa attirò la sua attenzione e,  quando elaborò cosa fosse, sorrise in maniera malvagia
Sul divano, addormentata c'era Amor.
<<Molto bene... ora mi divertirò con lei>>
con ciò, chiuse la porta.

Amor si sveglio di scatto sentendo la porta sbattare.
Si guardò intorno spaventata, ma non trovò nessuno
<<Che spavento! ho sentito la porta sbattare, ma non c'e nessuno.
Forse è stata la mia immaginazione>>
<<Ti sbagli.. nessuna immaginazione, sono stata io a chiuderla>>
Amor si girò di scatto sentendo una voce alle sue spalle e trovando Ariadna
<<Oh mio Dio!>>
Amor balzò velocemente dal divano spaventata

Odi et amo~ Berlino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora