Capitolo 31

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"Vorrà dire che rimarrò qui ad aspettare che tu sia sicuro di credermi." - gli disse Mattia guardandolo intensamente.

"Okay." - rispose Christian poco convinto.
"Me lo dai un bacio?" - chiese Mattia con dolcezza.

Christian rimase un po' spiazzato, era da un po' di giorni ormai che le sue labbra non si poggiavano su quelle carnose e morbide di Mattia.

"Te lo meriti?" - decise di non dargliela vinta facilmente.
"Dimmelo tu." - incalzò il biondo.
"Non so se lo meriti, ma soprattutto non so se io ho voglia di dartelo questo bacio."

Stava mentendo, spudoratamente.
Ne aveva voglia eccome.
Stava letteralmente impazzendo dalla voglia di baciarlo.

Mattia intravide quella voglia negli occhi cerulei di Christian, decise perciò di smascherarlo provocandolo.

Gli mise una mano tra i ricciolini scuri e prese ad attorcigliarseli tra le dita, alternando un tocco delicato a qualche leggero strattonamento.
Sapeva che quella presa forte sui suoi capelli lo avrebbe reso immediatamente più malleabile, di fatti Christian si lasciò sfuggire un piccolo gemito.

"Che c'è? Ti piace?" - chiese provocatore Mattia.
"N-no, odio quando le persone mi toccano i c-capelli." - faceva fatica a parlare per il piacere che quel tocco gli stava provocando.
"Hai detto bene, ti dà fastidio quando te li toccano le persone...non quando te li tocco io. Quando sono io a farlo ti vengono i brividi di piacere, li vedo sulle tue braccia e sulle tue gambe."

Maledetto diavolo.

"Sono brividi di freddo." - provò a giustificarsi.
"Christian, ci sono 35 gradi." - lo prese in giro il più piccolo.
"E io sento freddo, magari mi sta salendo la febbre. Cosa ne sai tu?" - si stava rendendo ridicolo pur di non accontentarlo.
"Sarebbe perfetto, così saremmo costretti a rimanere a letto entrambi. Io per la caviglia e tu per la febbre, insieme."
"Non ti sei accorto che non dormo più nel tuo stesso letto da un bel po'? Ormai mi sono trasferito da Alex."

Mattia strinse più forte i capelli del maggiore tra le dita e si avvicinò al suo viso.

"Non ti manca dormire con me?" - chiese con tono mellifluo.
"No." - rispose secco Christian, nonostante stava rabbrividendo ancora di più a causa della vicinanza con il viso, e con le labbra, di Mattia.
"Non dirmi bugie." - lo rimproverò.
"Mattia, smettila dai. Non ho voglia." - si lamentò il maggiore, scostandosi dal tocco del più piccolo e alzandosi dal letto.
"Per quanto tempo ancora mi farai agognare un tuo bacio?" - chiese il biondo.
"Beh se ti manca baciare qualcuno puoi sempre andare da Benedetta." - rispose con tono piccato.
"Madonna Christian, ma quanto sei geloso?" - stava ridendo.
"Taci." - rispose il più grande fulminandolo con lo sguardo.

~

Era trascorsa un'oretta da quando il dottore aveva visitato Mattia dicendogli che non era nulla di che, una lievissima distorsione che si sarebbe risolta con un breve periodo di riposo per la sua caviglia, tre/quattro giorni massimo. Christian aveva ascoltato apprensivo la diagnosi del dottore e lo aveva esortato a controllare meglio, ad assicurarsi che non stesse sottovalutando la cosa e questo fece sorridere Mattia, lo fece sentire amato. Nonostante l'insistenza di Christian, il dottore si congedò con un bel sorriso, parole di conforto e rassicurazione e la raccomandazione di stare a riposo per un paio di giorni, fino a quando il dolore non sarebbe sparito del tutto.

Fu qualche secondo dopo che squillò il telefono della camera, Christian si precipitò a prenderlo nonostante fosse sul comodino di Mattia per evitare che questo compiesse anche il minimo movimento.

Fu la conversazione più corta mai esistita, le uniche cose che il biondo sentì dire furono "Okay, arriviamo." Mattia lo guardò interrogativo.

"Il direttore ci vuole giù in sala riunioni e mi ha detto che ci stanno portando una sedia a rotelle così potrai muoverti senza affaticare la caviglia."

Mattia fece una o con la bocca, sconvolto.

"Sedia a rotelle??!! Per una distorsione? Non bastano delle semplici stampelle?"
"Eh io che ne so Matti, se hanno deciso così non posso mica oppormi. Vuol dire che ci tengono alla tua salute, quindi zitto e non lamentarti."

In tutta risposta Mattia mise su un broncio adorabile che Christian avrebbe voluto baciare all'infinito. Ma si trattenne.

Trenta secondi dopo sentirono bussare alla porta, erano due dipendenti che avevano portato la sedia a rotelle per Mattia. Chiesero ad entrambi se ci fosse bisogno del loro aiuto, ma Christian li liquidò dicendo che l'avrebbe aiutato lui.

Possessivo.

"Vieni qua, fai piano, appoggiati su di me." - ripeteva con apprensione il più grande, mentre adagiava Mattia sulla sedia maneggiandolo come fosse fatto di cristallo.

Non appena il più piccolo fu ben sistemato, si diressero verso l'ascensore per raggiungere la famosa sala riunioni in cui erano stati convocati dal direttore.

Fu ad un passo dalla porta d'ingresso che Christian e Mattia percepirono una voce femminile. Varcando la porta, immediatamente, Mattia si scompose sulla sedia.

"Benny!" - esclamò stupito.

Ma che ci faceva lì con il direttore dell'Accademia?

// il nostro principino ha vinto. 🏆

Se vi va andate a leggere l'OS che ho pubblicato qualche ora fa, mi farebbe suuuuper piacere e credo possa fare piacere anche a voi leggerla, se vi conosco un po'. Si intitola "Che paura quando guidi te" e si trova nella raccolta di OS intitolata OS Zenzonelli - Right person wrong time che trovate sul mio profilo.
Fatemi sapere cosa ne pensate🫶🏻

Fratelli o poco più - ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora