Cap 11

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Adrian

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Adrian

Mi trovavo nei sotterranei del mio locale, dove producevamo la droga migliore in circolazione e le armi.

E dove avvenivano spesso le mie punizioni.

Osservavo i ragazzi lavorare duramente, sotto il mio sguardo vigile.

Mentre mi accostavo al tavolo, dove stavano preparando la droga, pronta per essere veduta sia qui dentro che fuori da qui.

Mio fratello aveva pensato alla spedizione da fare al Boss della Turchia che come sempre, era ben lieto di spendere i suoi soldi con noi, dato che la qualità della droga che producevamo era una delle migliori, se non la sola e unica migliore in circolazione, insieme alle nostre armi.

Puntavamo sempre sulla qualità.

Amavo fare affari, e miei dovevano essere ottimi, che il compratore sarebbe tornato da noi, senza andare a vedere altrove.

Quando si trattava di affari, noi eravamo i migliori.

Molti ci chiedevano favori e noi li accordavamo, se ne valeva la pena ovviamente.

Sabato ci sarebbe stato il ballo annuale che avevamo ogni anno con tutti i nostri alleati che venivano da fuori e anche da qui.

Questo ballo si teneva ogni anno, per stringere nuove alleanze oppure nuovi affari.

Questo ballo annuale che non era sempre nello stesso periodo dell'anno ma amavamo variare, l'avevano creato mio padre e il padre di Ninfea, serviva a crearsi nuove alleanze, stringere nuovi affari, e restare uniti nella "cerchia della famiglia. Una famiglia fatta di affari, soci e alleanze."

Molti volevano fare continuamente affari con noi, dato che noi eravamo quelli che avevano maggior potere in circolazione.

L'Albania e L'Italia, erano in mano nostra e grazie hai nostri affari ci stavamo espandendo anche oltre.

Mio padre e Carmine erano partiti dal niente e avevano realizzato tutto questo.

Alla loro morte io e mio fratello, non ci eravamo fatti schiacciare, anzi avevamo alzato la testa ed eravamo saliti al potere anche se eravamo più tosto giovani, dei ragazzini.

Avevamo portato avanti il potere e tutto quello che avevano sudato e costruito con le solo loro forze, partendo dal niente fino ad arrivare a dove erano arrivati, portandolo avanti con onore e farlo crescere sempre di più.

Infatti il nostro dominio era cresciuto ne gli anni, mi ero fatto nuovi alleati e sapevo che avevo anche un sacco di nemici, ma non mi importava, perché chi osava calpestarmi, lo avrei ucciso senza pietà.

Mi ero fatto un nome ne gli anni, e quel nome descrive l'orrore che ero capace di compiere, senza conoscere pietà.

Perché, io per chi mi tradisce e per chi osa sfidarmi, non avrei mai avuto pietà.

Il Diavolo & La Sua NinfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora