VIII capitolo : La verità

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Poco prima di mezzanotte Clare sgusciò fuori dal suo letto e si vestì stando attenta a non far rumore. Ormai nel dormitorio tutte le ragazze erano andate a letto e poteva uscire senza essere scoperta.

Prese la mappa e la bacchetta e cercando di essere il più silenziosa possibile uscì dalla stanza. L'aiuto di Ginny e della mappa si rivelarono incredibilmente utili e utilizzando i passaggi segreti indicati riuscì ad uscire dal castello senza essere scoperta. Rischiò un paio di volte si imbattersi in Gazza ma riuscì sempre a nascondersi in tempo. Adesso doveva solo più arrivare alla Stamberga Strillante.

La luna piena brillava in cielo illuminando il suo cammino e confortandola in qualche modo. La ragazza non aveva idea di cosa sarebbe successo quella notte, ma voleva sapere a tutti i costi, non poteva continuare in quel modo.

Quando intravide finalmente la Stamberga in lontananza aumentò il passo e la raggiunse in fretta. Ormai mancava solo qualche minuto alla mezzanotte. Entrò, stando attenta a non fare rumore, impedendo a se stessa di pensare a tutte le creature che si sarebbero potute nascondere nell'oscurità. L'essere appassionata di creature magiche in quel momento la stava aiutando ad immaginare mille modi in cui sarebbe potuta finire ammazzata in una notte di luna piena lontana dalle difese della scuola. Poi raggiunse la stanza: Draco era lì, il suo viso pallido illuminato dalla luce lunare. Non appena la sentì alle sue spalle si voltò verso di lei.

-Clare... non ero sicuro che saresti venuta- mormorò e Clare lo raggiunse.

-Certo che sono venuta. Io mi fido di te e voglio sentire quello che devi dirmi- replicò lei sfiorandogli il viso con le dita. Clare era sicura di non averlo mai visto più nervoso di così. Draco la prese tra le braccia, stringendola a sé come se potesse essere l'ultima volta.

-So che sto rischiando di perderti per sempre, ma non posso più mentire. Non a te-

-Sono qui per te Draco. Non mi perderai- gli promise.

-Non so nemmeno come cominciare- mormorò scostandosi e passandosi nervosamente una mano tra i capelli. La ragazza non sapeva più cosa fare per rassicurarlo, così rimase in silenzio, dandogli il tempo che gli serviva.

-Clare, io...- iniziò, ma si interruppe subito come se quello che doveva dire fosse troppo terribile per esprimerlo a parole.

-Io...- riprovò, ma poi si allontanò da lei ancora di più andando verso la finestra. Ma Clare non voleva più che la allontanasse, voleva che si fidasse di lei.

Lo raggiunse e lo abbracciò, stringendosi a lui.

-Draco, per favore guardami- disse, facendolo voltare verso di sé. Gli prese il viso tra le mani, guardandolo negli occhi.

-Sono qui per te. Ti prego, fidati di me- lo desiderava più di qualunque altra cosa. Draco la prese fra le braccia, baciandola con disperazione.

-Non me lo merito, Clare...- mormorò, -Tu non meriti uno come me- non riusciva nemmeno a guardarla.

-Sono io che devo decidere cosa merito o no. E io ho scelto te, Draco- replicò lei. Voleva assolutamente capire cosa stesse succedendo, quale fosse il motivo del suo tormento.

-Puoi dirmi tutto, Draco- gli promise. Per qualche istante lui la guardò senza dire nulla e pensò quasi che avesse cambiato idea, ma poi parve decidersi. Si sbottonò il polsino della manica sinistra della camicia e iniziò ad arrotolarla, lasciando scoperto il braccio fino al gomito. Poi lo tese verso di lei, mostrandole la pelle bianca.

Ma non del tutto. Quando Clare vide i segni scuri il suo cuore mancò un battito e trattenne il respiro. Non riusciva a credere a quello che stava vedendo: sul suo avambraccio era impresso, malefico e terribile, il Marchio Nero, il simbolo del Signore Oscuro. La verità la colpì con la violenza di un pugno in pieno viso: lui era un Mangiamorte, era uno di loro.

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