XII capitolo : In casa del nemico

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Clare si risvegliò, senza sapere quanto tempo fosse passato, sentendo una superficie fredda e umida sotto la guancia. Cercò di tirarsi su, ma lo fece con molta fatica, aveva male dappertutto. Intorno a lei era tutto buio e sentiva un forte odore di muffa e di chiuso. Non riusciva a capire dove potesse trovarsi. Ad un tratto sentì un fruscio alle sue spalle. Si voltò di scatto e vide una figura avvicinarsi a lei. Lo osservò con attenzione e, nonostante gli strati di sporcizia e le ferite, riuscì a riconoscerlo.

-Signor Olivander?- chiese la ragazza, sorpresa di vederlo lì. Poi guardandosi attorno scorse altre due persone: una di loro era Luna, l'altra un folletto.

-Clare. Cara ragazza, anche tu qui? Perché?- le chiese con voce roca il signor Olivander. Sembrava molto più vecchio dell'ultima volta che lei lo aveva visto, quando a Diagon Alley aveva comprato la sua bacchetta.

-Non lo so, non so neanche dove sono- rispose Clare spaesata. Non vedeva i suoi genitori, probabilmente era proprio lei che i Mangiamorte cercavano, loro si erano trovati coinvolti solo perché avevano cercato di proteggerla.

-Siamo a Villa Malfoy. Il Signore Oscuro la usa come quartier generale a volte- rispose Luna. Nel sentire quelle parole Clare si raggerò. Si trovava nella casa di Draco, ma come prigioniera della sua famiglia. Non voleva nemmeno immaginare cosa sarebbe potuto succedere.

-Voi perché siete qui?- chiese, cercando di concentrarsi su altro.

-Il Signore Oscuro voleva più informazioni sui nuclei gemelli della sua bacchetta e quella di Harry Potter- le spiegò Olivander, ma capì dal suo sguardo che c'era qualcosa di più. Luna le raccontò di come l'avessero rapita per ricattare suo padre in modo da portare anche il suo giornale sotto l'influsso di Voldemort. Ormai Clare era davvero terrorizzata, non sapeva che cosa potessero volere da lei, non aveva idea di cosa aspettarsi. Si avvicinò alla porta, cercando di guardare fuori attraverso le sbarre. Sentiva delle voci provenire da sopra, non riusciva a capire cosa dicessero ma era piuttosto sicura di riconoscerne qualcuna. Ad un tratto udì dei passi arrivare dalla cima delle scale e si affrettò ad allontanarsi dalle sbarre. Qualche istante dopo vide comparire una figura che oscurò la poca luce che proveniva da fuori. Quando la porta si aprì Clare si trovò davanti un ometto basso e stempiato che le puntava contro una bacchetta, tenendola ben salda in una mano d'argento. Entrò e la afferrò per un braccio, trascinandola su. Non appena si ritrovarono in un ampio salone la spinse con forza, facendola finire a terra.

-Bene, bene, un'altra amichetta di Potter- gracchiò una voce che la ragazza riconobbe subito. Quando sollevò lo sguardo vide una donna vestita interamente di nero, con lunghi capelli ricci e scuri che le coprivano parte del viso. Clare l'aveva vista con Draco la notte in cui Silente era morto, non avrebbe mai potuto dimenticarla.

-Cara, dov'è il ragazzo?- chiese con voce stridula avvicinandosi a lei. La ragazza provò ad indietreggiare ma lei la raggiunse subito, afferrandola per i capelli, e riuscì a malapena a trattenere un urlo.

-Dov'è Potter?- gridò a pochi centimetri dal suo viso.

-I...io non... non lo so...- balbettò terrorizzata.

-Stai mentendo! Sappiamo che ti ha scritto! Dov'è?- la gettò a terra, facendole sbattere la testa.

-Non so dove sia lo giuro!- e anche se lo avesse saputo non avrebbe mai tradito i suoi amici, si sarebbe fatta uccidere piuttosto. Harry era l'unico in grado di sconfiggere il Signore Oscuro. La strega si avvicinò a lei, tirandola su per i capelli e le puntò addosso la bacchetta.

-Crucio!- gridò e sentì un dolore lancinante percorrerla da capo a piedi e non riuscì a soffocare un urlo che si propagò per tutto il salone.

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