#028 Soluzione

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"Penso che prenderò una pausa dopo tutta questa storia...mi sono stufato di fare avanti e indietro..." rifletté Jotaro tastando il prato.
"Penso che sia ora...di recuperare i rapporti con Joe e Jolyne...magari potremmo fare qualche gita in giro per il mondo...andare da Giorno in Italia oppure da Josuke a Morioh."
Si alzò e guardò il cielo. Si mise apposto il cappello, tirandolo più giu, comprendo gli occhi bagnati di lacrime.
"Ho fatto più errori che altro..."
Shizuka era sveglia e Jotaro non si accorse che il monologo appena svolto l'aveva espresso ad alta voce.
Per non destare sospetti lei sbadigliò e si piegò in avanti con il busto.
"Ciao Jotaro."
"Ciao Shizuka" si voltò affettuosamente lui.
Ci fu silenzio, poi si svegliò anche Simone che si stiracchiò.
"Quanto tempo è passato...?" chiese stordito.
"Non so da quanto siete così, però sono le 18 precise in questo momento." rispose Jotaro guardando l'orologio.
"Diavolo..." Simone si mise la mano sul viso. "Mi sento stanchissimo..."
"Ti ricordi ancora...i traumi?" domandò Shizuka.
"Si...per fortuna non tutto..." rispose lui tastandosi le tempie.
Tutti erano immersi nei loro pensieri, dubbi e perplessità.
Si sentì un fruscio ed erano Joe e Jolyne che finalmente si erano ricongiunti al gruppo.
Jotaro allora si alzò di scatto. "Com'è andata?" Domandò guardando il figlio negli occhi.
"Sappiamo poco e nulla" rispose Joe. "La reliquia si può attivare solo qui a Londra, però per prenderla...non si ha un come."
"La regina ha dato un'ipotesi...dato che insomma viene dalla freccia Stand crede che sia qualcosa correlata alla volontà o ai desideri." Spiegò Jolyne gesticolando.
Jotaro si tolse le mani dalle tasche e la alzò per un cinque.
Joe ne rimase stupito, ma comunque accettò e si batterono la mano.
"Siamo veramente un passo avanti...potremmo provare ad andarci anche adesso"
"Al Museo?" domandò Joe.
"Si" rispose Jotaro.
"Ora?" chiesero in tono sconvolto gli altri componenti.
"Ci andiamo adesso, chi prima arriva meglio alloggia." Jotaro prese subito la via per il parco. "Anche perché comunque qui non ci possiamo stare, stanno per chiudere."
In quel momento tutto il gruppo si mosse verso Jotaro.
Simone e Joe erano vicini.
Il primo guardò l'altro con attenzione. "Joe...mi prometti...che non dovrò più combattere?"
Joe si girò verso di lui. "Simone...perché?"
"Non ne ho più l'intenzione...preferirei che ci allenassimo insieme con l'Hamon e combattessimo per conto nostro..." si fermò un attimo e prese un lungo respiro.
"Non voglio fare una brutta fine. Voglio cambiare capisci?"
Joe si sgranò un attimo gli occhi. Non riconosceva più l'amico che una volta gli chiese una sfida.
Si guardarono entrambi senza dire nulla.
Shizuka che era dietro di loro e osservava e si intromise tra i due.
"Abbiamo poca, poca strada da fare, se ci sarà da combattere...combatteremo insieme e non da soli. L'unione fa la forza no?"
Joe annuì guardando poi Simone in attesa di una risposta.
Simone esitò ma poi abbassò lo sguardo per poi rialzarlo verso Shizuka in cerca di risposta e lei annuì.
"Ovviamente." sorrise Simone.
Shizuka diede una pacca sulla schiena ad entrambi, come se fosse un abbraccio."Dai su, finito questo schifo propongo una bella pizza eh? Vi va?" domandò sorridendo ed entusiasta.
"Per forza una pizza? Io volevo un tea..." disse con tono ironico Simone.
"Per un po' basta tea...per favore" esortò Joe.
Tutti e tre scoppiarono a ridere.
Jotaro si voltò e in quei tre rivide  non solo Josuke, Koichi e Okuyasu ma anche un po' se stesso con Polnareff, Kakyion, Iggy, Avdol e Joseph.
"Gli spiriti del passato..."
Shizuka si fermò dal ridere. "Mi è sorta una domanda" si grattò il mento. "Dovremmo quindi rubare la reliquia?"
"Tu che ne dici?" domandò Jotaro retoricamente.
"Ma come?"
"Simone." disse Jotaro.
"Si Mr. Kujo?"
"Jotaro per favore, con il tuo Stand...puoi creare anche sonniferi?"
A Simone gli brillarono gli occhi. "Non ci ho mai pensato, dovrei provarci."
"Fallo." e da una mano chiusa alzò l'indice. "E abbiamo finalmente la prima parte del piano."
"La seconda?" Chise Shizuka.
"Per la seconda...dovremmo saltare nel vuoto, se prendiamo in considerazione l'ipotesi della Regina...allora ognuno dovrà provare a prendere la reliquia."
Il trio rimase spaesato.
Arrivarono dopo circa mezz'ora sulle scale che portavano al museo.
