Avviso:
La storia è puramente inventata, ogni scena, descrizione, non è preso da nessun fatto reale.
Attenzione la storia, contiene scene esplicite di sesso e parole volgari.
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Adrian
Erano le due di notte, mi trovavo al porto insieme hai miei uomini, per fare la consegna della droga a gli uomini di Osman, il boss della Turchia.
Ero vicino alla mia auto che stavo fumando, mentre attendevo che la barca con gli uomini di Osman, attraccassero per fargli la consegna.
Mi guardavo intorno, godendomi la pace e il panorama della nostra bellissima città, mentre l'odore della salsedine invadeva piacevolmente il mio naso, mentre i rumori delle onde che si infrangevano si gli scogli, era come un suono rilassante per le mie orecchie, sempre pronte a captare qualsiasi minimo rumore sospetto.
Mio fratello era rimasto a casa, non valeva la pena che anche lui venisse stasera, potevo farlo benissimo io la consegna insieme hai miei uomini fidati.
Gli affari andavano alla grande, sia qui che Italia, per non parlare degli affari insieme hai miei clienti e soci.
Rama, non aveva più osato proporre qualche affare alle mie spalle, anche se non credo fosse un affare, quell'uomo viscido aveva qualcosa in mente, che purtroppo per lui non sarebbe mai andato in porto.
I miei uomini, i miei alleati, erano fedeli a me, non avrebbero mai il coraggio di tradirmi, sapendo la fine che gli farei fare.
Mi ero fatto un nome, e quel nome che mi ero fatto ne gli anni, descriveva alla perfezione di chi ero io.
Non conoscevo pietà per nessuno e non concedevo seconde possibilità.
Chi osava tradirmi, sarebbe finito morto e sepolto in centinaia di metri sotto terra.
Quindi su una cosa ero sicuro, i miei alleati non mi avrebbero tradito mai, a meno che, qualcuno non agognasse la morte e allora a quel punto, lo eliminavo dalla faccia della terra, senza il minimo scrupolo.
Sapevo molto bene che il potere che io e mio fratello ci eravamo guadagnati nel tempo, aveva creato, stima, alleati ma anche tanti nemici, ne eravamo ben consapevoli, ma allo stesso tempo non temevo nessuno, perché erano gli altri che avrebbero dovuto temermi.
