La risata di Niall riecheggiava fra le mura degli spogliatoi, non che stesse prestando attenzione a ciò che stava succedendo attorno a lui. I suoi occhi erano puntanti sul corpo longilineo e scolpito di Harry, lo schiacciatore di banda della loro squadra. Gli era impossibile distogliere lo sguardo, soprattutto se quest'ultimo era nudo sotto la doccia, con l'acqua che gli scorreva sulla pelle bianca. Svariate volte si era ritrovato a fantasticare su quel corpo marmoreo, perfetto per chiunque vi facesse caso, e su quei capelli ricci, fatti apposta per essere scompigliati da dita curiose e affusolate. Anche in quel momento, i suoi pensieri correvano indisturbati in quella direzione e se non fosse stato per Liam che «Tommo?» lo richiamò, probabilmente si sarebbe trovato con un'erezione piuttosto evidente fra le gambe.
Si girò di scatto e «Sì?» disse, mordendosi forte il labbro inferiore; era sicuro che Liam lo avesse colto in flagrante, ma sperava facesse finta di nulla.
«Vieni a mangiare una pizza con noi?» chiese l'amico, sorridendogli complice. Louis arrossì e lo ringraziò mentalmente.
«Noi chi?» domandò, frizionandosi i capelli con l'asciugamano.
«Per ora siamo io, Zayn, Harry ed il suo ragazzo, Charlie.» Louis storse il naso e scosse appena il capo, cercando di nascondere il fastidio che quel nome gli procurava. Era geloso, seppur fra lui ed Harry non ci fosse nulla e, probabilmente, mai ci sarebbe stato. Harry lo odiava e ad ogni allenamento, non perdeva occasione per guardarlo male o di insultarlo indirettamente. Non sapeva il motivo, ed un po' faceva male, ma ci aveva fatto l'abitudine e la sua cotta per il riccio non era di certo passata. Anzi, con lo scorrere dei giorni era persino peggiorata, sembrava veramente una ragazzina di tredici anni.
«No, Payno. Preferisco andare a casa e concentrarmi sullo studio, ho un esame la settimana prossima.» lo informò il castano, ricevendo in risposta mugolii scontenti da parte dei suoi compagni di squadra. Liam lo guardò per qualche secondo, capendo al volo il motivo del suo rifiuto; era, forse, l'unico ad essere al corrente della sua cotta e non era stato lui a dirglielo, ma se n'era accorto da solo, osservandolo giorno dopo giorno. Certo, non che cercasse di nascondere il suo interesse nei confronti di Harry, ma non pensava di essere così palese. L'importante, però, era che quest'ultimo non venisse a sapere nulla. Lo avrebbe odiato maggiormente e non voleva.
«Sei una noia, Tomlinson!» lo stuzzicò Horan, colpendolo in faccia con un paio di boxer che emanavano un odore per nulla gradevole.
«Dio, ragazzi, chiamate la disinfestazione! Che schifo!» si lamentò, lanciando l'indumento a Niall che si lasciò andare all'ennesima risata, contagiando tutti i presenti nella stanza.
«Sì, Tomlinson, sei proprio una palla.» disse a quel punto Harry, sedendosi di fronte a lui. Gli occhi di Louis tornarono ad osservare il suo corpo, soffermandosi sulla v scolpita, che scompariva sotto quella stoffa leggera. Deglutì a vuoto e si ritrovò a scuotere la testa, tentando di frenare l'istinto di rispondergli, o peggio di saltargli addosso.
Alzò lo sguardo, incrociando quello di Harry che lo guardava con aria corrucciata, quasi disgustata. Possibile che lo odiasse così tanto? Cosa gli aveva fatto di male? Gli aveva forse pestato un piede durante l'allenamento, senza essersene reso conto?
Scacciò quei pensieri, sorridendogli appena. Non gli era vietato, giusto? Quindi si sarebbe comportato come sempre, in modo gentile, seppur dentro si spezzasse a poco a poco, ogni volta che quegli occhi color smeraldo lo scrutavano infastiditi.
«Mi dispiace, ragazzi, sarà per la prossima volta.» aggiunse infine, dopo essersi rivestito, pronto per tornare a casa, pronto a buttarsi sul divano con una vaschetta di gelato alla nocciola fra le mani ed un film strappalacrime sul grande schermo che occupava una delle pareti di casa sua.
Louis si mordicchiò le labbra, incerto, con le dita ferme a mezz'aria. Non sapeva il perché del suo tentennamento, dopotutto non avrebbe avuto nulla da perdere, peggio di così sicuramente non sarebbe potuta andare. Eppure c'era una punta di terrore nei suoi movimenti, un tremore quasi impercettibile ed invisibile agli occhi di chiunque altro, non che fosse in compagnia di qualcuno, certo.
Sospirò pesantemente e cominciò a scrivere, prendendo finalmente quel po' di coraggio raccattato chissà in quale parte nascosta del suo corpo minuto.
A Harry: Hey Styles. Gli allenamenti di domani sono stati cancellati, in caso nessuno ti avesse avvertito. Buona serata, x.
Inviò e si diede dello stupido, quella x finale, probabilmente, gli avrebbe causato qualche guaio. Alla prima occasione, Harry non avrebbe esitato a prendersi gioco di lui, ma cosa importava?
Abbassò le palpebre, stanco, poggiando la testa contro la spalliera del divano. Era esausto e voleva solamente dormire ma, allo stesso tempo, attendeva una risposta da parte del riccio, nonostante non fosse certo l'avrebbe mai ricevuta. Ma dovette ricredersi qualche secondo dopo, quando quelle leggere paranoie vennero interrotte dalla vibrazione del suo iPhone.
Da Harry: Per tua informazione, il Coach ha mandato lo stesso messaggio a tutta la squadra. Ora, se permetti, sto per ricevere un meraviglioso pompino, perché non vai a farti fottere da qualche altra parte?
La risposta di Harry gli arrivò dritta al cuore, sgretolandolo un pochino. Okay, non erano in buoni rapporti e Louis era segretamente innamorato di lui, ma c'era bisogno di essere così stronzo?
Scosse la testa e lanciò il telefono dall'altra parte del divano, sdraiandosi e chiudendo gli occhi. Voleva allontanare quelle parole dalla sua testa, perciò si lasciò avvolgere dalle braccia di Morfeo, sperando di riuscire a spegnere il cervello per qualche ora.
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British Rogue ⚓︎ l.s.
FanfictionAU in cui Harry e Louis si odiano (o forse no?) e fanno parte di una squadra di pallavolo, i British Rogue. ~ hightest ranking: #128 in fanfiction