18. DELUSIONE

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"Non può essere, non è vero, Miki...lui non mi farebbe mai una cosa del genere, non potrei sopportarlo...non ci credo", Frederick si stava agitando e questo non giovava alla sua salute ancora cagionevole, "Riki ti prego calmati, non ti fa bene agitarti in questo modo", disse l'amica al ragazzo, "Calmarmi?!?! Giuly mi hai appena detto che hai visto Miki tradirmi come posso calmarmi?!?!!", il ragazzo iniziò a respirare affannosamente, "Voglio vedere con i miei stessi occhi".
"Credo che Mykolas stesse tornado a casa, quindi a breve sarà qui, come farai?", Giulia era davvero in ansia per la salute sia fisica che mentale di Frederick, non avrebbe retto a tutto questo.
"Mi inventerò una scusa, ovviamente non dirò che sei passata e poi gli chiederò di raccontarmi della sua fantomatica amica", "Mi dispiace tanto Riki" disse la ragazza prima di uscire e tornare a casa.
Frederick era in ansia girovagava per il soggiorno pensando a cosa poteva dire a Mykolas quando sarebbe rientrato, "Non posso crederci che abbia avuto il coraggio di fare una cosa del genere, devo giocare bene le mie carte per capire fino a che punto è arrivato. Devo cercare di essere me stesso come se non sapessi nulla altrimenti potrebbe mangiare la foglia", pensó il ragazzo.
Passarono quindici minuti da quando Giulia se ne andò, "Ma dove cavolo è finito?" si domandò tra se e se, ma non fece in tempo a chiederselo che suonarono alla porta, Frederick andò ad aprire, era lui in tutta la sua meraviglia, "Ciao!" disse e diede un bacio a stampo sulle labbra del compagno, "Sai se è passata Giulia?" chiese.
Frederick pensò che era strano che glielo chiedesse, "No non credo sono rientrato da poco da una passeggiata nel parco, ma perché me lo chiedi?", gli faceva male il cuore mentre spiegava dov'era andato perché sapeva che era una bugia ma purtroppo doveva farlo se voleva sapere davvero la verità.
"Così, pensavo fosse passata a trovarti.
Ho bisogno di una doccia...", "Posso farti compagnia?" domandò il ragazzo pensando alla risposta che gli avrebbe dato Myko, non diceva mai di no ad una doccia insieme, "Sono un po' stanco ho bisogno di rilassarmi un po'", sapeva che dicendo così non avrebbe giocato a suo vantaggio ma non se la sentiva di fare l'amore con lui dopo quello che era successo o meglio quello che aveva fatto la sera prima.
"Ok non ti preoccupare, rilassati allora.
Ah, a proposito come sta la tua..." il ragazzo fece una pausa e poi continuò enfatizzando la parola "amica", "la tua....amica?".
Mykolas si bloccó sulle scale e si irrigidì, si voltò verso Riki e rispose "Eh insomma sai è stata appena lasciata sta soffrendo, ho cercato di consolarla di starle vicino", "Beh certo...starle vicino,abbracciarla,consolarla è la cosa migliore che un amico possa fare, giusto?" disse con un sorrisino quasi sarcastico sul viso.
A Mykolas gelò il sangue nelle vene, non riusciva a capire il tono di voce di Frederick, sembrava sarcastico, quasi come se sapesse tutto...scacciò quel pensiero dalla testa, "Impossibile ...non mi ha visto e Giulia non è passata ...dovrò parlare seriamente con lei" pensò mentre saliva le scale.
Sotto alla doccia Mykolas cercava una soluzione per "comprare" il silenzio di Giulia, ma non riusciva a venirne a capo.
"Merda!" disse "Quella stronza proprio in quel momento doveva passare! Devo trovare un modo per non farla parlare se va da Riki le racconterà tutto di sicuro" pensò.
Mykolas scese in soggiorno dopo la doccia, caspita però era davvero bello, i riccioli ribelli bagnati che gli circondavano il viso, le guance rosee dall'acqua calda della doccia, il fisico asciutto che si intravedeva da quella t-shirt aderente, Frederick faticava a rimanere lucido, era stupendo ai suoi occhi.
