V capitolo : Natale a Londra

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Quando Clare scese dal treno non lo cercò, sapeva che l'avrebbe trovata lui una volta lontani da tutti. Draco era tornato nel suo scompartimento poco prima di scendere per prendere le sue cose e adesso la ragazza lo stava aspettando vicino alla fermata degli autobus.

-Aspettavi me?- chiese una voce alle sue spalle, facendola sobbalzare, e quando si voltò si ritrovò di fronte a Draco. Gli gettò le braccia al collo e lui le sorrise.

-Dobbiamo cambiare i soldi dei maghi in soldi babbani- e lui la guardò pensieroso.

-La sola cosa da fare è andare alla Gringott- aggiunse ma lui non ne sembrava molto convinto.

-Potremmo stare al Paiolo Magico- propose invece. Clare non avrebbe avuto nulla da obbiettare, ma era lui ed esser sempre stato convinto che meno si fossero fatti vedere insieme meglio sarebbe stato.

Essendosi reso conto della sua espressione preoccupata, Draco le prese il viso fra le mani.

-Oppure facciamo questo cambio e ce ne stiamo lontani dal mondo magico per un po'. Noi due soli-.

Per fortuna, se così si può definire, in giro per le strade di Diagon Alley, le persone tendevano ad evitare di incrociare lo sguardo di Draco e probabilmente nessuno avrebbe mai detto nulla nel vedere la ragazza insieme a lui. La famiglia Malfoy era temuta più di quanto lei potesse immaginare. Lui sembrava non farci caso, mentre tenendola per mano si dirigeva verso la Gringott, probabilmente ormai ci era abituato.

Entrarono in banca e lui si diresse con sicurezza verso uno dei folletti seduto dietro un'enorme scrivania rialzata.

-Signor Malfoy- disse questo, assumendo subito un'aria servizievole.

-Desidero convertire una certa somma in soldi babbani-. Clare non gli aveva mai sentito usare quel tono con nessuno, era sempre così diverso con lei, ma adesso non c'era dolcezza o comprensione nella sua voce. Stava intimando al folletto di fare quello che chiedeva.

-Signor Malfoy, sarebbe un'operazione irregolare. Il preavviso per una simile transizione...- ma Draco non lo fece finire.

-Mia zia verrà qui fra qualche giorno. E sospetto che non le farà piacere sapere di questa mancanza di rispetto nei confronti della famiglia...- continuò, guardando il folletto con freddezza e Clare gli rivolse un'occhiata preoccupata. Sembrava esser tornato ai primi giorni in cui lo aveva conosciuto, così freddo e distaccato. Se possibile il folletto impallidì ancora di più e gli assicurò che avrebbe fatto tutto il possibile per fargli avere quanto richiesto immediatamente. E fu di parola, perchè nemmeno un quarto d'ora dopo che Draco gli aveva comunicato la cifra che gli serviva si ripresentò con i soldi babbani.

-Grazie molte- disse Clare al folletto, prima di seguire Draco fuori dalla banca. Per un po' rimasero in silenzio, la ragazza di tanto in tanto gli lanciava qualche occhiata di nascosto, poi ad un certo punto lui si fermò, trascinandola in un vicoletto nascosto. Abbandonò a terra il bagaglio che si stava portando dietro e la strinse fra le braccia, spingendola contro il muro per baciarsi.

-Mi dispiace che tu mi abbia visto così. Ma in questo modo nessuno della mia famiglia verrà mai a saperlo. E tu sarai al sicuro-. Quelle sue parole fecero preoccupare Clare ancora di più.

-Cosa vuoi dire...- mormorò e lui distolse lo sguardo.

-Voglio dire che hanno una certa mentalità. E non approverebbero mai il fatto che stia con te. Sei una Grifondoro, io un Serpeverde. Hanno idee piuttosto precise su questo-. Le sue parole la fecero però anche pensare a una cosa che le aveva detto Hermione.

"Sono cinque anni che Malfoy e i suoi amici mi perseguitano perché sono una mezzosangue". Clare non voleva nemmeno pensare a cosa avrebbero potuto dire su di lei.

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