14. RITORNO A CASA

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A Frederick era stato tolto il respiratore, il polmone era guarito e lui riusciva a respirare autonomamente, anche se ad ogni respiro sembrava che avesse un macigno che gli schiacciava il petto ma questo era dovuto dallo sterno e dalle costole ancora fratturate, le quali avevano bisogno di più tempo per guarire.
Ma il fatto che potesse respirare autonomamente e che potesse parlare permetteva a Riki di sopportare il dolore.
Da quando era sveglio, il ragazzo ripensò a quel brutto giorno dell'incidente, specialmente alla paura di non rivedere più il suo amato Mykolas.
Ora osservandosi intorno notava le preoccupazioni che aveva dato alle due persone più importanti della sua vita. Myki così pignolo nella cura di sé stesso era spettinato, quei riccioli sembravano avere vita loro nessuno era in perfetto ordine.
Giulia, sempre perfettamente truccata con i suoi tacchi vertiginosi, ora era senza la sua immancabile linea di eyeliner ( Riki si ricordava che discuteva spesso perché stava ore in bagno per poterla fare sempre perfetta) le Converse che non si ricordava quando le aveva messe l'ultima volta.
Lui guardava tutti questi particolari ma aveva notato anche che Mykolas era più sollevato, il viso più rilassato, finalmente il peggio era passato. Anche Giulia era più tranquilla, gli occhi meno segnati.
Sarebbe rimasto ancora in ospedale per gli ultimi controlli poi sarebbe stato dimesso e avrebbe continuato la convalescenza e la fisioterapia a casa.
Frederick era ancora molto pallido con delle occhiaie nere che gli rigavano gli occhi, ma tutto sommato era normale, piano piano avrebbe ripreso il suo colorito.
Mykolas e Giulia erano in piedi accanto al letto di Frederick, "Quando lo dimetteranno bisogna organizzarsi per poterlo aiutare al meglio con le medicine, la fisioterapia e tutto il resto. Potremmo fare, passami il termine, dei turni. So che tu sarai sempre con lui perché convivete ma anche tu Myko hai bisogno dei tuoi momenti e se vuoi io sono disposta ad aiutare, io ci sarò sempre per voi." disse la ragazza guardando l'amico con i suoi grandi occhi da cerbiatta.
"Grazie Giuly, davvero, sei splendida" disse Myko sorridendole.
"Hey voi due" disse un po' dolorante Riki, quando parlava lo sterno gli faceva più male, i due ragazzi si girarono interrogativi, "Non me la raccontate giusta, cos'è tutta questa complicità? Mi sono perso qualcosa?" chiese Riki curioso.
"Devi sapere che la paura di poterti perdere ci ha fatto avvicinare e ci ha resi amici, ci siamo supportarti e aiutati nei momenti difficili e di sconforto, credo che non ci saremmo riusciti da soli." disse Giuly.
"Sono felice di questo vostro avvicinamento non potevo chiedere di meglio, l'amore della mia vita e una delle persone a cui voglio più bene sono diventate amiche, questo mi riempie il cuore di gioia." rispose Riki.
Si affannava ancora parecchio a parlare e lo sterno non gli permetteva di respirare come voleva e così si stancava facilmente.
"Ora basta parlare amore mio devi riposare" disse Myko accarezzandogli la fronte, "Cerca di dormire un pochino", Riki accennò un si col viso, il compagno lo baciò dolcemente e il ragazzo chiuse gli occhi.
Era arrivato il giorno, la mattina in cui Riki venne dimesso dall'ospedale.
Myko era euforico ma allo stesso tempo un po' preoccupato e Frederik se ne accorse "Amore andrà tutto bene vedrai, con te accanto come potrei non farcela? Sei il motivo che mi fa andare avanti, ti amo" disse il ragazzo dando un dolce bacio sulle labbra al compagno.
Mykolas lo guardò innamorato "Dove sei stato nascosto per tutto questo tempo? Avrei voluto incontrarti prima", "Ora sono qui, con te, e non me ne andrò mai".
Giuly li guardava, erano stupendi, non aveva mai visto Frederick così felice, mai, nemmeno con lei, questa cosa la rendeva molto felice per il ragazzo ma anche un pochino malinconica. Ma a volte amare veramente una persona significa lasciarla andare verso la sua felicità, e lei lo aveva fatto.