Si sedettero insieme sul divano, c'era tensione nell'aria, Riki ruppe il ghiaccio "Sai mi dispiace per la tua amica, il tradimento è davvero una cosa orribile, ma come ha fatto a scoprirlo? Cioè le è stato detto o lo ha scoperto lei?".
Mykolas sbiancò non sapeva cosa dire che cosa inventarsi.
"Ecco vedi...." Era agitato, nervoso gli sudavano le mani, Riki voleva stuzzicarlo vedere come avrebbe reagito, "Cioè io non riesco a comprendere come si possa essere così meschini da tradire la persona che ti ama. Tu che ne pensi?", Mykolas si sentiva davvero male al sentire quelle parole uscire dalla bocca del compagno perché lui era il primo ad aver fatto una cosa del genere, farfugliò qualcosa come  "Mi ha detto...mi ha detto che l'ha colto sul fatto, li ha... trovati a letto insieme...ecco...." ,era molto impacciato si sentiva tirato in causa e la cosa lo innervosiva,  "Povera sarà stato terribile per lei" ribatté Frederick, "Già dev'essere terribile..." disse Myko abbassando lo sguardo per non incrociare quello del compagno non sarebbe riuscito a reggere sapendo quello che aveva fatto.
"Chissà come dev'essersi sentita in quel momento, cosa possa aver provato" continuò il ragazzo usando un tono di voce triste come se sentisse quegli stessi tristi sentimenti , Myko non riusciva ad alzare lo sguardo, "Ma adesso come sta? Come l'ha presa?" chiese "Sarà a pezzi..." Aveva la voce sempre più spezzata come a comprendere quel dolore, perché alla fine era quello che lui sentiva nel cuore in quel momento.
Myko pensò a come avrebbe potuto reagire Riki ad un tradimento gli vennero i brividi prese un respiro e disse, cercando di non farfugliare, di non impicciarsi con le parole, "Sta...sta male, è delusa, piange, non vuole mangiare e non riesce a dormire ma...ma è anche molto arrabbiata vorrebbe poter spaccare tutto, urlagli in faccia quanto le ha fatto male", Mykolas teneva lo sguardo basso, fisso per terra, come se si sentisse in colpa.
"Uhmm probabilmente mi sta nascondendo qualcosa, lui che mi diceva sempre di non abbassare lo sguardo, ora lo sta facendo quindi vuol dire che c'è qualcosa" pensò il rapper.
"Però devo dire Miki... su una cosa è davvero fortunata, avere accanto un amico fantastico come te è stato un dono per lei" fece di nuovo quel sorrisetto sarcastico che faceva venire l'ansia a Mykolas.
Myko non sapeva come rispondere aveva paura di farsi beccare così cambiò discorso "Guardiamo un film? Ti va?", "Probabilmente ha cambiato discorso perché non sa cosa dirmi perché sa quello che ha fatto, assecondiamolo per il momento" pensò il ragazzo tatuato, "Certo che mi va" disse.
"Che genere volevi guardare Romanticismo? Tradimento?Amore? O qualcosa di più movimentato tipo triller o horror?", "Non so....romantico non mi va" disse Mykolas, "Ci manca solo il film romantico, avra fatto apposta a dirmi il genere tradimento o sono io che sto esagerando e mi sto facendo troppi film mentali" pensò Myk.
Mykolas era in evidente panico, con una scusa si diresse in bagno portandosi il telefono con se, cosa che Riki notó e che Myko non aveva mai fatto prima.
Riki decise di seguirlo senza farsi vedere, si avvicinò alla porta, odiava origliare ma doveva capire cosa stava succedendo,  "Devo parlarti urgentemente, credo che Riki sospetti qualcosa dobbiamo vederci al più presto dobbiamo parlare, domattina vengo a casa tua" disse la voce di Mykolas da dietro la porta.
