Lo guardai ancora capendo che i miei sospetti erano giusti: Berlino mi stava nascondendo qualcosa.
Perchè? per quale motivo? perché nascondere una cosa così importante?
Decisi di stare al gioco, e chiederglielo in un altro momento, magari quando lui si sentirà pronto.
<<Va bene Berlino, non c'e problema, stai tranquillo>>
Lo aiutai a stendersi sul divano.
Berlino mi guardò.
Dalla sua espressione sembrava volesse ringraziarmi, ma voleva anche capire se lo avevo detto tanto per dire, oppure ci avevo creduto davvero.
Ma Berlino non riuscì bene a capire così decise di rimanere con il benefico del dubbio.
<<Bene>>
<<Berlino come va ora? stai un po' meglio?>>
<<Si ora sto un pò meglio, diciamo che la parte peggiore è passata>>
Annuì.
Non volevo fare altre domande.
Prima ne avevo già fatte alcune, e avevo visto che Berlino cercavq di cambiare discorso rimanendo vago così non insistetti più di tanto.
<<Amor ti ringrazio per l'aiuto, ma ora sto molto meglio, quindi puoi andare>>
Amor mi guardò, anche se la sua espressione era ancora un po' preoccupata, face come gli avevo detto.
<<Va bene Berlino, ci vediamo domani>>
Mi alzai, non prima di dare una occhiata.
Non volevo lasciarlo da solo perché avevo paura che potesse succedere ancora, ma non replicai.
Se Berlino voleva così, allora dovevo ascoltare quello che ha detto, anche se non volevo.
Uscii questa volta definitivamente dalla porta.Berlino's Pov inizio:
Amor uscì dalla porta, e rimasi solo come ogni volta.
Mi provai ad alzare lentamente, la gamba era meno tinca, ma ugualmente come prima.
Chiusi un attimo gli occhi, era veramente peggiorato così tanto dall'ultima volta che avevo sentito questi dolori? ero messo cosi male come pensavo? Allora le mie supposizioni erano giuste che non sarei uscito da qui.
A volte vorrei avere più tempo per me per vivere una vita come tutti gli altri, ma purtroppo il tempo è l'unica cosa che mi manca. Ormai so che ogni giorno che passa sono sempre più vicino alla mia fine.
È cosi e basta, ci sono abituato.
E solo che... la realtà è ben diversa da quello che ti aspetta.
Feci un sospiro
Era giunto il momento di parlare con la banda, almeno loro sapranno la verità. È inutile nascondere una cosa del genere.
Dopotutto eravamo una squadra.Berlino's Povs fine:
Era seduto a capotavola con insieme i suoi compagni.
Aveva uno sguardo serio, non era facile visto quello che voleva dire, avrebbe cambiato il piano.
<<Allora Berlino di cosa ci volevi parlare?>>
Nairobi lo guardò senza capire
<<Be' volevo congratularmi innanzitutto con voi per la riuscita del piano, dato che sta procedendo alla perfezione, continuate cosi>>
I compagni sorrisero.
Berlino si versò un po' di liquore nel bicchiere e lo bevve tutto di un sorso per calmare il suo nervosismo.
<<In verità non sono solo qui per complimeravi con voi. Dato che siamo una squadra è bene che vi devo dire una cosa nell' eventualità che... mi possa succedere qualcosa>>
Mandò giù la saliva nervosamente
<<Perché che cosa deve succedere Berlino?>>
Questa volta parlò Tokyo incuriosita dell' affermazione di Berlino.
Berlino gli guardò uno a uno per capire che parole usare
<<Non so come dirlo ma ci proverò... io>>
Si bloccò
Nairobi gli fece il cenno di continuare con gli occhi
<<Convivo da sempre con una malattia che si chiama: Miopatia di Helmer. È una malattia degenerativa che a lungo tempo porta al blocco irreversibile dei muscoli e delle larticolazioni fino a.. portare alla morte>>
Si mise a ridere ironicamente
<<Sono proprio fortunato, questa malattia è molto rara e colpisce poche persone, e io sono una di quelle.
Strana la vita vero? Uno come me ad avere una malattia del genere! È assurdo>>
Il Resto della banda si zittì e tutti gli occhi furono puntati su di lui.
<<Berlino mi->>
<<Nairobi non dire nulla. Sai che dico? Carpe Diem! si vive una volta sola>>
Prese un secondo bicchiere di liquore e lo bevve tutto di un sorso
<<Quindi il poco tempo che mi rimane da vivere lo voglio vivere al massimo, anche se Be'... qui dentro lo vedo un po' difficile>>
Si mise a ridere
<<Cosa sono queste facce tristi? quello che deve morire sono io non voi!>>
Rise di nuovo
<<Dai se c'e l'ho fatta io, c'è la farete anche voi.
Basta abituarsi.
Lo so, all'inizio è dura ma con il tempo si accetta tutto, e lo farete anche voi.
Ha un ultima cosa: nessuno di voi deve diffondere questa "chiacchierata". Gli ostaggi non lo devono sapere.
Meno si sparge in giro la voce meglio è>>
Tutti fecero di si con la testa, tranne Nairobi che rimase un attimo ferma con lo sguardo fisso.
<<Hai qualcosa da dire Nairobi?>>
Nairobi alzò la testa, e guardò Berlino
<<Berlino sei proprio sicuro che in questa condizione, puoi portare avanti la missione?
Non hai paura che ti possa succedere qualcosa?>>
Berlino si alzò e si mise davanti a lei
<<Nairobi è tutto sotto controllo non ti preoccupare>>
<<Tutto sotto controllo? come fa ad esserlo se tu sei malato?
Dovresti lasciare il tuo posto a un altro!>>
<<Nairobi sono malato, ma non sono certo un invalido! Quindi finché sarò qui sono io il capo!>>
Berlino la guardò in modo duro
<<E sentiamo vorresti prendere tu il mio posto Nairobi?>>
La provocò con la voce
Nairobi rimase ferma un attimo e poi parlò
<<E se anche fosse? almeno sarei molto più umana e comprensivo di te, e non sarei odiato a morte>>
Berlino rise
<<Nairobi non dureresti neanche un giorno essendo il capo. Non è un lavoro per te quello>>
la provocò di nuovo.
<<Ah davvero? E cosa ne sai tu?>>
<<Mi è bastato guardandoti come lavori>>
<<Ma per favore non dire sciocchezze Berlino! risparmiati il fiato>>
Nairobi la guardò con sguardo di sfida. Si stava innervosendo.
<<Vogliamo scommettere Nairobi? vediamo chi ha ragione>>
Si guardarono tutte due con sguardo di sfida.
Si percepiva tensione nell'aria.
<<Ok, Ok calmatevi vuoi due ora va bene? non c'e bisogno di essere cosi idioti per dimostrare chi ha ragione.
Siamo una squadra e dobbiamo rimanere uniti, ok? sopratutto ora>>
Tokyo Si avvicinò a Nairobi e a Berlino, guardandoli con Tenacia.
Voleva farli smettere.
<<Hai ragione Tokyo, Dobbiamo rimanere uniti, non siamo dei bambini, ma degli adulti, perciò ci dobbiamo comportare da tali>>
Berlino la guardò e si allontanò ormai calmo da Nairobi.
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Odi et amo~ Berlino
Storie d'amoreAmor Blanco Àlvarez, è una ragazza che vive a Madrid, con la sua famiglia. Lavora in una libreria e ama i libri. La sua vita procedeva tranquillamente, quando un giorno entra nella zecca di Spagna, e viene fatta diventare un ostaggio. Conosce Berlin...