"Facciamo il giro da dietro e saliamo su." Spiegò Jotaro.
Il gruppo si spostò e riuscì ,attraversando la strada, passando fra il bosco, ad aggirare l'edifico.
"Jolyne, sai cosa fare" esortò Jotaro.
La ragazza all'udire il padre lanciò il suo lazzo di Stone Free, per creare una corda sul tetto del museo.
Con le gambe sulla parete esterna, sembrava una ladra, che alla fine era ciò che stavano facendo.
Appena arrivata in cima tese la corda e fece cenno con la mano di salire.
Poco dopo dieci minuti tutti erano saliti e si sdraiarono.
Jotaro e Simone parlarono e in quei momenti Joe vide la luna che piano piano compariva, lasciando quella luce solare e piena di passione.
Si girò di tanto in tanto e vide tutte quelle persone sorridenti tra cui anche delle famiglie con padri e figli, e quest'ultimi che saltellavano.
"Sarebbe stato bello...averne un po'"
La luna continuò a crescere alta nel cielo, fino a quando anche le finestre degli appartamenti accanto a loro diventarono scure.
Il piano ebbe inizio.
Simone punse il dito a ciascuno con il suo stand.
"A cosa serve scusate?" Domandò Joe.
"Il mio Stand sta prendendo un campione di sangue, affinché voi siate immuni al sonniferò."
Dal braccio che in realtà era una corteccia, fece uscire dei funghi che poco dopo lanciò all'interno del museo. Tutte le guardie cercarono di fuggire da una parte all'altra della stanza, in cerca di una via di fuga, ma alla fine si addormentarono accasciati al suolo.
Jolyne calò il filo e così gli altri la seguirono.
Percorsero tutto il tragitto del museo fino alla sezione "Egitto" per poi trovare la bacheca di vetro in cui si trovava la reliquia.
Fu difficile cercarla in quel buio, ma comunque riuscirono nell'impresa.
Trovatosi lì davanti Jotaro disse agli altri: "Io ho già provato, fate voi, io sarò in guardia."
Jolyne si avvicinò e con Stone Free provò a toccare la reliquia.
La mano di Jolyne cominciò a decomporsi e da lì una creatura minuscola e viscida risalì il palmo per poi spingersi verso il polso.
Jotaro cacciò un urlo,Star Platinum intervenne e colpì la creatura buttandola a terra.
Senza vita, la creatura emanò un ultimo gemito prima di spegnersi.
"Jolyne non è compatibile..."
"Abbiamo altre tre possibilità...però..." disse Simone interdetto. "La creatura sembra...un bambino."
Simone si avvicinò al corpo senza vita, e lo toccò con entrambi Stand e Hamon.
"Sento...un collegamento tra voi Joestar e la creatura."
"Che sia DIO?" Domandò Joe.
"A questo punto...penso di sì, e ritengo che allora anche la teoria della regina sia giusta, più che provare a casaccio forse Joe dovrebbe prenderla." rispose Jotaro.
"Ha anche avuto una certa reazione con Jolyne..." continuò Jolyne.
Joe con un'espressione al quanto spaventata, si tirò indietro.
Shizuka, d'impulso, si avvicinò alla reliquia e allungò la mano di Achtung Baby. "Al Diavolo"
Tutti rimasero a guardare per il coraggio della ragazza.
Lei chiuse gli occhi per non vedere.
Joe, dalla paura si lanciò a prendere la reliquia assieme a lei.
Jotaro, Jolyne e Simone fecero un sobbalzo. Seguito direttamente da un vetro rompersi.
Entrambi, Joe con la mano sinistra e Shizuka con la destra, stringevano la reliquia.
"Uno di voi...ha quel desiderio? Possibile?" Domandò Jolyne.
"Non lo so...ma abbiamo un altro vantaggio. Non sappiamo come si attiva ne chi è interessato a quest'oggetto ma almeno lo teniamo noi al sicuro." Spiegò Jotaro.
Una luce li interruppe in quel momento di gioia.
"Ehy voi, laggiù!" Urlò una guardia che si trovava fuori dalla stanza dedicata all'Egitto.
La guardia prese la radiotrasmettente e prima che poté parlare cadde a terra dopo un sussultò.
Shizuka si palesò davanti al gruppo. "Andiamocene prima che sia troppo tardi" esortò.
Ripercorressero la strada di prima all'indietro con Shizuka che teneva la reliquia tra le mani.
Usciti dal tetto, tutti quanti, e, spostandosi a piedi andarono all'hotel di Jotaro e Jolyne.
"Penso che dobbiamo riposare un po' tutti." Si espresse Jotaro. "Abbiamo avuto dei giorni pesanti e movimentati. Datevi un giorno di riposo...."
Jotaro si voltò e i tre erano già stesi sul suo letto, uno sopra l'altro come dei panni, mentre Jolyne era sdraiata a dormire.
Jotaro allora si mise fuori sul balcone a respirare dell'aria fresca di una notte vincente.
"Chi c'è dietro tutto questo?" Si domandò guardando estasiato la luna.