"Calmati Mykolas, cerca di non fargli notare che sei preoccupato, domani mattina è meglio che non vieni a casa mia sarebbe troppo rischioso troviamoci al "Dream Hotel" verso le 10 che ne parliamo", rispose il ragazzo dall'altro capo del telefono, ovviamente Riki non sentí ma il compagno fece un grosso errore, "Ok allora a domani al Dream Hotel per le 10" e riagganciò.
Riki corse in salotto e si sedette sul divano, appena lo vide arrivare disse "Ti va di vedere Batman Vs Superman? Adoro Superman", "Certo perché no, mi piacciono i supereroi" rispose sedendosi accanto a lui.
Riki appoggiò la testa alla spalla di Myko che si irrigidì, poggiò anche una mano sul suo petto accarezzandolo, adorava sentire i suoi addominali attraverso la maglietta, ma si accorse che Myko non si stava lasciando andare come al solito alle sue effusioni, c'era davvero qualcosa che non andava e doveva capire cosa, doveva farlo per la sua sanità mentale e emotiva.
L'unico modo era seguirlo al Dream Hotel.
Il mattino seguente Mykolas si svegliò per primo, o almeno così credeva, Frederick restò nel letto con gli occhi chiusi fingendo di dormire.
Myko si alzò fece una doccia e si preparò as per uscire, mentre si infilava il cappotto Riki decise che era il momento di svegliarsi "Amore che ci fai già sveglio e vestito? Dove stai andando?" , "Devo vedermi con il produttore per il nuovo album dobbiamo chiarire alcuni punti."
Riki doveva dimostrarsi se stesso "E mi lasci qui tutto solo in questo grande letto?" disse con gli occhi da cerbiatto, anche Myko doveva cercare di comportarsi come sempre, si avvicinò al letto appoggiando un ginocchio su di esso, guardò il ragazzo negli occhi e disse "Lo sai che io starei qui su questo letto con te ogni istante ma purtroppo è lavoro e devo andare", gli diede un bacio e finí di abbottonarsi  cappotto, "A dopo amore" si voltò, scese le scale e uscì.
"Brutto stronzo bugiardo!!!" Disse Riki alzandosi velocemente dal letto, preparandosi per uscire ed andare a scoprire una volta per tutte cosa stava succedendo.
"Giuro che scopro cosa stai combinando e ti assicuro che saranno cavoli tuoi se è come mi ha detto Giulia!"
Chiuse la porta di casa e uscì, salì in macchina e si diresse all'hotel.
Aveva migliardi di pensieri per la testa e in cuore suo sperava che Giulia si fosse sbagliata anche se la testa gli diceva che non era così.
Mykolas si diresse alla reception "Salve sono Mykolas Smith, dovrei incontrare il Signor André Spanos",  disse tenendo un tono di voce piuttosto basso, "Buongiorno Signor Smith lieta di averla nel nostro albergo ecco il numero della camera da lei richiesta. Le auguro una buona permanenza ", "Grazie a Lei è stata molto gentile arrivederci" disse il ragazzo e si incamminò verso la camera.
Arrivato all'hotel Riki  vide Mykolas incamminarsi per il corridoio davanti a lui, con nonchalance lo seguì stando a distanza e cercando di non dare nell'occhio.
Myko si fermò davanti ad una porta, Riki si nascose nel vano ascensori così il muro poteva coprirlo, vide Mykolas entrare da quella porta che si chiuse alle sue spalle, ma purtroppo la visuale non gli permetteva di vedere chi c'era all'interno della camera.
Si avvicinò alla porta e lesse "stanza 24 ".
"Devo trovare il modo di entrare senza suonare" pensò.
All'interno della stanza il ragazzo misterioso fece accomodare Mykolas, "Cazzo sono sicuro che Riki sospetta qualcosa", Myko inizió a raccontare tutti gli avvenimenti che gli fecero pensare ad un presunto sospetto del suo compagno.
"Calmati Mykolas vedrai che sono solo tuoi pensieri magari dovuti al fatto che ti senti un po' in dispiacere per lui, d'altronde ci sta gli hai voluto bene per un periodo, ma se tutto quello che hai con lui non ti rende più felice, stai facendo la cosa giusta" disse il ragazzo guardando il ricciolo negli occhi, "Probabilmente hai ragione" rispose.
