#020 Aiuto da un Joestar

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Una borsa cadde a terra.
Una ragazza corse verso un uomo con un passamontagna.
Gli urlò contro: "Ridammi il portafoglio."
Il ladro esitò: "Ma che stai dicendo?"
Le palpebre degli occhi si abbassarono a metà. Gli puntò il dito contro. "Non mi va di fare questi giochetti, ridammi il portafoglio oppure ti riempio di cazzotti senza neanche muovermi."
Il ladro si mise a ridere. "Tu? Una bambin-"
Un braccio biancastro con delle sagome verdi uscì dal corpo della ragazza e colpì in piena faccia il ladro.
Il quale si mise ad urlare per terra, dal naso cominciò a uscire del sangue e dalla tasca del suo giubbotto cadde un portafoglio con delle iniziali: " S. J" con accanto una stella.
La ragazza prese il portafoglio e lo ripose dentro la sua uniforme color verde acqua.
Si mise apposto sui capelli il suo paio di occhiali da sole color rosa.
E si abbassò vicino alla borsa, aguzzò lo sguardo e poi si allacciò meglio le scarpe.
Si sentì un brusio, un rumore proveniente dalla sua borsa.
La aprì, ci frugò un attimo e prese il suo cellulare con una chiamata da Josuke.
"Oi" salutò lei.
"Shizuka, devo dare il tuo numero a Jolyne...c'è un problema."
Shizuka sospirò. "Vai. Spara."
La chiamata fu chiusa da Josuke, poco dopo Shizuka ebbe il numero di Jolyne.
La chiamò  immediatamente.
"Dove sei?" Chiese lei.
"Vicino la High School."
"Ce la fai a venire verso via Kennedy?" Domandò  l'altra.
"Lo faccio. Nemico stand?" Chiese.
"È molto probabile." Affermò.
Shizuka buttò il cellulare.
Prese la borsa ancora aperta e scattò verso Via Kennedy.
Saltò su delle panchine.
Si diede slancio con lo Stand.
Volteggiò in aria e vide che dalla borsa aperta fuori uscirono dei libri e il suo cellulare, con la chiamata ancora aperta, con l'aiuto di un terzo braccio rimise tutto in aria e continuò la sua corsa.
Spostò varie persone che erano di mezzo.
"100 metri"
Scivolò sul suolo bagnato di una strada, usò la sua gamba sinistra per rimanere in equilibrio e continuare.
La caduta le aveva aperto una ferita sul ginocchio,  ciò che guardò bene fu però un rossore.
"80 metri"
La sua borsa si fece pesante e quindi la mise dietro, sulla schiena.
Vide un segno dello stop, lo distrusse con il calcio dello Stand.
Lo prese a due mani e lo sbatte a terra, gli diede un calcio e creò una parabola di lancio.
"30 metri"
In aria, tra gli edifici, vide qualcosa di strano.
Un ragazzo steso insanguinato e delle frecce per terra e un uomo che parlava.
"Lo sento...dovrebbe essere lui., però sento anche qualcos'altro..."
Cadde direttamente sul palazzo accanto. "Achtung Baby" urlò lei. Il suo corpo piano piano sparì, divenne trasparente.
Vide l'obbiettivo.
L'uomo stava per lanciare una freccia.
Lei prese la rincorsa, si mise gli occhiali e saltò.

Riuscì a bloccare la freccia, puntata alla testa del ragazzo.
Il sole divenne alto nel cielo.
Shizuka abbassò lo sguardo.
La sua ombra venne proiettata.
L'uomo dall'altra parte abbozzò ad una risata isterica.
"Una ragazza invisibile?" Si chiese ironicamente. "E chi se lo aspettava?" E rise.
Il ragazzo vedeva tutto sfocato e nei suoi occhi vi si rifletteva un'ombra, quella della ragazza, e poco dopo tossì del sangue che andò a finire sulla gamba di Shizuka.
Sia la ragazza che Slingshot osservarono il sangue.
"Niente effetto sorpresa? Va bene lo stesso." Pensò lei.
"La gara è ancora aperta." Pensò il nemico.
Il ragazzo a terra vide il sangue che si trovò anche ben oltre Shizuka...così prese un bel respiro.
Shizuka si tolse l'invisibilità.
Slingshot applaudì. "Ti fai vedere ora?" Esclamò.
Portò la pazienza di Shizuka alle stelle.
I due si scontrarono con gli sguardi.
"Posso dirti una cosa?" Domandò Slingshot.
Shizuka annuì.
"Un combattimento non è solo pugni ma anche cervello." Rise. "Guarda bene sopra di te."
Shizuka pose lo sguardo sopra di lei e vide delle frecce cadere ad altissima velocità, il suo sguardo si gettò su Slingshot.
"Il mio Stand è sottovalutato, il mio arco è solo una parte di esso...ma possiede anche una forma fisica" e indicò un mostriciattolo alle sue spalle, pareva una bambola di pezza.
"Saluta i tuoi antenati, ragazza invisibile"
Le frecce erano ad un passo da Shizuka, ma l'unica cosa che fece fu portarsi verso Joe, per proteggerlo e fargli da scudo.
Joe che piano piano si riprese, appoggiò la mano destra sulla caviglia di Shizuka.
"Ora..." disse con voce fievole.
Proprio prima di esplodere sulle teste dei due, una rete fatta di sangue circondata da elettricità si manifestò sopra di loro, e le frecce vennero deviate.
Joe si alzò a tentoni, tremolante, si girò verso Slingshot.
I suoi occhi azzurri splendevano dalla speranza che c'era in lui ma dalla ferocia che si nascondeva dentro il suo Stand, la quale emanò un'aurea maggiore.
Shizuka fu sorpresa dalla stella sul collo di Joe. "È un Joestar!"
I tre si scambiarono uno sguardo di sfida.
Joe fu il primo a tirare un pugno...verso Shizuka, lei lo schivò ci saltò sopra e si diede lo slancio verso Slingshot e fece uscire il suo Achtung baby, che allungò il braccio verso il nemico.
"DORA DORA DORA" urlarono entrambi.
Slingshot allungò  l'arco e sparò delle frecce.
"Non credo proprio..." disse una voce che si palesò  vicino a lui.
Era Simone. Lanciò delle foglie ad alta velocità che tagliarono le frecce, per di più riuscì a bloccare le braccia di Slingshot con dei rami.
La faccia del nemico fu calpestata da una tempesta di pugni di Shizuka e poco dopo venne lanciato fuori dal tetto dell'edifico e scaraventato giù dentro un cassonetto.
Joe cadde a terra di nuovo, Simone e Shizuka vennero in suo soccorso.

I tre vinsero il loro primo scontro...il destino però ha davanti altro per loro.

Diego nella sua libreria leggeva un libro...raffigurante proprio la reliquia.

To be Continued....

Jojo-Power at Hand Fan Fiction ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora