Cap 16

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Ninfea

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Ninfea

L'estate finalmente era giunta alle porte, e io potevo dire che finalmente mi sentivo completamente a casa e non avevo più quella sensazione di estraneità della mia casa di origine.

Di questo ero felice.

Ero riuscita a entrare nella vecchia camera dei miei genitori, che i ragazzi aveva lasciato tutto com'era molti anni prima, e avevo deciso di donare tutte le loro cose alle persone che ne avevano più bisogno a parte le cose di valore, come le fedi, oppure gli oggetti personali che i miei si erano regalati, quelli non li avevo voluti donare.

Quelli un domani sarebbero stati l'eredita dei miei figli, un piccolo ricordo dei loro nonni.

Rosalinda si era sposata un mese fa con Bastian, ovviamente non c'era stata nessuna festa come la possiamo immaginare e come me la sono sempre sognata io da bambina, ma avevamo festeggiato fra di noi.

Ancora ora non comprendevo del perché nella mia famiglia non facevano matrimoni tradizionali ma solo in questo modo.

Qualcosa mi dice che avevano paura che prendessero di mira le proprie mogli, oppure avevano paura di rischiare di avere qualche attentato in un giorno così speciale, che li avrebbe ovviamente colti di sorpresa.

Invece così, lo scoprivano molto tempo dopo che una coppia si era sposata, senza subire nessun attentato oppure qualche affronto alla propria donna.

Penso che in realtà sia questo il reale motivo.

Adrian e Bastian non avevano voluto spiegare nulla, avevano solo detto che seguivano le orme di famiglia e sarebbe sempre stato così.

Su certe cose, non puoi combattere, il loro mondo era pieno di sfaccettature e regole, che io non le avrei mai capite del tutto e scoperte tutte ovviamente.

Quel pomeriggio eravamo uscite io e Rosy, per farci un giro per il centro commerciale, seguita a distanza da tre uomini di mio marito, immaginando che gli comunicassero ogni nostra mossa.

Arrivammo verso l'entrata del centro commerciale, mentre lanciavo uno sguardo dietro di me, notando i tre uomini che ci seguivano a debita distanza, mentre mi sentii afferrare sottobraccio da Rosalinda, mentre entravamo dentro l'enorme centro commerciale, dando il via a un pomeriggio rilassante con tanto di shopping.

-Allora Signora Bala, da dove vuole cominciare?- Dissi, ridacchiando divertita, chiamandola con il nuovo cognome preso da suo marito.

-Ma non saprei Signora Bala, mi dica lei!-

Disse, prendendomi in giro giocosamente a sua volta, mentre gli indicavo un negozio d'intimo.

-Come ti senti nella nuova casa? Finalmente sei riuscita ad ambientarti?-

Chiesi, mentre varcavamo il negozio d'intimo per dare un occhiata.

Ormai era un mese che si era trasferita alla villa, prendendo una loro ala privata, dedicata completamente a loro, come avevamo fatto noi, con tutta la privacy e comfort che necessitavano.

Il Diavolo & La Sua NinfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora