13. hypnotic

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Ero impaziente.

La mia pelle bruciava, in fermento, mentre attraversavamo la strada tutti insieme per raggiungere la spiaggia. Era la giornata perfetta: il sole abbrustoliva la nostra pelle come hamburger, le temperature erano altissime e c'era anche quel filo di vento a donare sollievo.

Alzai gli occhi al cielo terso, e repressi un sorriso. Indossavo il costume giallo che avevo adocchiato in negozio quella mattina, ed una sola cosa adesso affollava la mia mente. Passare più tempo possibile col mio migliore amico, e fargliela pagare per tutte quelle volte che mi aveva provocato intenzionalmente. Prima, sfilandosi la t-shirt davanti ai miei occhi, innocentemente, e chiedendomi di spalmargli la crema solare, o ancora quando mesi addietro, raggiungendo la sua camera, lui mi accolse aprendo la porta con un solo asciugamano agganciato in vita.

''Non credi sia una splendida giornata?'' mi chiese la mamma col volto sereno. Io in riposta replicai ''Ma certo''

Ci infilammo sotto gli ombrelloni, e ognuno coi propri tempi, ci spogliammo dei vestiti. Io mi svestii con una lentezza disarmante, soltanto per gustarmi quella luce negli occhi di Chan, di totale confusione, e le sue guance arrossate (avrebbe dato la colpa al sole e alle alte temperature, comunque). Mantenni il contatto visivo, mentre con le mani ferme sull'orlo della maglia, il mio migliore amico deglutì pesantemente.

''Andiamo a fare il bagno?'' gli chiesi, dondolando sul posto come quando ero bambina. Di solito mi rimproverava perché gli altri non avrebbero mai compreso che faceva parte del mio carattere, e che avrebbero potuto burlarsi di me. Ma quella volta non lo fece, non disse niente.

Gli sventolai una mano davanti al viso, segretamente soddisfatta, e finalmente sembrò ridestarsi. ''C-certo Oph, andiamo..''

Skin to Bone [Bang Chan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora