15. COMPLICAZIONI

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Mykolas aveva un diavolo per capello, ci volle un attimo prima che riuscisse a calmarsi.
Si avviò verso la camera da letto, vide Riki sdraiato, "Perché ti sei alzato? Lo sai che sei ancora debole, che lo sterno e le costole non sono ancora guarite, se una frattura si sposta rischi un polmone lo vuoi capire?!?!?". Era arrabbiato, era la prima volta che parlava a Riki con un tono un po' aggressivo. "Se dovessi finire di nuovo all'ospedale, o peggio..... Riki cazzo la vuoi capire che ....", Riki lo fermò, "Hey, non mi avevi mai parlato con questo tono prima d'ora....", la sua voce era triste, preoccupata, "Questo andirivieni di André non mi piace, mi fa star male, l'ho sentito quando se n'è andato, l'ho sentito che non intende lasciarti andare, che vuole riaverti ....e se dovesse riuscirci?!?!".
"Ma cosa stai dicendo?!?!", rispose il ragazzo quasi shockato dall'affermazione del compagno, "Pensi veramente che io abbia ancora un barlume di desiderio di tornare con André? Mi stai prendendo in giro vero?". Mykolas non voleva crede che Riki pensasse che André potesse riuscire a riconquistarlo un giorno.
Si stava innervosendo ma forse era l'accumulo del nervoso di prima misto a questa strana sensazione indefinita che lo rattristava all'idea che Riki pensasse quello che aveva appena detto.
"Sto solo dicendo che sono preoccupato, ho paura che tu possa stancarti di me visto la situazione attuale, visto che la mia guarigione sarà tutt'altro che veloce, perché ti stai arrabbiando con me??", chiese Riki al compagno, "Non avevamo mai discusso...", gli occhi color cacao del ragazzo diventarono lucidi rendendoli ancora più profondi.
"Non sono arrabbiato con te! L'improvvisata di André mi ha fatto infuriare! Troverò il modo di farlo sparire dalla nostra vita! E smettila di farti paturnie inutili Rik, io amo solo te lo vuoi capire si o no?!".
Erano entrambi nervosi e la conversazione stava degenerando.
"Io ti amo Myk ed è per questo...." il ragazzo si interruppe, sbiancò improvvisamente in viso, "Rik tutto ok? Che succede?", Mykolas alla non risposta del compagno iniziò ad allarmarsi. Frederick si mise una mano sulla bocca e iniziò a tossire abbastanza pesantemente.
Il ricciolo si avvicinò al letto "Amore che succede, che ti prende....", era in evidente panico.
Frederick tolse la mano dalla bocca per provare a parlare, il ragazzo sgranò gli occhi poi guardò il compagno in piedi affianco al suo letto, pallido e e agitato, la mano di Riki era sporca di sangue.
C'era qualcosa che non andava, Frederick non stava bene, bisognava fare qualcosa.
"Chiamo immediatamente l'ambulanza amore, non va bene.....", "Amore calmati,non è nulla sto bene","Ma che dici?!?! Non è normale tutto questo, tossire sangue non è normale, devi essere visitato e non voglio obbiezioni!".
Riki accettò lo sguardo terrorizzato del compagno e non disse più nulla, in fondo sapeva che Myk aveva ragione.
Mykolas corse a prendere il cellulare e chiamò il 911, l'ambulanza sarebbe arrivata di lì a 10 minuti, il ragazzo riagganciò e sentì Frederick tossire di nuovo.
Quando arrivò in camera vide Rik pallido e il fazzoletto, che il ragazzo aveva preso dal comodino, era pieno di sangue, Myko non voleva crederci, stava andando tutto bene, dava la colpa di tutto questo ad André, se non avesse bussato Riki non si sarebbe alzato e questo non sarebbe successo.
L'ambulanza arrivò e i paramedici misero Frederick sulla barella e Mykolas salì con lui sull'ambulanza, "Andrà tutto bene" sussurrò Riki da sotto alla mascherina che gli avevano messo per l'ossigeno, Mykolas pensò a che ragazzo magnifico aveva davanti, era lui a consolarlo quando invece doveva essere il contrario.
Arrivati all'ospedale lo portarono d'urgenza al pronto soccorso dove gli fecero tutti gli accertamenti.
Dopo 2 ore il medico andò a parlare con Mykolas, "La situazione è complicata, il sangue è dovuto a del liquido presente nel polmone che abbiamo guarito, purtroppo è subentrata questa complicazione e non riusciamo a capire come mai, bisogna intervenire per aspirare questo liquido dal polmone se non lo aspiriamo c'è il rischio che il polmone collassi e che il paziente vada in arresto. Visto che il paziente al momento non è cosciente e lei è il compagno abbiamo bisogno del suo consenso per intervenire", a Mykolas crollo il mondo addosso, "Fate tutto quello che è in vostro potere ma vi prego riportatelo da me", disse con gli occhi lucidi, "Faremo tutto il possibile Signor Smith glielo prometto", "Grazie" disse con un filo di voce il ragazzo.
Passarono altre 3 ore, infinite per Mykolas, che questa volta non aveva Giulia a consolarlo, era partita per un viaggio di lavoro e non aveva nessuna intenzione di farla preoccupare.
La luce sopra alla sala operatoria divenne verde, l'intervento era finito.
Il medico uscì "L'intervento è andato bene, abbiamo asportato tutto il liquido, per ora lo lasceremo ancora intubato per permettere al polmone di riprendersi al meglio, lo portiamo in stanza e aspettiamo il suo risveglio, può stargli accanto se vuole", "La ringrazio infinitamente dottore davvero" il medico sorrise e con un cenno del capo salutò Mykolas e si allontanò.
Entrato in camera Myko si sedette sulla poltrona accanto al letto e prese tra le sue la mano del compagno aspettando il suo risveglio.
Myko aveva la fronte appoggiata alle sue mani che tenevano stretta la mano di Riki, sentì un dito muoversi leggermente, alzò la testa di scatto "Amore mio", disse accarezzandogli la fronte, "Sono qui, avevi del liquido nel polmone, ti hanno operato per asportarlo dicono che per qualche giorno devi rimanere intubato per far recuperare al meglio il polmone", Riki guardò il compagno con un'espressione che era un mix tra tristezza e dispiacere, gli scese una lacrima, voleva dire a Myko quanto gli dispiaceva, voleva chiedergli scusa per avergli provocato tutta questa sofferenza ma purtroppo non poteva parlare.
Mykolas asciugò la lacrima sulla guancia di Riki, "Ti amo, andrà tutto bene, ora cerca di riposare", Frederick lo guardò per un'istante poi chiuse gli occhi.

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