#039 Un vero Joestar

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Joe e Diego si trovarono nello spazio, oscuro ma pieno di luce.
Entrambi rimasero colpiti e affascinati dalla Terra in lontananza.
Di sua spontanea volontà The Power colpì Atoman e lo trattenne con una mano per colpirlo con l'altra.
Diego invece strinse le mani attorno al collo di Joe, poi staccò la mano destra e lo colpì nelle ferite.
I due riuscirono a parlare solo tramite Stand.
"Joe..stai perdendo le forze. Dammi la reliquia" disse Diego e allungò la mano per afferrare l'oggetto nella tasca.
The Power venne in soccorso, spostando con un movimento fulmineo Diego.
Sui corpi dei ragazzi apparve uno piccolo strato di ghiaccio.
"Abbiamo i tempi contati Diego, che intenzioni hai?" Chiese Joe. "Sto dando il 200 per cento, sono dolorante...ma ho un piano e devo attuarlo."
Diego sorrise. "Joe...hai perso."
Il ragazzo rispose con una smorfia confusa e sbatte gli occhi.
Lo Stand di Diego si moltiplicò, erano due.
No, tre.
Quattro.
Arrivò a moltiplicarsi fino a dieci.
Dieci versioni di Atoman attorno a Joe e The Power.
"Maestro" parlò quest'ultimo. "Stiamo esaurendo le forze"
"Si...ma ho un'idea, tu fai ciò che dico."
The Power annuì e colpì senza pensare tutte le copie.
Sparirono una dopo una.
"Come pensavo...l'originale è..:" Joe si voltò verso Diego.
Una fenditura si aprì in mezzo allo spazio.
"Te l'avevo detto Joe, hai perso, i miei poteri stanno tornando." Rivelò Diego e Atoman, dalle dita, fece uscire una bolla enorme che si appoggiò sulla testa del possessore.
The Power lanciò un coltello verso di lui, ma si fermò nel tragitto e cominciò a girare su se stesso.
A Joe mancò il respiro, l'Hamon si stava affievolendo, le forze gli mancarono.
Vide quello sguardo malvagio negli occhi di Diego e tutto ciò che gli venne in mente fu: "Mi dispiace...non so chi tu sia, ci combattiamo pur non sapendo il perché dell'altro. Eppure credo...che in un altro mondo, noi due...avremmo potuto mangiare una pizza assieme a Simone."
Diego fu colpito da quelle parole come un corpo viene colpito da una freccia.
"Joe Joestar, anzi, Jojo...è stato un onore combattere con te. Hai tutto ciò che un Joestar dovrebbe essere...mi ricorderò di te." Si avvicinò a lui per prendere la reliquia, ma The Power lo colpì in faccia e lanciò qualcosa dentro la fenditura.
"Avrei potuto portare il tuo corpo morente sulla Terra...hai scelto, addio JoJo." Furono queste le ultime parole di Diego a Joe.
Il ragazzo stava perdendo colorito, e la sua pelle acquisì un colore bluastro.
Gli occhi persero il loro solito verde acqua.
"Maestro" si avvicinò The Power a Joe. "Hai ancora due...poteri da usufruire"
Lui sorrise... "Aiuta Shizuka..." tremolante continuò poi "Sii libero" gli sussurrò. "Grazie...di tutto" le mani si fermarono e non tremarono più.
The Power lo accolse tra le sue braccia.
"Confidi in lei? Eh? Questo era il tuo piano? Morire per vincere? Il tutto per tutto?" Si riempì la mente di domande.
Non vi fu risposta.
Chinò il capo...in segno di rispetto.

La fenditura si aprì al centro di Stonehenge dov'era posizionata Shizuka, in un istante cadde un oggetto a terra.
La ragazza rimase colpita. "La reliquia!" Esclamò prendendola.
Achtung Baby apparve e assieme anche The Power.
"Tu...dov'è Joe?" Domandò girandosi intorno.
"Shizuka...lui ti ha donato quella reliquia, perché non è riuscito a vincere, tocca a te."
"Lui sta bene...vero?" Chiese Shizuka con le lacrime agli occhi.
"Pensò tu già sappia la risposta..." rispose The Power fermo.
Ella cadde sulle ginocchia, le lacrime si fermarono, rimase sconvolta.
Tra le mani stringeva la reliquia.
Si voltò verso il suo Stand e si precipitò ad usarla, conficcandola sul capo.
Un bagliore immenso si generò.
Diego e Atoman uscirono  in tutta furia dalla fenditura. "Tu, non-Joestar, dammi quella reliquia. Me la merito. Merito di avere la conoscenza!" Gridò a lei, correndo come un forsennato.
Si bloccò involontariamente a metà percorso.
Non riuscì a muoversi.
Si guardò intorno e vide...The Power.
Aveva intrappolato Atoman e lo stringeva forte a se.
Jolyne corse verso di lui, avvolse il filo e strinse forte.
Tentò senza successo di muoversi ma niente.
"Sia fatta giustizia." Disse Shizuka camminando lentamente.
Il Suo stand adesso aveva il simbolo che Simone aveva intravisto nei libri sui druidi.
Achtung baby cominciò a parlare a Diego. "Volere troppo è una pena degli uomini, tu hai intrapreso questo percorso e il destino non ti ha voluto, ti ha ripudiato. Ora tocca a me a riparare ai tuoi danni..."
Toccò entrambi i palmi delle mani e da essi uscì un Nastro di Mobius, in continuo movimento.

