Capitolo 24

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"Non piangere amore mio, shh, non piangere."

Mattia lo guardò con gli occhi ancora colmi di lacrime, ma pian piano si fece largo sul suo volto un sorriso timido. Rimase a fissare Christian per un arco indefinito di tempo, durante il quale stava cercando qualcosa tra i suoi occhi, qualsiasi piccolo segnale che potesse significare che il più grande si era pentito di averlo chiamato in quel modo, ed invece niente.
Christian aveva lo sguardo fermo e deciso su di lui.

"Perché mi guardi così Matti?"
"Perché ti ho sentito..." - disse timido.
"Matti io volevo che mi sentissi." - rispose accarezzandogli piano la guancia.
"E se io non trovassi ancora il coraggio di ricambiare allo stesso modo? Cioè, ehm, non intendo che io non provi lo stesso, penso di aver scoperto tutte mie le carte in tavola con la scenata di stasera...però ecco, se quelle parole non fossero ancora pronte ad uscire? Non di nuovo..."

Christian lo guardò dolcemente.

"Mattia, ascoltami bene. Non so se e quando troverai il coraggio di chiamarmi di nuovo così anche tu, ma quello che so è che io non voglio trattenermi. Sento questa parola montarmi da dentro e risalire con prepotenza fino a farmi male all'altezza della gola se non la lascio uscire, da un bel po' di tempo ormai. Quando ridiamo isolati dal resto del mondo, quando ci insultiamo, quando discutiamo per le cazzate di ogni giorno, quando metti quel broncio adorabile e quando ridi spensierato. E non mi importa se mi renderò ridicolo perché tu non mi ricambierai, ma io ne ho l'esigenza fisica Mattia."

Mattia non seppe cosa dire, fece l'unica cosa che gli venne spontanea.

Lo baciò.

Lo baciò con intensità e trasporto, con foga e dolcezza allo stesso tempo.

"Ci sono due cose però che mi hanno fatto incazzare nel tuo discorso di stasera." - sussurrò Christian tra le sue labbra.
"Quali cose?" - incalzò Mattia preoccupato, allontanandosi un po' per guardarlo negli occhi.
"Punto primo, continui a sostenere che 'scopiamo' e io non sono d'accordo. E se per te è stato così finora, aspetto il momento in cui mi farai provare cosa vuol dire fare l'amore con te, mi sembra avessi fatto una promessa a riguardo...e non l'hai mantenuta a quanto pare. Punto secondo, ho rifiutato una bella ragazza giusto 10 minuti fa, per venire da te. Perché una relazione 'pubblica e senza drammi' con qualcuno che non sia tu io non la voglio. E mi sembrava di avertelo già fatto capire senza bisogno che lo dicessi così esplicitamente."
"Punto primo..." - disse Mattia imitando Christian, con un sorrisetto sul volto. Poi continuò: "...io mantengo sempre le promesse, stai sereno. E punto secondo...ho proprio voglia di vedere chi è questa bella ragazza." - e gli morse il labbro inferiore per dispetto.

"Ahia, e questo per cos'era?" - si lamentò il bergamasco.
"Perché ci hai tenuto a sottolineare che fosse effettivamente bella."
"Sei geloso!" - lo prese in giro ridendo.
"Ti piacerebbe..." - gli rispose Mattia con un filo di sarcasmo nel tono, prima di dargli le spalle ed uscire dal bagno, lasciandolo impalato e senza parole.

Christian scosse la testa, rassegnato al fatto che quella piccola peste gli avrebbe dato filo da torcere.

Lo seguì fino al tavolo, recuperò la sua sedia e la posizionò accanto quella di Mattia per sedersi al suo fianco.

"Ragazzi ma dove siete stati? Tutto okay?" - chiese Luca apprensivo.
"Tutto okay Luchì, semplicemente mi possono fare santo." - scherzò Christian.
"Ehi! Ma che dici? Se mai il contrario!" - si lamentò in tono acuto il più piccolo.

Luca fece segno a Christian di lasciar perdere, Mattia era evidentemente parecchio permaloso e sarebbe stato meglio lasciar cadere il discorso per non farlo innervosire.

Continuarono a parlare del più e del meno, fin quando Christian non sentì la mano di Mattia sulla sua gamba, che richiamava l'attenzione.

"Chri sto proprio morendo di fame."
"Eh mangia Matti, ordina un panino e mangia...in questa regione c'è il ben di dio, perché privarsene?" - gli disse con fare paterno.
"Ma sono quasi le 23, che orario è per mangiare?" - si lamentò.
"L'orario giusto se hai fame." - disse Christian mentre già stava alzando la mano per chiamare una cameriera.
"Nono, non chiamarla, me ne sono pentito...mangerò direttamente domani a colazione."
"Scusi, potrebbe portarmi un pezzo di rosticceria?" - chiese il più grande alla ragazza.
"Sì, certo. Desidera qualcosa in particolare?"

Fratelli o poco più - ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora