NOTA: CIAO A TUTTE!! VOLEVO RINGRAZIARVI PER IL VOSTRO ENTUSIASMO CHE DIMOSTRATE SEMPRE, GRAZIE E GRAZIE! SE AVETE DUBBI O CRITICHE, SCRIVETEMI SENZA PROBLEMI!
Buona giornata, Giulia
Passò una settimana prima di riuscire a scrivere a Tracy. Dovevo ancora scendere a patti con quello che avrei cominciato a fare, sperando di non combinare casini. Sue mi appoggiava, come sempre aveva fatto da quando l'avevo conosciuta, e questo mi faceva sicuramente sentire meglio.
Sapevo però, di dover stare attenta, che Tracy era difficile, e avrei dovuto mettere dei paletti ben saldi. Ero appena uscita dall'ufficio per pausa pranzo, e la trovai seduta su una panchina di pietra, il viso chiaro e i capelli arruffati.
"Ehi" le dissi, una volta raggiunta "Vieni, andiamo a mangiare qualcosa"
Tremava, aveva la giacca pesante, ma comunque aveva freddo, e sapevo che non era per il vento gelido di New York. Andammo in un bar lì vicino, che faceva perlopiù cibo vegetariano. Io presi una zuppa e lei fece lo stesso. Fino a quel punto non aveva proferito parola: era strano stare a contatto con lei, di nuovo.
"Allora, come stai?" Lei alzò gli occhi su di me, i capelli ricci che le scendevano sulle spalle fecero il tentativo di coprirglieli, ma lei li scostò.
"Come ti sembro?" Domanda a domanda. Come sembrava? Sembrava persa, triste, non sembrava lei. Sembrava la Tracy, che dopo aver fatto serata, la mattina dopo, non sapeva più chi fosse.
"Persa" decisi di rispondere. Vidi che allungò piano la mano, per afferrare la mia che era appoggiata sul tavolo. Per fortuna, proprio in quel momento arrivarono i piatti che mi salvarono dal rifiuto.
"Allora, cosa vogliamo fare? Stai ancora andando alle sedute?"
Volevo andare al sodo, avevo solo un'ora di pausa e non mi sembrava il caso di lasciare cose in sospeso. Lei cominciò a mangiare e gli occhi presero un po' di vita.
"Ho smesso, andavo una volta alla settimana, ma non avevano effetto, quindi ho smesso"
Annuii.
"Se vuoi migliorare, devi ricominciare. All'inizio sembrano forse inutili, ma poi a lungo andare ti aiutano. Quante volte .. usi quella roba?"
Lei chiuse gli occhi, e poi li riaprì. Sperai di non aver usato un tono troppo di disprezzo, perché non disprezzavo Tracy, ma più che altro chi glielo dava, quello schifo.
"Non ti saprei dire, la maggior parte delle volte sono ubriaca e me la offrono. Ne sento però quasi subito la mancanza, non so come fare a stare senza Em, non è facile"
Annuii di nuovo, perché a quel punto, cosa si poteva fare?
"Devi passare del tempo in riabilitazione, lo sai?"
Ma lei scosse veracemente la testa.
"Ascoltami Tracy, io non posso aiutarti se non vuoi farti aiutare. La prima cosa che devi fare è fare riabilitazione, toglierti quello schifo dal corpo, e poi ci lavoriamo insieme. Ma sai benissimo che non decidi di punto in bianco, non funziona così"
"Io odio quel posto" la vedi trattenere le lacrime, mentre ingurgitava a fatica l'ultimo cucchiaio di zuppa.
"Lo so, lo capisco, ma è il primo passo verso la vita. Vuoi continuare a stare così? Sembri uno zombie, prima eri così solare, energica e piena di vita. Adesso è già tanto se riesci a camminare"
A quelle parole mi guardò, confusa e dolorante.
"Non mi trovi più bella? Prima me lo dicevi sempre"
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Easy on me
RomanceEmily Dickinson ha sempre voluto scrivere storie, è sempre stata una sua passione. Sue Gilbert si è appena trasferita da Londra, per una nuova avventura in America. L'incontro è ad una festa, e lì scatta qualcosa. Qualcosa che non può essere, perc...