5 ottobre 2014 Seconda settimana DT.

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Stringendo forte nella mano la chiavetta USB,quasi avessi paura si volatizzasse,mi avvicinai al furgoncino scassato.

<<Ragazzi dietrofront!!!Torniamo in casa.Micro su questa chiavetta c'e' un video e io lo devo visionare subito.>>La mia voce era perentoria,non ammetteva repliche.

<<Ma Gabriel un'occasione del genere quando ci ricapita,oramai e impossibile trovare un negozio di alimentari ancora non saccheggiato.>>Protesto' debolmente Microchip.

<<Amico,per una volta sono d'accordo con Micro,meglio fare piu' scorte possibili.Le cose stanno precipitando velocemente da quando questa cazzo di tempesta solare ci ha colpiti,chissa' tra quando si ritornera' alla normalita' e io non voglio ridurmi tra un mese a bere la mia urina e a mangiarmi Microchip al vapore per la fame.>>Esclama Pilone,guardando disgustato Microchip,che al pensiero di quello che aveva detto Pilone si era toccato i coglioni.

<<Ok,cedo,ma fate venire con voi Gerry o Tony,cosi' mi sento piu' sicuro.Li vado a chiamare.>>

Dopo un'accesa discussione tra i due morosi si decide che sara' Gerry ad unirsi alla spedizione.

Dopo che Tony fra pianti e abbracci ha salutato Gerry come se stesse per partire per il fronte della terza guerra mondiale,io e Tony ci incamminiamo verso il villino di microchip.

Arrivati nella stanza del baco inserisco subito la chiavetta nella porta USB del pc di Microchip.

C'e' una cartella dati,la apro e ci trovo un filmato in MP4,sto per farlo partire quando Tony mettendomi una mano sul braccio mi dice << Gabriel se vuoi visionarlo da solo io vado in salotto,forse ci sono cose personali in questo video e tu non vuoi condividerle con altri,lo posso capire.>>

<<No problem Tony,rimani pure.>>

Feccio partire il filmato.

La telecamera inquadra un'ambiente abbastanza spazioso con mattonelle bianche ai muri,poi la telecamera scende ad inquadrare delle panche e degli armadietti e delle doccie.Allora capisco che e' uno spogliatoio,probabilmente quello del palazzetto dello sport.Poi la telecamera vira bruscamente a destra e io sento i nervi e i muscoli tendersi,su una sedia legata mani e piedi c'e' Francesca.

Ha lo sguardo terrorizzato,gli occhi gonfi e rossi da prolungato pianto.I capelli scompigliati,le braccia e le gambe nonostante siano legate rivelano graffi e lividi,inoltre un tremolio dovuto alla paura o ai crampi per la postura innaturale la scuote a piccoli intervalli.Sembra una cucciola spaventata davanti a un predatore intento a saltarle addosso.

Eppure non posso far a meno di pensare che anche in una situazione di estremo disagio e' bellissima.

Sembra guardare verso qualcuno e a cenno concordato inizia a parlare.

<<Gabriel perdonami,non volevo metterti in questa situazione.Quando sono arrivata a Ostia volevo che ci vedessimo,anche solo per una chiacchierata come vecchi amici,e magari per chiarire delle situazioni rimaste in sospeso tra noi.Ho litigato con i miei e ho deciso di trasferirmi con una mia amica a Roma per continuare gli studi qui.

Sono arrivata il giorno prima del disastroso black out per sistemarmi nel nuovo appartamentino che abbiamo preso in affitto.Il giorno dopo sono arrivata ad Ostia per cercarti.Mi sono dovuta far dare un passaggio da mia cugina che ha uno scooter mezzo scassato visto che i treni gli autobus e i taxi erano tutti fuori uso.

Non ho visto mai un caos come quel giorno a Roma.

Non che arrivata a Ostia la situazione era migliore.C'era un sacco di gente per strada che protestava con le esigue forze dell'ordine per i piu' svariati motivi.Parecchie strade erano bloccate come a Roma per i veicoli rimasti in panne sulla carreggiata.

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