XIII capitolo : Missione di salvataggio

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I giorni nelle segrete passavano lentamente, tutti uguali. A malapena veniva portato loro da mangiare ed era sempre l'ometto con la mano d'argento a farlo. Clare non aveva più visto Draco e neanche la strega che l'aveva torturata. Probabilmente la riteneva più utile da viva come esca per i suoi amici, piuttosto che da morta; sperava che Harry, non avendo più sue notizie, avrebbe fatto un passo falso e sarebbero riusciti a rintracciarlo. Clare e Luna si erano avvicinate molto in quel periodo, probabilmente era impossibile non farlo quando si affrontavano delle situazioni simili insieme.

Le due ragazze stavano appunto parlando quando sentirono dei rumori provenire da sopra e Clare si arrischiò ad avvicinarsi alla porta per cercare di capire cosa stesse succedendo. Dopo un po' la luce proveniente dal piano di sopra fu oscurata da qualcuno che stava scendendo le scale e la ragazza si affrettò a spostarsi di lì, tornando a nascondersi nell'ombra. Subito dopo la porta si aprì e l'ometto, Codaliscia a quanto aveva capito, buttò a terra due persone, poi si dileguò, chiudendo nuovamente tutti dentro. I due si alzarono, precipitandosi contro l'uscio.

-Non possiamo lasciare Hermione sola con lei- esclamò uno.

-Ron? Harry?- chiese Luna facendosi avanti e i due si voltarono. Erano proprio loro.

-Luna?- replicò Harry.

-Clare?- chiese Ron scorgendo l'altra ragazza. Le segrete improvvisamente furono illuminate dalla luce di una torcia. Clare guardò verso di loro, per capire cosa fosse successo, dato che era più di un mese che si trovava lì ed era sempre rimasta spenta: Ron teneva in mano un oggetto che lei non aveva mai visto, che somigliava ad un accendino babbano ma doveva essere infinitamente più speciale. Lentamente anche il signor Olivander e il folletto si fecero vedere.

-Clare, cosa ci fai qui? Perché ti hanno preso?- chiese Harry rivolto all'amica, come se si aspettasse tutto tranne trovarla lì.

-Hanno scoperto che mi avevi scritto. Mi hanno torturato per farmi dire quello che sapevo, ma non ho rivelato niente, te lo giuro- rispose lei, ripensando ancora a quel giorno terribile. Non sapeva nemmeno come stessero i suoi genitori.

-Ti hanno torturata?- balbettò Harry.

-Quella strega... ha usato la maledizione Cruciatus-

-Bellatrix?- le chiese Harry, ma lei non aveva idea di quale fosse il nome.

-Non so, non so come si chiami- rispose titubante.

-Dev'essere lei...- disse Harry, ma in quel momento sentirono Hermione gridare in modo orribile, cosa che ricordò a Clare le torture che anche lei aveva subito.

-Dobbiamo fare qualcosa!- esclamò Ron.

-Non c'è modo di uscire, abbiamo tentato ogni cosa- mormorò Olivander con voce roca. Allora Harry tirò fuori dal calzino un pezzo di specchio rotto e guardandoci dentro chiese aiuto. Clare non fece in tempo a chiedergli spiegazioni che l'ometto con la mano d'argento entrò nella cella, prendendo il folletto con sé. Ad un tratto nella stanza si materializzò un elfo.

-Dobby? Che cosa ci fai qui?- chiese Harry stupito.

-Dobby è venuto a salvare Harry Potter, naturalmente- rispose lui.

-Puoi smaterializzarti per entrare e uscire? Potresti portarci con te?- domandò nuovamente.

-Ma certo, sono un elfo-. Allora Harry gli chiese di portare Luna e Olivander a Villa Conchiglia.

-Clare, vai anche tu- disse Ron, ma lei scossi la testa.

-No, io resto con voi- dichiarò. Non voleva andarsene, lasciandoli soli. Erano tutti disarmati, ma Clare era sicura che Draco avrebbe provato ad aiutare almeno lei in qualche modo e non sarebbero stati del tutto spacciati.

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