La lettera

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Quella che avevo tra le mani era una busta di carta che tempo addietro doveva essere stata di un bianco candido.
Adesso era stropicciata e tendente al giallo con una macchia grossa quanto una moneta da due euro proprio al centro di un colore equivoco di cui pensai era meglio non indagare a quale sostanza organica appartenesse.
Eppure per me, quel semplice disegno fatto da Pilone sulla busta mi faceva sentire come se avessi tra le mani un biglietto vincente della lotteria.
Aprii il plico in tutta fretta,con le mani che tremavano ,neanche fossi un'adolescente che ha ricevuto una missiva dal suo amato.
Al suo interno c'era un cartoncino marrone piegato in due.
Lo aprii e lessi.
Se qualcuno mi avesse scattato una foto in quel momento avrebbe visto un viso che tradiva un misto di terrore, accompagnato da una smorfia facciale che poteva significare solo che avevi mangiato una minestra piena di puntine e che era venuta l'ora di cagarle.
La frase era breve e concisa,la calligrafia senza ombra di dubbio di Pilone: "Raggiungimi al piu' presto al parco Zoomarine se non vuoi morire, uomo".

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