32- Roulette Russa (Prima parte)

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Qualche giorno dopo:

Da quanto Amor aveva passato quel momento insieme a Berlino, non si vergognava più di andare quasi ogni sera nello suo studio.
A volte andava perché  non riusciva a dormire, oppure  perché si sentiva sola, a volte perché gli mancava.
In quei momenti lei e Berlino scoprirono di avere molte cose in comune.
A volte parlavano fino quasi al mattino, e poi Amor ritornava  prima che diventasse giorno dai suoi compagni.
Era come se fosse stata sempre lì.
E questo gli fece legare ancora di più.

Amor era abbracciata a Berlino mentre guardava  le stelle dal finestrino.
<<Berlino... posso farti
una domanda?>>
<<Oh no, mi devo preoccupare?>>
<<Ma no! Non ti devi preoccupare!>>
Si mise a ridere, continuando poi con la sua domanda.
<<Come ti chiami?>>
<<Lo sai come mi chiamo, Berlino>>
<<No... intendevo il tuo vero nome>>
<<Ah.. scusa tesoro, ma i nostri veri nomi non possiamo dirli.
È la nostra prima regola>>
<<Oh, capisco... scusa non volevo infrangere nessuna regola>>
<<E va bene te lo dico, con te ormai ho infranto tutte le regole>>
Disse facendo un sorriso.
<<Il mio vero nome è Andrés de Fonollosa. Ma mi raccomando, nessuno lo deve sapere.
È il nostro segreto, va bene?>>
<<Va bene! Fonollosa... mi piace molto questo cognome>>
Disse Amor, facendo un sorriso.
<<Devo andare, è quasi l'alba>>
Tornò a parlare dopo qualche secondo di silenzio, dandogli un bacio e alzandosi.
<<Allora a presto, Andrès de Fonollosa>>
<<A Presto, signorina Londra>>
Amor rise e se ne andò via facendo piano per non incontrare nessuno.
Arrivò al suo sacco a pelo, addormentandosi poco dopo sfinita.

Il sole era già bello alto quando Amor vide che erano  già  in fila per la solita routine mattiniera.
Fece un mugulio, non voleva alzarsi  per via dell poco riposo, ma poi lo fece  contro voglia.
Si mise in fila e prese la sua reazione di cibo.
Per tutti loro ostaggi, quella mattina era la mattinata di riposo.
Il pomeriggio dovevano poi andare a lavorare.
Così Ampr ne approfittò per riposarsi un pò, e anche per rilassarmi.
Si sedette sul sacco a pelo, perdendosi
nei suoi  pensieri mentre ricordava i momenti passati con Berlino.
Fece un sorriso

Tokyo sbattè le mani sul tavolo con rabbia
<<Mi sono stancata dei comportamenti arroganti e presuntuosi di Berlino, sia nei nostri confronti che quello degli ostaggi, non  trovi anche te, Rio?>>
<<Tokyo, cerca di calmarti.
Berlino non ha fatto niente, e non vedo perché dovresti fare così>>
<<Rio! non dirmi di calmarmi, perché non lo farò.
Ogni volta che lo incontriamo, quel suo comportamento da strafottente, e da arrogante mi da suoi nervi.
Lui è come noi, non c'è bisogno di darsi tutte queste arie.
È ora di cambiamenti, Berlino non deve essere più il capo, ma qualcun'altro>>
Parlò con tono arrabiato.
<<Ho già aspettato troppo, questo è il momento giusto>>
<<Ehi! cerca di ragionare, non possiamo togliere Berlino dall'suo incarico, succederere il caos nella banda, e del piano>>
Cercò di parlare con calma Rio.
<<Aspattate un attimo! volete... volete  davvero fare questo?
Ma siete impazziti tutti quanti?>>
Denver che fino a quel momento non disse nulla parlò.
<<Lo farò, con o senza di vuoi. E se mi vorrete fermare sappiate che ormai ho preso la mia decisione.
Deve finire tutto questo!>>
<<Tokyo, ti prego->>
<<Rio, sei con me oppure no?>>
Tokyo guardò negli occhi di Rio con determinazione.
Ci fu un attimo di silenzio poi Rio parlò.
<<Si, sono con te>>
<<Oh cielo, non ci posso credere che state per compiere una pazzia del genere tutte e due>>
Denver si mise una mano sulla fronte, facendo un sospiro.
<<Non posso lasciarvi soli, potrete compiere una sciocchezza.
Verrò con voi, ma sapiate che non sono affatto d'accordo su questa cosa>>

Berlino era seduto nel suo ufficio, mentre stava nella sedia.
I ricordi passati con Amor gli vennero in mente.
Doveva ammettere che gli mancava molto quella ragazzina che gli aveva fatto breccia nel suo cuore.
Fece un sorriso.
Stasera sarebbe andato da lei per passare la notte insieme.
Ma la contentezza svanì quando vide arrivare Tokyo, Rio e Denver arrivare nel suo studio.

Tokyo aprì la porta con rabbia e puntò la pistola contro Berlino.
Berlino di tutta risposta punto la pistola contro, e a quel punto Rio e Denver per difesa contro Tokyo fecero lo stesso.
<<Non ti conviene scherzare Berlino.
Se tu proverai a sparare, loro spererano contro di te prima che tu prema il grilletto>>
Berlino guardò con sguardo duro.
Erano tre contro uno, ma Berlino non aveva paura.
<<Cosa ci fate qui?>>
<<Non sembra chiaro Berlino? Siamo stanchi di te, e vogliamo un nuovo capo>>
Berlino rise alle sue parole.
<<Allora auguri, non durerete neanche un giorno, non avete idea di cosa vi aspetta>>
<<Beh, saremo di sicuro meglio
di te >>
<<Mi dispiace informarti che ci hanno già provato ma non ci sono riusciti>>
<<Ma questa volta sarà diverso, con le buone o... con le cattive, decidi tu quale, ma scegli bene>>
Tokyo parlò con tono duro, puntando la pistola ancora più vicina.
Berlino guardò ancora per qualche secondo, e mise giù la pistola.
Gli altri abbassarono le pistole e presero Berlino, portandolo via.

La mattinata stava quasi finendo e da lì a poco Amor avrebbe iniziato a lavorare.
Era comunque contenta, perché stasera avrebbe rivisto Berlino.
Chissà cosa stava facendo?  Pensa a lei come lei pensa a lui?.
I suoi pensieri vennero interrotti quando vide un gran via e vai nel piano superiore.
Sembravano molto agitatati, forse era successo qualcosa.
Vide in alto Nairobi che parlò con un un uomo, poi si girò verso di lei.
La guardò un attimo, e poi fece una faccia che non prometteva niente di buono.
All'inizio non ci fece tanto caso, a causa della lontananza, poi finalmente capì.
E se fosse  successo qualcosa a Berlino? Oppure stava male?
Iniziò ad agitarsi, così tanto che non passo inosservata a Nairobi, che  scese dalle scale avvicinandosi  a una delle guardie  che li Controllava.
<<Devo parlare con Amor di questioni di lavoro, ho bisogno solo di lei>>
Disse Nairobi guardando  l'uomo con determinazione. 
<<Va bene, ma fate presto>>
Amor si avvicinò velocemente a Nairobi.
<<Non qui, andiamo da una altra parte.
Si tratta di Berlino, ma penso che tu
l'abbia già capito che si trattava di lui dalla mia faccia>>

Odi et amo~ Berlino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora