14- La corazza

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Berlino era immobile, Amor lo aveva lasciato lì, senza che potesse fare nulla.
A volte quella ragazza era una vera  forza della natura.
Poteva sconvolgere un'intera situazione come un vero mare in tempesta. E quando scoppiava sembrava un tsunami.
In poche parole... non vera catastrofe.
Però....  non era così male, Amor.
E poi... ha Berlino gli erano sempre piaciute le ragazze con carattere, erano meno noiose.
A chi piaceva  una ragazza calma? a nessuno.
Berlino si riscuotò dai suoi pensieri, e raggiunse Amor
Doveva assolutamente risolvere. Non voleva vedere Amor in quelle condizioni.

Berlino corse trovando Amor poco lontano alle scale per ritornare all'atrio.
<<Amor fermati! ti prego parliamo!>>
Berlino la chiamo più volte.
Amor non gli rispose, asciugandosi le lacrime che ancora stavano scendendo.
Il suo corpo gli stava dicendo di girarsi e di rispondere, ma lei non lo voleva fare.
Non si  sarebbe girata, non voleva dargli questa soddisfazione.
Così prosegui dritto.
Berlino la guardo andare via, poi sorrise.
Aveva avuto una idea.
Velocemente prese una scorciatoia, sparendo dalla vista di Amor.
Si nascose dietro a un parete.
Amor doveva passare per forza di lì, per ritornare di sotto.

Amor si girò, e non vide più Berlino.
Sorrise per la felicita ma, dentro di lei in una parte della sua testa e del suo cuore, sapeva che non era cosi.
Proseguì lungo il corridoio che la portava all' atrio, dove avrebbe raggiunto i suoi compagni.

Berlino sentì dei passi.
Era Amor che si stava avvicinando sempre di più.
Berlino allungò leggermente il collo per guardarla da dietro alla parte.
Sorrise nel constatare che non si era accorta di nulla.
Perfetto.
Tornò a nascondersi dietro per non farsi vedere.
Amor si avvicinò a passi svelti verso la parete, incurante di Berlino che la aspettava proprio là dietro.
Berlino allungò la mano e, appena Amor superò la parte, la afferrò per un braccio tirandola  via.
Amor si trovò schiacciata al muro e bloccata da Berlino.
<<Scusami Amor per questa improvvisata, ma era l'unico modo per poterti parlare.
A volte non vuoi proprio  sentire ragioni>>
Amor sgranò gli occhi nel vedere l'uomo.
Era successo tutto cosi velocemente, che non aveva avuto il tempo di fare nulla.
<<Berlino, ma sei pazzo? che cosa ti salta in mente di fare una cosa del genere? per lo più davanti a tutti!>>
<<Amor non siamo davanti tutti, se puoi vedere questa è una parte>>
Amor si guardò intorno per constatare dove si trovava.
<<Va bene.
Questa è una parete, ma non preclude che tu debba osare questi manieri forti, Berlino>>
<<Amor, a volte è difficile ragionare con te, quindi devo usare le maniere forti...
non piace neanche a me se lo vuoi sapere>>
Amor lo guardò senza dire nulla poi, in un momento di distrazione di Berlino, Amor gli diede una forte spinta forte, facendolo indietreggiare.
<<Beh....  a me non sembra proprio che non ti piace usare le "maniere forti" Berlino>>
Rise sarcasticamente lei
<<E io non starò un secondo di più qui con te>>
Lo guardò determinata sfidandolo con lo sguardo, mettendosi apposto la tutta rossa, come prima di uno scontro.
Berlino riaquistò equilibrio.
<<Non provare ad sfidarmi, Amor.
Sai cosa succede>>
Disse Berlino sorridendo in modo provocante.
<<Oh, ma che paura!>>
<< l'hai voluto tu>>
Berlino si avvicinò molto pericolosamente.
Amor fece un sussulto per la poca distanza, abbassando il viso per non fare toccare i loro nasi.
<<Ora mi sembra che è qualcun'altro ad avere paura qui.
Non credi, Amor?>>
disse con sarcasmo, volendo prendendola  in giro
Amor si morse il labbro inferiore, incapace di rispondere.
Berlino rise alla situazione.
<<Ora parliamo>>
Berlino mise due dita sotto al mento di Amor lentamente per fare incrociare i loro occhi.
<<Bene, ora io parlo.... vediamo se riuscirai a sostenere il mio sguardo.
Oppure... avrai così paura da distoglierlo>>
Lo sguardo di Berlino divenne così  profondo,  che Amor dovette abbassare nuovamente gli occhi
<<Io.... n-non ho.. paura>>
balbettò lievemente
<<Devo.. resistere....>>
Aggiunse mormorando.
<<Che cosa hai detto, Amor?>>
Amor non rispose
<<Coraggio, ripeti>>
Nuovamente non disse ancora
<<Te lo dico io cosa hai detto>>
Cominciò Berlino avvicinandosi ancora di più a lei
<<Hai detto che devi....>>
Sussurò Berlino all'orecchio di Amor
<<....Resistere. Ho sentito bene, lo Sai?  Perché non sciogli questa tua fredezza, questa  corazza che ti porti addosso da anni e non ti sciogli  un po'? ti aiuterebbe molto,  sai?>>
Amor divenne  rossa in viso a causa della vicinanza dell' uomo.
Tutto ciò le stava facendo abbassare la sua corazza.
<<Io... io... non posso>>
Amor abbasso il viso, scuotendo la  testa con vigore.
<<Tu... non puoi capire!
Non puoi costringermi a farlo, Berlino>>
Strizzò gli occhi, rifiutandosi di guardalo.
Ecco, stava succedendo lo stesso, come tanti anni fa.
Si mise una mano sulla pancia, come se stesse sanguinando in quella zona.
Il dolore era ritornato dopo tanto tempo.
Era come una ferita che si apriva ogni volta.
Non voleva di nuovo soffrire, non di nuovo.
Berlino non sapeva cosa aveva affrontato in passato.
<<Amor... Amor! che ti succede?>>
Il tono di Berlino era cambiato, ora era preoccupato,
Alzò velocemente il viso di Amor per vedere come stava.
Amor stava ferma, i suoi occhi pieni di paura e non si muovevano.
Era come se fosse in un altro mondo.
le lacrime tornarono a scendere lungo il viso.
<<Non... posso...non posso>>
Ripeteva più e più, completamente immobile e con lo sguardo fisso nel vuoto.
<<Amor... Amor! Hey,  sono qui, sono io.... Berlino>>
Provò a chiamarla più volte, ma lei rimase sempre nella stessa posizione.
l'uomo la guardò non sapendo come fare, poi fece una cosa del tutto naturale, che avrebbe fatto bene ad Amor:
le diede un abbraccio.
Amor fece un altro sussulto, ritornando  alla realtà.
<<Ber...lino>>
Parlò con voce  bassa, e con il groppo alla gola.
<<Amor... chi ti ha ridotto in questo stato?>>
Chiese  Berlino per indagare a più affondo.
Ad Amor cominciarono a tremare le labbra, in procinto come di piangere nuovamente.
Abbracciò Berlino con forza  e si sfogò sulla sua spalla.
Berlino la strinse a lui,  come se la volesse  proteggere quella ragazza che sembrava forte, ma in realtà era molto fragile, più di quanto non si pensasse.
Berlino le accarezzò dolcemente la schiena, per farla smettere di piangere
<<Sono qui con te,  vedrai che ora  nessuno potrà farti più del male>>
Amor si calmò, e si staccò da Berlino
<<Graz..ie mille>>
Berlino la guardò
<<Cosa ti è successo?>>
Amor fece un sospiro, cercando di scacciare via il tremolio della voce.
<<Berlino va.. va tutto bene, ora sto meglio>>
<<Amor tu non stai bene, e non fingere che non sia cosi.
Lo so che può fare male parlare del proprio dolore, ma ora non sei più sola Amor>>
Amor ricambio lo sguardo.
Si poteva davvero fidare di Lui?
E se Berlino si prendeva gioco dei suoi stessi sentimenti come avevano fatto tutti?
Fece un lungo sospiro
Non poteva più andare avanti cosi, questo peso lo portava da troppo tempo.
Voleva stare di nuovo bene e fidarsi di nuovo di qualcuno senza stare male.
<<...e va bene, Berlino... ma non qui>>
<<Tranquilla, Amor vieni con me>>
Berlino gli fece accenno di seguirlo.

Odi et amo~ Berlino Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora