XI capitolo : Di nuovo insieme

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I suoi genitori cercavano di lasciare Clare da sola il minor tempo possibile, ma anche loro si rendevano conto che non potevano fare nulla negli orari in cui lavoravano. La ragazza si rendeva conto di avere ormai un aspetto pessimo e un umore ancora peggiore, ma non aveva intenzione di uccidersi, come era sicura che sospettassero. Aveva raccontato poco di quello che era successo a scuola, quando avevano provato a chiederle di Silente era scoppiata in un pianto dirotto e non era riuscita a dire nulla, si erano dovuti accontentare di quello che aveva detto la Gazzetta del Profeta.

Quella mattina Clare si alzò con l'intenzione di passare la giornata sui libri di Difesa Contro le Arti Oscure e Incantesimi. Non si sarebbe mai fatta trovare impreparata un'altra volta, voleva essere in grado di combattere. Passò quasi un'ora sotto il getto caldo della doccia e impiegò lo stesso tempo per asciugare e legare i capelli che ormai le arrivavano fin sotto la vita. Si svestì svogliatamente e andò in cucina per prepararsi una tazza di sé prima di mettesti a studiare. Proprio in quel momento suonarono alla porta e sentì sua madre andare ad aprire. Incuriosita dall'identità dell'ospite si diresse verso l'ingresso, non aveva idea che i suoi genitori aspettassero qualcuno.

-Chi è mamma?- chiese, uscendo dalla cucina.

-Clare- ma a pronunciare il suo nome non era stata sua madre. Quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille.

-Non è possibile- mormorò, entrando in soggiorno. Accanto a sua madre, ancora più bello di quanto non ricordasse, c'era Draco.

Clare percorse la sua figura con lo sguardo, cercando di imprimersi nella mente ogni più piccolo dettaglio, come se temesse di vederlo sparire da un momento all'altro. E in quel momento si rese conto che anche lui era cambiato, anche su di lui per terribile periodo di lontananza e dolore aveva lasciato il segno: sembrava dimagrito, il viso pallido e scavato e le occhiaie scure sotto i suoi occhi di ghiaccio.

Clare rimase immobile, temendo che si trattasse di un sogno e che se solo avesse fatto un passo lui sarebbe svanito.

-Clare- disse lui, muovendosi lentamente verso di lei, quasi come se temesse di spaventarla. E in quel momento la ragazza si rese conto che lui era reale, era davvero lì davanti a lei. Senza aspettare nemmeno un secondo gli corse incontro, gettandosi tra le sue braccia.

-Draco...quanto mi sei mancato- mormorò, sentendosi completa per la prima volta dopo mesi.

-Non sono stato io, Clare, non sono un assassino- disse però lui, come se temesse che lei potesse ritenerlo colpevole di quello che era successo.

-Lo so, Draco, lo so. Non riesco a credere che tu sia davvero qui- riuscì solamente a dire stringendolo forte, aveva paura che se l'avesse lasciato andare sarebbe sparito di nuovo.

-Non potevo aspettare, volevo che tu sapessi la verità...-.

Sua madre, vicino a loro, fece finta di niente e se ne andò, lasciandoli soli.

-Come puoi essere qui?- gli chiese Clare, senza riuscire ad allontanarsi da lui. Dubitava fortemente che questa visita gli fosse concessa. Lo guardò negli occhi e si rese conto di quanto realmente le fosse mancato in quei mesi di lontananza, nei quali non aveva avuto la minima notizia di cosa gli fosse successo.

-Pensano che sia con Blaise. Lui ha tetto che mi avrebbe coperto- rispose Draco con un mezzo sorriso.

-Ma se sapessero che sei qui...-

-Non la prenderebbero bene- ammise, come se in realtà la cosa lo preoccupasse solo in parte. Prima che Clare potesse aggiungere qualsiasi cosa lui le mise un dito sulle labbra.

-Non mi importa. Tu vali qualunque rischio- poi tornò ad abbracciarla.

La ragazza lo guidò fino alla sua stanza che lui osservò con attenzione e interesse.

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