"Che ne dici se ci rilassiamo un pochino? Ti va un po' si champagne? Mentre ti aspettavo ne ho ordinata una bottiglia", "Si ne ho davvero bisogno" , "Allora sdraiamoci qui sul letto".
I due ragazzi si sdraiarono uno accanto all'altro sorseggiando champagne insieme.
Dopo qualche bicchiere il ragazzo accanto a Myko posò il calice sul comodino, "Sai ora avrei voglia di qualcosa di dolce....come per esempio le tue labbra" si avvicinò a Myko e lo baciò con passione, con così tanta passione che a stento riuscì ad appoggiare il suo bicchiere sul comodino.
Myko ricambiò con la stessa passione, le mani si intrecciarono e quasi si strapparono i vestiti di dosso.
"Cazzo devo trovare una soluzione non posso rinunciare ora che sono arrivato fino a qui", aveva quasi perso la speranza di riuscire ad entrare in quella stanza quando ad un tratto spuntò dall'angolo una cameriera e a Riki venne un'idea.
"Oh cielo grazie a Dio. Mi scusi Signora" disse rivolgendosi alla cameriera "Come uno stupido sono uscito di corsa dalla mia stanza chiudendomi la porta alle spalle senza ricordare che le chiavi erano ancora all'interno della camera, non è che sarebbe così gentile da usare il suo passepartout per poter farmi rientrare a riprenderle? Le sarei davvero grato." Fece un sorriso dolcissimo sperando di "conquistare" la cameriera.
"Ma certo ci mancherebbe le apro subito " disse la Signora, e Riki la ringraziò.
Aprì delicatamente la porta senza fare rumore e quello che sentì provenire dall'altra stanza gli spezzó il cuore.
"Vieni qui ho una gran voglia di baciarti"... Frederick non ci voleva credere, "Non è possibile, non può essere lui...il mio Miki..." Aveva gli occhi lucidi ma dovette farsi forza.
Si mise davanti alla porta della camera da letto, i suoi occhi puntarono su Myko, e l’immagine di lui che stava baciando un altro uomo, lo paralizzarono ma voltando un po’ lo sguardo mise a fuoco di chi si trattava e la rabbia scatto in lui, voleva urlare e rompere tutto, ma rimase lì sull’uscio della porta e iniziò ad applaudire.
I due ragazzi stesi sul letto si bloccarono di colpo e quando si girarono verso la porta per poco non venne un infarto ad entrambi.
Mykolas sgranò gli occhi.
"Ma bravi, complimenti" disse Riki.
Mykolas non l'aveva mai visto così, il suo viso era severo, lo sguardo penetrante ma distaccato, l'amore che aveva nei suoi splendidi occhi era spartito, la sua voce fredda come il ghiaccio.
"Aspetta Riki....".
"Stai zitto!! Non ti azzardare a dire una parola!!" disse il ragazzo al compagno (ormai ex?) La sua voce faceva quasi paura, metteva i brividi, anche se no stava urlando.
"Non posso credere che tu sia arrivato a questo punto, a farmi tutto questo... E poi .... Poi....con lui cazzo!!!! Con ANDRÉ!!!!" Al pronunciare il nome "André" la voce di Frederick si alzò ad efatizzare quel nome come a far capire a Mykolas che era davvero orribile quello che stava facendo.
Mykolas prese una asciugamano dalla poltrona vicino al letto se lo mise in vita e fece due passi verso il ragazzo, "Riki...ti prego..." disse con un filo di voce, "Non ti avvicinare! Mi fate schifo!!!.
Questo è quello che mi dicevi sempre, che lui per te non era importante, che era un uomo morto, che non sarebbe mai più entrato nella tua vita…eh bene… lo vedo com’è morto!”.
Si girò e si avviò verso l'uscita, la mano di Mykolas gli prese il polso "Ti prego...." Riki la strattonò per farsi lasciare e senza voltarsi se ne andò.
Uscito dalla camera si lasciò andare ad un pianto liberatorio, le lacrime gli rigavano il viso avena il cuore in pezzi.

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