Diego si alzò con un sobbalzo. Sudato. Si tolse le coperte di torno, era nudo dritto sul pavimento. Continuava a toccarsi la voglia a forma di stella urlando dal dolore.
Un uomo sdraiato sul letto buttò via le lenzuola, aveva dei capelli ricci neri e gli occhi come la cenere. Si alzò per abbracciare Diego che in quel momento tremava.
"Cosa succede mio caro?" chiese lui baciandolo sulla guancia.
Diego posò la mano sul volto. "Hanno la reliquia, la stella me lo dice...ma mi preoccupano quella ragazzina e l'ombra."
"Ancora non hai scoperto chi sia?" domando l'uomo.
"No...ogni volta che si vede tutto si ferma...tutto si distorce e non capisco le informazioni."
La mano sul volto di Diego cominciò a tremare.
"Quella reliquia...mi può aiutare...ma non so se sono forte abbastanza per prenderla."
Sospirò abbassando lo sguardo al pavimento putando le dita dei piedi.
"Diego...sei riuscito a controllare uno Stand spaventosamente forte. Pensi di non essere forte? Pensi che saresti ancora vivo se non l'avessi tenuto a bada?" lo rincuorò l'uomo.

In quel attimo un barlume di luce scaturì dagli occhi, il quale si congiunse con la luce della luna...come i sogni ci sono solo di notte e rincorrono la luna anche nei momenti più bui, Diego si voltò per guardare l'altro uomo e sfiorò delicatamente le sue labbra per poi morderle.

Entrambi tirarono un sorriso.
"Grazie Paul..." disse con voce tremolante Diego.
"Tu, non ti preoccupare, io recupererò quella reliquia."
Diego in tono frustrato gli urlò. "Non ci provare Paul, gli altri non sono ancora tornati e inoltre Hector è rimasto intrappolato nel suo stesso Stand..."
"Io non sono Hector, e se l'ombra è così spaventosa come dici...la userò contro l'intero gruppo."
"Mi prometti..." esitò Diego. "Promettimi che tornerai in questo letto."
"Certo mio caro." disse Paul senza esitare.
E i due si abbracciarono.


To be continued...

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