Capitolo 6

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"Se ti aspetti che io te lo dica rimarrai deluso." - disse a bassa voce Christian.
"Non ho più bisogno che tu me lo dica con le parole, me lo stai già dicendo con gli occhi." - disse Mattia.
Christian a quell'affermazione sentì il viso prendere fuoco dal rossore, le sue lentiggini divennero più visibili e le mani gli cominciarono a sudare.
"Che vuoi dire?" - chiese cercando di mantenere la calma.
"Lo sai cosa voglio dire Chri." - rispose il biondo mordendosi i labbro inferiore e facendo rimbalzare i suoi occhi dalle labbra del moro ai suoi occhi castani più e più volte, mentre aspettava una risposta.

Christian fece un respiro profondo, mise le mani sul suo viso e si avvicinò pericolosamente alle sue labbra, ma non tanto da toccarle. Respirava forte come se ogni millimetro di distanza che colmava tra loro due lo facesse con estrema fatica, trattenuto da qualcosa che stava rendendo quell'avvicinamento realmente impegnativo.
Il biondo era fermo immobile, impalato, con le labbra socchiuse e gli occhi puntati su quelli di Christian, imperscrutabili, non sapeva con certezza se quello che stava accadendo era quello che pensava e sperava. Non voleva affrettare il moro a fare qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire ma che lui desiderava da morire.
Gli diede tutto il tempo di avvicinarsi con calma mentre il suo cuore batteva all'impazzata, fin quando si sentì mancare un battito nel momento in cui percepì che le labbra di Chri stavano sfiorando le sue...sentiva un'elettricità incontenibile sprigionarsi da quello che non era ancora un contatto.
Passarono secondi interminabili prima che il moro decidesse di azzerare completamente la distanza tra i due, lo fece con delicatezza, quasi con paura.
Appoggiò le sue labbra su quelle carnose e soffici di Mattia, strinse la presa sul viso dell'amico per avvicinarlo ancora di più come se volesse portare i loro cuori a compenetrarsi. Percependo questo bisogno Mattia, che fin a quel punto si era fatto solamente trascinare senza prendere l'iniziativa, decise di spingere leggermente con la lingua sulle labbra dell'altro, come per chiedere il permesso, lui glielo concesse e le dischiuse leggermente affinché le loro lingue potessero incontrarsi.
In risposta Christian si fece scappare un sospiro pesante, come se fino a quel momento fosse stato in apnea.
Lo stomaco di Mattia era sotto sopra, non sapeva se tutto ciò che stava vivendo era vero o era uno dei suoi mille sogni, sentiva qualcosa sfarfallare nel suo addome e poteva giurare di non aver mai provato un'emozione cosi forte.
Quel bacio sembro durare un eternità e allo stesso tempo, quando il moro lentamente si allontanò ponendogli fine, Mattia sentì di non averlo assaporato abbastanza.
Si allontanarono quel tanto che bastò per guardarsi dritti negli occhi.

"Mi sa che un po' mi piaci" - disse a bassa voce Christian.
"Un po' quanto?" - chiese Mattia con il cuore in gola.
"Ancora poco penso, spero..." - rispose il moro.
"Ah, e perché lo speri?"
"Perché non me la sento fra"- disse Christian con un filo di voce.
"Come mai mi hai baciato allora?" - chiese l'altro con un nodo in gola.
"Perché non resistevo più." - confessò.
"E ora?"
"Ora so che quel poco esiste veramente e devo cercare di metterlo via." - concluse Christian con amarezza nella voce.
"Perché?" - incalzò Mattia che sentiva il cuore battere a mille e lo stomaco chiuso in una morsa.
"Fra a me piacciono le ragazze, sono etero, non so se lo ricordi ma ho passato tutto il pomeridiano a sbavare dietro Elena." - disse il moro cercando di essere convincente.
"Chri, l'amore si prova per gli esseri umani, non per forza solo per le donne o solo per gli uomini."
"Mo' non parlare di amore che non sono ancora arrivato a quel punto, per carità."- scherzò il moro per allentare la tensione.

Mattia normalmente sarebbe rimasto ferito da un'affermazione del genere ma non potè far altro che aggiungersi alla sua risata e dargli uno scappellotto sulla nuca.
"Hai capito cosa intendo." - chiarì Mattia.
"Sisi ho capito e ho afferrato il concetto, difatti stasera non hai perso l'occasione di farti quella cameriera." - disse Christian con tono pungente.
Mattia scoppiò a ridere, prese il viso dell'altro tra le mani e sussurrò:
"Ti stavo prendendo per il culo. Sono rimasto al bar per così tanto tempo solo per farti ingelosire."
Christian lo guardò incredulo.
"Ma sei un coglione." - disse in risposta, lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso.
"Quindi sei veramente geloso...e ti piaccio...e non puoi dormire a letto con me mentre siamo solo in boxer perché avresti voglia di spogliarmi del tutto." - disse Mattia prendendosi gioco dell'amico visibilmente in imbarazzo.
"Sei fuori strada." - Christian cercò di mantenere un'apparente serietà.
Mattia in risposta decise di rubargli un altro bacio, fu meno dolce del primo. Erano l'uno avventato sulle labbra dell'altro e le loro lingue si stavano mischiando con foga.
"Nono, non va bene." - disse Christian staccandosi improvvisamente dal bacio e allontanandosi.

Prese a camminare avanti e indietro per la stanza muovendo le braccia e scrollandole in segno di agitazione.
Mattia rimase fermo a osservarlo, con il cuore in bilico sull'orlo di un precipizio.

"Una parte di me si vergogna per quello che sta succedendo e non mi fa sentire me stesso, l'altra parte non vorrebbe mai smettere di baciarti perché quelle fottute labbra che ti ritrovi sono il paradiso in terra." - disse Christian senza filtri, avvicinandosi di nuovo e tornando a guardare l'amico negli occhi.
Nel sentire quell'affermazione il biondo dovette trattenersi dal fiondarsi su di lui e in risposta si morse il labbro inferiore con forza.
Christian fece di nuovo qualche passo indietro.
"No, ecco, no..non fare così." disse girandosi per dargli le spalle e, come se non bastasse, mettendo le mani sugli occhi per coprirli.
"Come?" - chiese Mattia.
"Non ti mordere le labbra, non guardarmi con quegli occhi, ricomponiamoci, facciamo ripartire questa serata da capo." - disse Christian, poi proseguì: "Siamo fratelli giusto?"
Mattia rimase in silenzio.
"Siamo fratelli giusto?" - ripetè il moro con un nodo in gola.
"Sì."- rispose Mattia con la voce spezzata.
Christian finalmente si girò.
"Okay okay." - disse cercando di tranquillizzare se stesso.
"Scusami fra, scusami." - aggiunse poi a bassa voce abbracciandolo forte.

// ed eccovi la terza dose ed ultima dose di oggi, ho pubblicato questi capitoli a distanza di poco perché ci tengo che vengano letti quasi di seguito...senza uscire dal flusso delle emozioni.
Ho già altri capitoli pronti, ma per quelli vi farò aspettare un po', intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questi...così mi invogliate a scrivere e andare avanti. Questo capitolo è importantissimo per me, ci tengo.
Un bacio.

Fratelli o poco più - ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora