Avviso:
La storia è puramente inventata, ogni scena, descrizione, non è preso da nessun fatto reale.
Attenzione la storia, contiene scene esplicite di sesso e parole volgari.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Ninfea
Ero entrata nel settimo mese.
Non potevo crederci, il tempo stava trascorrendo così velocemente che meno di due mesi sarei finalmente diventata mamma!
Il mio cuore scoppiava di felicità.
Avevamo scoperto due mesi fa, perché si il piccolo monello era girato e non si faceva vedere per sapere il sesso e finalmente ora lo avevamo saputo.
Era un maschio.
Un bellissimo maschietto che sicuramente avrebbe riempito il mio cuore di amore eterno, che già provavo da quando avevo scoperto di essere incinta, immaginandomelo più e più volte a chi potesse assomigliare.
Io speravo che prendesse la bellezza di suo padre e si poi da grande avrebbe fatto stragi di cuori.
Ero così felice, il cuore si colmava di gioia quando sentivo i suoi piccoli movimenti come battiti di ali di una farfalla, perdendomi ore davanti allo specchio, ammirando il mio pancione, accarezzandolo con amore, non vedendo l ora di mettere al mondo il nostro piccolo miracolo.
Avevamo deciso di chiamarlo Aidan, il nostro piccolo Aidan, presto sarebbe stato qui con noi.
Il parto era stato previsto per il ventitré di Dicembre, se non avrebbe deciso di venire al mondo prima oppure dopo.
Io contavo i mesi e i giorni da quando avevo scoperto di essere incinta.
Lo so è assurdo, ma ero così felice di diventare madre, che non vedevo l ora di poterlo stringere a me.
Anche Adrian era felice, per non parlare degli zii poi, mi stavano riempiendo di regali, che ormai non gli mancava più nulla al nostro bambino.
Sarebbe stato un bambino inondato di un amore grande non solo dai suoi genitori che già lo amavano follemente ma anche dal resto della famiglia che lo stavano aspettando.
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
In quel momento mi trovavo in un bar vicino casa insieme alla mia adorabile cognatina che teneva stretta fra le mani una busta bianca, con la risposta del referto medico, che non si decideva ad aprire.
