Mi ero svegliato da poco, al posto delle gambe sembrava avessi due tronchi di sequoia secolare dello Yukon, tanto erano imballate e doloranti dalla camminata della sera precedente.
Dopo il black-out parecchie auto parcheggiate fuori dal centro commerciale non avevano voluto sapere di ripartire, compresa la mia.
Probabilmente erano state danneggiate le centraline elettriche.Mi chiedevo quale potente impulso elettromagnetico era stato capace di fare un danno del genere.
Sembrava esser andata meglio a chi aveva l'automobile nei parcheggi sotteranei, forse il cemento in qualche modo aveva preservato i delicati circuiti elettrici che quasi tutte le auto di nuova generazione dispongono.
Fatto sta che eravamo dovuti tornare a piedi fino a Ostia facendo una piccola maratona di 15 km.
L'unico felice per la lunga passeggiata sembrava Hurricane che ogni tanto marcava un'albero con l'infinita scorta di urina prodotta dal suo organismo.Come Pollicino voleva esser sicuro di ritrovare la strada nel caso fossimo dovuti ritornare sui nostri passi.
Pilone nel tragitto era assorto nei suoi catastrofici pensieri apocalittici inculcati da Microchip.Ogni tanto lo sentivo borbottare qualcosa riguardo le scorte di viveri che ci servivano.
Eravamo arrivati a casa sfiniti.Ci siamo dati appuntamento il giorno dopo in Piazza Anco Marzio per la colazione e per cercare quel matto di Microchip.Sperando in qualche sua dritta sulla situazione di merda attuale.
Comunque la corrente elettrica non era stata ancora ripristinata.
Ero andato in bagno per sciaquarmi la faccia e per espletare le esigenze corporee.Lo specchio mi aveva restituito un'immagine del mio viso alquanto preoccupante.Per fortuna il mio naso non era rotto, a parte una piccola ferita al labbro ed escoriazioni alla guancia destra e al collo, il resto poteva andare.Con i capelli arruffati e un po' di barba incolta sembravo un mix fra Banderas e Jonny Depp.
Avevo notato che l'acqua dello scarico del water cadeva piano.Mentre dal rubinetto veniva giu' solo un rivolo esiguo.Accantonai queste osservazioni per pettinarmi i capelli.
Nel frattempo Hurricane mi era finito tra le gambe reclamando la sua passeggiata mattutina.
La lunga camminata di ieri aveva peggiorato la sua disastrata situazione odorosa.Se in quel momento avesse sfidato una puzzola a chi era piu' fetido la puzzola si sarebbe ritirata per manifesta superiorita' di Hurricane.Mi sono ripromesso di riportarlo al centro "Paradise dog" nel pomeriggio per un'altro poderoso lavaggio.Potevo mollare una grossa mancia al ragazzo addetto alle vasche chiedendogli di usare un dosaggio doppio di bagnoschiuma per cani.
Intanto per stemperare le zaffate che mi arrivano al naso decido di spruzzare una buona dose di profumo Hugo Boss sulla sua peluria.
Il risultato finale e' stata un'esalazione da fare invidia alle armi di distruzione di massa.Per poco non ho perso i sensi, mentre Hurricane cercava di leccarsi via il profumo ripristinando il suo "parfume personelle".
Dopo un paio di minuti, scosso, riprendo un po' di lucidita'
Mi infilo un paio di jeans e una maglietta nera con la stampa di Jim Morrison sul retro e' sono pronto per incontrare Pilone.
Avevo provato a chiamarlo al telefonino ma non c'era campo e inoltre la batteria si stava scaricando rapidamente visto che non potevo metterla in ricarica.
Ero sceso in strada con Hurricane che dava da bere allegramente agli alberi che incontrava sul suo cammino.
La prima cosa chi mi colpi' fu la quasi assenza di macchine per strada.Di solito a quell'ora le strade erano gia' intasate, mentre quella mattina circolavano poche autovetture, per lo piu' vecchi catorci.
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Solar storm
Ciencia FicciónUn mondo apocalittico ferito dalla radioattivita delle centrali nucleari, interi popoli infettati da un misterioso virus che rende ciechi e dalla mancanza di energia elettrica, guerre sanguinarie per accaparrarsi le ultime risorse energetiche e alim...