Mykolas parcheggió davanti al vialetto di casa,dopo che aveva riaccompagnato a casa Giulia, scese dall'auto e si diresse verso il lato passeggero dove aprì la portiera a Frederick e lo aiutò a scendere. Era ancora dolorante, il petto gli faceva male ad ogni movimento per via dello sterno e delle costole, "Ahi!!", "Scusa, amore tu devi dirmi quando ti fa male così ti aiuto,aspetta proviamo così" Myko gli mise un braccio intorno alla vita e Frederik mise un braccio sulle spalle del compagno e riuscirono ad entrare in casa, "Ti porto a letto" disse il ricciolo accompagnando il ragazzo in camera da letto, "Finalmente la nostra camera, il nostro letto", il ragazzo sorrise guardandolo innamorato.
Mentre Mykolas aiutò Frederick a sdraiarsi il campanello suonò, "Chi potrà mai essere?" si chiesero sorpresi.
Myko si avviò verso la porta di ingresso "Arrivo" disse ad alta voce.
Quando aprì la porta non credette ai suoi occhi.
"Ciao Mykolas" disse la persona dall'altra parte della porta.
"E tu che cosa diavolo ci fai qui??" disse Mykolas ad alta voce e con un tono un po' alterato, Frederick lo sentì "Amore tutto bene? Chi è alla porta?" , "Tranquillo mon trésor arrivo".
"Ciao Mykolas" disse André guardandolo negli occhi, "Vattene! Non ho nulla di cui parlare con te!" ribatté Mykolas parecchio irritanto mentre chiudeva la porta, ma André fermò la porta con una mano "Aspetta ti prego" disse con gli occhi lucidi, "Ho sentito ai notiziari dell'incidente di quel tuo amico...".
Riki sentì Myko "cacciare" la persona che aveva bussato e voleva capire cosa stesse succedendo, a fatica e molto sofferente scese dal letto e si trascinò fino alla porta della camera e si affacciò, quasi gli venne un infarto, davanti alla porta aperta c'era Myko, che gli dava le spalle, e dietro il suo compagno c'era André sull'uscio, che cosa voleva André.
"Myk...che succede?" disse Riki.
Myko si voltò di scatto, lasciò André sulla porta e si diresse verso Frederick, "Che ci fai in piedi? Devi riposare ti riporto a letto.", "Che succede? Perché André è qui? Che vuole?" chiese Riki mentre il compagno lo aiutava a tornare a letto, "Di questo non ti devi preoccupare,ora lo sistemo io, tu riposa amore mio".
Tornato all'ingresso Mykolas notò che André era entrato "Chi ti ha autorizzato ad entrare in casa mia? Vattene all'istante André , non so con che coraggio tu ti sia presentato qui!", "Era anche casa mia sai...","Ora non più!! VATTENE!!" , Myko si stava infuriando.
"Già era casa nostra...ti ricordi tutto quello che abbiamo fatto in questa casa?? E ti ricordi quando ci prendeva la passione andava bene qualsiasi posto, l'abbiamo fatto in ogni pertugio di questa casa.", "Ma che cazzo vuoi André? Perché ti sei presentato qui a dirmi tutte queste cose??"
"Ho visto cosa è successo al tuo amico... Ora dovrai fagli da infermierino, torna con me Myko, mi manchi come l'aria e con me non serve che farai l'infermierino, saremo di nuovo felici insieme", Mykolas non credeva alle sue orecchie, "Ti è dato di volta il cervello André?? Come ti permetti di entrare in casa mia e parlarmi in questo modo?!?! Io non tornerò mai più con te ficcatelo in quella cazzo di testa bacata, e non ti azzardare mai più a parlare di Riki !!! Sparisci immediatamente perché se no finisce male!! Non ti voglio più vedere!!" aprì la porta e lo invitò ad andarsene , André si avvicinò a Mykolas e prima di uscire sussurrò "Ti riavrò te lo prometto", Myko era davvero furioso "VATTENE!!!", André uscì e Myko chiuse la porta dietro di lui.

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