" Toccò entrambi i palmi delle mani e da essi uscì un Nastro di Mobius, in continuo movimento

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"Shizuka.." continuò lo Stand. "Ucciderlo, comprometterà la linea temporale, sei sicura di farlo?"
Ci fu un attimo di silenzio.
Chinò il capo e annuì per poi girarsi.
Il nastro andava ad altissima velocità, Achtung Baby Prime lo avvicinò al volto di Diego e lui urlò disperatamente.
"JOJOOO"
Dopo pochi istanti il nastro avvolse tutto il mondo e Diego, The Power e Atoman erano spariti...



Una settimana dopo...
Una figura si alzò dalla sedia, era molto alta.
"Che c'è per cena?" Chiese con tono basso e profondo.
"Jotaro, abbiamo ordinato una pizza" ripose Giorno.
"Si da quella pizzeria in fondo alla strada" aggiunse Josuke.
Jotaro si sedette assieme agli altri intorno al tavolo, si guardò intorno. "Dov'è Shizuka?" Domandò.
Jolyne lo prese per mano e rispose: "Sta fuori...dice che vuole vedere Londra di sera un'ultima volta, prima di tornare negli Stati Uniti"
Jotaro sorrise. "Beh...immagino, non c'è stata nessuna reliquia ma almeno ci siamo divertiti no? Alla fine è sempre più importante il viaggio..."
Shizuka stava fuori vicino alla finestra, gambe incrociate a guardare la luna sorta in alta nel cielo scuro.
"Oi Jotaro" lo chiamò Josuke. "Ti piacerebbe un'altra figlia? Voglio dire è  l'ultima missione..magari potresti.." disse sorridendo e grattandosi la nuca
"Non ci pensare nemmeno Josuke, sto riprendendo i rapporti con mia moglie e Jolyne.."
La figlia lo guardò con entusiasmo e gli domandò. "Ma se fosse nato un maschietto al posto mio? Come l'avresti chiamato?"
Lui si grattò il mento poi rispose. "In onore di Jospeh...penso Joe."
"Bel nome signor Kujo." Disse Giorno.
"Non chiamarmi così...lo sai che lo odio."
A sentire quelle parole, gli occhi di Shizuka si bagnarono rendendola incapace di vedere la luce della luna.
"Non posso vero?" Chiese lei.
Lo Stand apparve. "Se lo dicessi...creeresti più problemi di quanto immagini con lo spazio-tempo..."
Achtung baby la guardò. "Ti manca?" Domandò.
"Si...mi mancano entrambi." Rispose tenendo stretta la mano al petto.
Un rumore di motorino la interruppe, era il fattorino delle pizze.
Lei si lanciò e atterrò su due piedi, diede i soldi al fattorino e lo ringrazio.
Suonò alla porta.
Jotaro e Jolyne aprirono.
"Che c'è Shizuka..." disse Jotaro.
"Perché piangi?" Domandò Jolyne.
Le lacrime ormai scesero come una cascata e bagnarono il volto di Shizuka.
Lei singhiozzando rispose:
"Sono solo felice che voi siate qui"
Tutti sorrisero e accorsero ad abbracciarla.
"È stata davvero...un avventura bizzarra." Pensò tra se e se.
Tra le nuvole oscurate dalla notte, due cumuli si distinguerò, dorate e allegre come il sole.
Esse riflettevano il volto di Simone e Joe.
Prima di entrare, Shizuka si voltò un secondo, come se fosse chiamata da qualcuno. Sorrise
"Grazie di tutto"
I due amici veglieranno sempre su di lei.

The End.

Jojo-Power at Hand Fan Fiction ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora