21. leave

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Le sue scuse non sarebbero mai state in grado di guarire le mie ferite, perché per me quelle erano solo parole buttate al vento. E quando cercai di fargli capire che forse era meglio per noi due allontanarci un po', mi ferì ulteriormente, pregandomi di non lasciarlo.

''Ma proprio non lo capisci? Mi manipoli emotivamente di continuo!''

Nel tentativo di divincolarmi dalla sua presa, mi graffiai il polso, incastonato in una delle sue grandi mani. Chan capì finalmente che scusarsi non sarebbe servito a niente, ed anche se lui avesse continuato ad implorarmi, non lo avrei perdonato.

''Ti ho chiesto scusa'' incrociò le braccia al petto. ''Si, ed io non ti ho perdonato. Non sono costretta a farlo''

''Ophelia.''

Il mio nome intero uscì dalle sue labbra con un sussurro. ''Ho bisogno di te'' scossi la testa, con un sorriso amaro come facciata e le lacrime a pungermi gli angoli degli occhi. ''Non sono un animale domestico che tratti come ti pare perché credi non abbia sentimenti. Sono umana, Chan, provo delle emozioni..-''

Accartocciata su me stessa, sulla moquette, come un foglio di carta, pregai di non scoppiare a piangere davanti a lui. Perché sarebbe stato umiliante, ed avevo già subito abbastanza.

''cosa posso fare per rimediare, Oph?''

''devi andartene adesso''

Quando raggiunsi Claus sulla spiaggia, la festa era già cominciata e fiumi di alcol zigzagavano tra i giovani che avevano scelto di divertirsi. ''hey!'' agitai la mano per farmi notare. Il biondo reggeva due drink dal colore blu, colore che per quanto insignificante, mi ricordava purtroppo quell'idiota del mio 'amico'. 

''Pronta a divertirti?''

Ero pronta a dimenticare, per un pò, tutto ciò che turbava la mia vita da una settimana a quella parte.

Skin to Bone [Bang Chan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora