Guardai Andrés
<<si ha sempre una scelta, ma questa volta sei tu che non vuoi sentire ragioni>>
<<Amor te lo già detto prima, non insistere!>>
Questa volta la voce di Andrés era cambiata
<<sennò che succede? Te ne vai e mi lasci da sola?>>
Dissi quasi urlando
Andrés non rispose
<<bene, non hai capito proprio niente dalla nostra recente discussione! quella è la porta se non vuoi stare più con me, io non costringo nessuno a rimanere>>
<<Amor ma che stai dicendo?>>
<<a volta il silenzio vale molto di più delle parole>>
<<Amor ti prego cerca di ragionare>>
<<ragionare? Sei tu che prima dici una cosa è poi ne fai un altra! Non sei coerente!>>
<<lo sto facendo solo per proteggervi! Lo vuoi capire o no?>>
Disse quasi urlando
<<allora rinuncia alla missione!>>
<<non posso come ti ho già detto! Io sono nato per fare il ladro, la mia indole non cambierà mai! e poi ci hai pensato come faremo a sopravvivere? Senza questo lavoro sai benissimo che non possiamo andare avanti sopratutto ora che hai questo bambino!>>
Disse con lo stesso tono
<<ah ora sarebbe colpa del bambino? Sai che ti dico? Io ho chiuso con te, ho provato a fare funzionare le cose, ma siamo molto diversi io e te Andrés!>>'
Dissi urlando
Andrés rimase un attimo in silenzio e poi parlò
<<si, hai ragione Amor siamo molto diversi>>
Mi disse con voce fredda
Lo guardai per un attimo e poi quando vidi che
Non si tornava più indietro iniziai a fare le valigie.
Qualche lacrima scese dal mio viso.
Andrés guardò fuori dalla finestra, con le mani nelle tasche, con il suo comportamento freddo non mi degnava neanche di uno sguardo.
Questo suo modo di fare mi faceva stare ancora più male.
Ero ritornato l'uomo che ho sempre odiato, il cui nome non dimenticherò mai.
Iniziai a disperarmi ancora di più.
Mi asciugai le lacrime con il dorso della manica.
Guardai Andrés ma ancora non mi degnava di uno sguardo.
Chiusi la valigia, stavo per alzarmi da terra, ma delle fitte di dolore forte addominale mi costrinsero a piegarmi dal dolore.
<<ahia>>
Come per istinto mi misi le mani sul ventre.
<<ma per favore non fare apposta nello stare male>>
Fulminai con lo sguardo Andrés, poi corsi al bagno veloce che mi sentì scendere del liquido.
Infatti avevo del sangue.
La mia faccia diventò bianca per lo spavento.
Quel sangue non permetteva nulla di buono.
<<merda...>>
Uscì veloce dal bagno, ma una altra fitta mi costrinse a piegarmi dal dolore.
<<Andrés.... Per favore aiutami>>
Dissi con voce dolorante.
<<perché ti dovrei aiutare? Dopo tutto non stiamo più insieme>>
Mi disse con voce fredda.
<<perché ancora sotto la legge finché non abbiamo un contratto di divorzio siamo ancora marito e moglie che tu lo vuoi o no.
Quindi ti sarei grata che se mi aiutassi a scendere le scale, per andare di sotto all'ospedale.
Ho delle perdite di sangue>>
Andrés si girò subito e notai dal suo sguardo paura.
<<cos'è ora ti interessa? Non mi sembrava prima>>
Dissi con voce fredda
Andrés si avvicinò a me
<<sbrighiamoci>>
Mi disse con voce fredda. Poteva fare anche il duro, ma non sapeva che facendo in questo modo si allontanava sempre di più da me.
Mi fermai, perché mi sentì decisamente meglio di prima.
<<è inutile che ti comporti così con me, non capisci che questo tuo comportamento ti allontana sempre di più da me? E poi ora mi sento meglio quindi andrò da sola all'ospedale.
Noi non abbiamo bisogno di te Andrés c'è la caviamo da soli>>
Dissi con lo stesso tono.
Superai Andrés e mi diressi verso la porta, ma lui mi prese dolcemente per un braccio.
<<mi dispiace per come mi sono comportato, sono uno stato un stronzo, ma ora ho capito che vuoi due siete la cosa più importante che ho, e solo all'idea che vi succede qualcosa mi tremano le gambe e->>
Mi avvicinai ad Andrés e lo baciai.
<<si sei stato decisamente uno stronzo>>
<<potrai mai perdonarmi Amor?>>
<<si ti perdono, ma ora andiamo all'ospedale, è una questione di vita o di morte>>Andrés mi portò all'ospedale, spiegò tutta la situazione, e mi visitarono d'urgenza.
Ero parecchia agitata, avevo paura che era successo qualcosa al nostro bambino.
Andrés mi prese per mano e feci un sospiro.
Mi misero su un lettino e mi visitarono.
Ci fu un attimo di silenzio e io stavo temendo il peggio, guardavo Andrés con le lacrime agli occhi.
Il dottore ci guardò entrambi senza parlare poi aprì bocca.
<<ho una bella notizia è una brutta>>
<<non mi interessa delle notizie come sta il nostro bambino?>>
Gli dissi agitata, asciugandomi le lacrime.
<<Amor non si preoccupi il bambino sta bene, però non deve più agitarsi ed urlare, fa male
Al nascituro, deve stare attenta, sopratutto in queste prime settimane che sono le più critiche.
Perché non ci potrebbe essere un altra volta>>
<<va bene staremo attenti, grazie dottore>>
Disse Andrés.
Il dottore se ne andò, e io guardai Andrés.
Ero ancora parecchio agitata, anche se era
andato tutto bene
<<é andata bene, pensavo di averlo perso e->>
Andrés non mi fece finire di parlare che mi baciò. Andrés sapeva come calmarmi.
<<é andato tutto bene fortunatamente, non ci sono stati problemi, ora devi solo riposarti e non ti devi agitare, stai tranquilla>>
<<va bene, hai ragione Andrés andiamo in camera>>
Andrés mi aiutò a scendere dal lettino, delicatamente.
<<Grazie mille Andrés>>Andrés mi portò in camera e io mi misi seduta nel letto.
Iniziai a pensare. Pensare di aver quasi perso il mio bambino e anche l'amore della mia vita.
<<Amor cosa stai pensando?>>
<<Sto pensando che... quasi stavo per perdere le mie due persone più importanti della mia vita. Non me la sarei mai perdonato e->>
Andrés mi baciò
<<é tutto finito ora ci sono io con te e non ti lascerò mai più>>
Lo abbracciai forte.
STAI LEGGENDO
Odi et amo~ Berlino
Storie d'amoreAmor Blanco Àlvarez, è una ragazza che vive a Madrid, con la sua famiglia. Lavora in una libreria e ama i libri. La sua vita procedeva tranquillamente, quando un giorno entra nella zecca di Spagna, e viene fatta diventare un ostaggio. Conosce Berlin...