20 settembre ore 19:55

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Avevo passato la giornata con Riccardo, il mio fratellino di nove anni e sinceramente non vedevo l'ora di svignarmela.

I miei mi avevano scaricato Riccardo per godersi una giornata nella splendida citta' di Castel Gandolfo nella tenuta di mia nonna materna.

Nonna Lia, ha una splendida casa con un terrazzo che ha una vista mozzafiato sul lago.

Ha un solo problema, e' una fervente cattolica.Sospetto che abbia comprato casa li' perche la citta' e famosa per la residenza estiva del Papa, che naturalmente e a pochi metridalla casa di nonna.Quindi ha una scusa per le sue estasi religiose che guardacaso si accentuano proprio nel periodo in cui il santo padre risiede li' nel periodo estivo.

La nonna e' capace di mettere su banchetti sontuosi, essendo una cuoca eccellente.Inoltre e' un'affabile e loquace esperta di letteratura di ogni genere, naturalmente con una spiccata preferenza per le opere religiose, specie i testi antichi.

Non che non fosse affascinante sentirla interloquire con i suoi invitati, solo che inevitabilmente faceva cadere il discorso sui suddetti testi, e li' dopo un'oretta inevitabilmente i suoi ascoltatori incominciavano a rotolare sulle proprie palle che nel frattempo avevano subito un'impensabile crescita.

Devo ammettere che alcuni di loro ascoltandola avevano sviluppato la stupefacente capacita di dormire in piedi ad occhi aperti.

Non mancavano gli svenimenti da sfinimento e i collassi dei meno preparati alla maratona biografica dei vari santi.

Se gli invitati riuscivano a superare anche una buona oretta di preghiere di ringraziamento al signore per il cibo  quotidiano, era fatta.

I superstiti potevano deliziarsi delle numerose e squisite portate che riservava il banchetto.

Bisognava stare attenti alle pietanze piccanti pero'.

Mia nonna non ha il senso della misura per quanto riguarda il peperoncino.

Ricordo una volta che invito' a cena un Monsignore.

Sua eccellenza fece lo sbaglio di assaggiare lo spezzatino con piselli in salsa piccante.

I commensali avevano quasi assistito a un fenomeno di autocremazione che solo dosi abbondanti di acqua fredda erano riuscite a fermare.

Per fortuna era regola alquanto gradita dai "sopravvissuti", il non disquisire di argomenti religiosi durante la cena o il pranzo.

La nonna aveva da poco compiuto 70 anni, aveva quasi tutti i suoi denti in bocca e dei capelli argentei lisci quasi a caschetto.Era bassa di statura, con un viso dai lineamenti decisi,nonostante fosse minuta quando si infervorava su argomenti mistici sembrava troneggiare sui suoi interlocutori.

Non ho mai capito come avesse potuto sposare mio nonno.

Di un anno piu' giovane di lei, hippy incallito, grande consumatore di droghe, specie quelle psichedeliche.

Capelli lunghi sul biondiccio, baffi a manubrio molto vintage, occhi di un grigio ghiaccio, alto e con un fisico invidiabile per la sua eta' che sfiora i settanta.Nonostante le guancie e il naso rubizzo per abbondanti bevute aveva una lucidita' mentale invidiabile.

Mamma mi aveva chiamato nel pomeriggio per avere ragguagli sui compiti di Riccardo e per sapere se avevo sbrigato alcune commissioni.

Non si era potuta trattenere dal rivelarni che Nonno Amilcare si era presentato al banchetto con pantaloni e giacca classici.L'unica nota stonata la maglietta nera che portava sotto, con la scritta: l'alcol non ha mai risolto nessun problema...ma neanche il latte.

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