Suonò la campanella della ricreazione e Simone si alzò a parlare con qualche ragazza.
"Vedi questa bottiglia?" Chiese alla compagna dietro Kyle.
Joe fece senno a Kyle di alzarsi e i due si ritrovano dall'altra parte dell'aula, alla sinistra verso la finestra, la più vicina alla cattedra. La professoressa non fece caso a Simone, era seduta a scrivere su un foglio di carta.
"Joe, ma questo rimorchia con il trucchetto della bottiglia."
Joe guardò Simone appoggiare la sua mano sulla guancia della ragazza, la quale arrossì.
"Potrebbe essere l'Hamon? Suzie Q mi raccontò che qualche volta Jospeh si divertiva a far cadere un bicchiere d'acqua per terra. Ovviamente non succedeva nulla grazie alle onde. E Zeppelli...che sia un discendete di Ceasar?"
"Guardalo! Brutto italiano di merda, sei un passo avanti perché sei "particolare". Commentò nervoso Kyle puntando il dito verso Simone.
"Kyle, credo che dovremmo lasciar perdere, è solo una sfortunata coincidenza dai."
"Joe, capisci che un italiano ci può rubare delle ragazze?!" Alzò leggermente la voce rendendola anche stridula e si avvicinò al viso di Joe.
"Credo solo che ti stia preoccupando troppo, si ok la paura di uno così." Rispose Joe calmo.
Kyle vedendo il viso sereno dell'amico si calmò. "Forse si, sto esagerando." Fece una pausa e si schiarì la gola. "Posso battere con i miei capelli la sua chioma dorata."
"Si, lo credo, anche se i biondi con la criniera sono più attraenti."
"Brutto bastardo!" Urlò ad alta voce Kyle.
Joe fece cenno di abbassare il tono accennando ad un sorriso.
La professoressa si alzò di scatto e la sua voce acuta si fece sentire: "Non voglio sentire queste parole eh! Mi avete capito?"
Kyle annui abbassando il capo. "Scusi prof, non accadrà."
Poi si girò verso Joe e sempre con voce stridula disse: "Che figure di merda mi fai fare?"
"Scusa scusa" replicò Joe e unì le mani a modo di preghiera, continuando a sorridere.
La scuola continuò e quando la campanella suonò tutti furono felici di uscire. Gli unici rimasti in classe erano Kyle, Joe e Simone.
Kyle stava cercando qualcosa su internet, mentre Joe si sistemò tutti libri all'interno dello zaino e Simone si stava mangiando una gomma per l'alito e nel frattempo cercava di mettersi apposto il maglione beige che indossava.
Kyle fu il primo ad uscire "Joe a dopo" disse lui facendo senno con la mano sinistra che andava verso la rampa di scale.
Joe così si alzò di fretta per raggiungerlo tuttavia Simone era già alla porta dell'aula. Per sbaglio Joe inciampò su i suoi mocassini beige, sporcandoli.
Simone guardò disgustato i suoi mocassini ormai con la terra sopra di essi. Poi il suo sguardo si spostò su Joe, che era a terra che tentava di raggiungere con il braccio destro la borsa e con l'altro tentò di alzarsi in piedi.
Simone nel frattempo lo osservò con sguardo di odio e ripudio. Un instante dopo spostò nuovamente lo sguardo sui mocassini e disse con voce fioca e cupa: " I Am Groot".
Un braccio uscì dalla spalla destra di Simone, era letteralmente di legno e toccò con l'indice la terra sulle scarpe.
Essa cominciò ad innalzarsi fino ad arrivare agli occhi di Simone,il braccio indicava Joe e con uno schiocco di dita la terra si mosse ad alta velocità, e secondo la traiettoria doveva colpire l'altro ragazzo in pieno viso.
Fortunatamente Joe vide con la coda dell'occhio quell'ammasso di terriccio diretto verso di lui, si alzò di scatto e fermo in piedi chiuse gli occhi.
Simone rideva sotto i baffi. "Che sta facendo quest'idiota. Joe Joestar...ti avevo già adocchiato...il cognome non è mai superficiale, ed ogni cognome racconta una storia, tu sei un discendente di Joseph Joestar. L'ho letto sul diario di mio un mio zio lontano."
Lo stand viola e verde di Joe apparve preparando un pugno ben assestato per poi colpire il terriccio.
Joe si girò e scrutò bene Simone. I due così si tirarono delle occhiatacce.
Il corridoio era silenzioso, gli studenti se ne erano andati, le finestre facevano entrare quella luce solare che sembrava quasi morta, grigiastra, di bidelle non si vedeva nemmeno l'ombra, e si potevano vedere le impronte delle scarpe dei ragazzi.
"Sapevo che avevi qualcosa da nascondere...ma Hamon e stand? Sei decisamente forte." Commentò Joe.
Simone non disse una parola era concentrato.
"Anche lui ha uno Stand, e conosce l'Hamon. La mia intuizione era giusta...sei davvero discendete di Joseph."
Quel silenzio quasi imbarazzante...si poteva tagliare con anche solo passandoci, la calma prima della tempesta. Un combattimento sembrava imminente.
Lo stand di Joe strinse i pugni, quello di Simone fece uscire qualcosa dall'avambraccio, un rametto stava crescendo.
Tuttavia tornò dalle scale Kyle "Joe ma quanto ti ci vuole?" Domandò,fortunatamente, interrompendoli.
"Scusa Kyle...io e Simone..."
Simone si mise le mani nella tasca e camminò verso Kyle, per scendere poi la rampa di scale. "Ciao ragazzi a domani." disse agli altri due.
Joe e Kyle risposero con un "Ciao?" Quasi incuriositi e spaventati ma anche sorpresi.
"Joestar non credere che il nostro combattimento non ci sarà...ormai sai i miei segreti. Ciò che ho fatto prima era per darti una lezione, quasi una ripicca. Ora sono davvero intenzionato a capirti e comprendere il tuo Stand."
Simone si mise lo zaino dietro la schiena, prese un fazzoletto dalla tasca destra e si soffiò il naso, lo ripose, dall'altra tasca uscì un biglietto di color giallastro e lo lesse, bofonchiando.
"Let me see...ore 17:24, via Kennedy numero 57. Lì vive il maestro Hamon, Chin Chung."
Dopodiché si avviò all'uscita del cancello della scuola sgranandosi gli occhi per la luce quasi inesistente.To be Continued...
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Jojo-Power at Hand Fan Fiction ITA
Fanfiction2016. Dopo gli eventi di Stone ocean, Jotaro e Jolyne Kujo ritornano alla loro vita quotidiana. Tutto ok fino a quando una missione a Londra li porterà a conoscere un membro perduto della loro famiglia. ------ Fan fiction tratta dall'opera di Araki...