16. heartbreaker

192 11 1
                                    

''Rivoglio indietro la mia Ophelia..'' Che pensiero egoistico, pensai mentre mi infilavo a letto.

 Mi sembrava di capire che a Chan stesse fin troppo comoda la vecchia versione di me, perché quella nuova non avrebbe saputo come gestirla. Lui aveva già capito qualcosa, aveva percepito il cambiamento.

Il mattino seguente rimasi seppellita tra le coperte pur di non dover affrontare la realtà: quella vacanza si stava trasformando in un incubo vero e proprio. Afferrai il cellulare per controllare l'orario, e mi resi conto di quanto fosse presto. Solitamente dormivo così profondamente che nemmeno una catastrofe sarebbe riuscita a svegliarmi.

Rimasi a giochicchiare una buona mezz'ora, prima di rendermi conto che nessuno era ancora venuto a bussare alla mia porta, il che era strano. Perciò mi alzai, raggiunsi il balconcino a piedi nudi, e notai il cielo carico di nubi pronti a liberarsi di pioggia.

Ecco perché.

Ringraziai mentalmente la pioggia per quella grazia divina. 

Ma ben presto la realtà si infranse nel mio cuore.. Avrei dovuto comunque vedere il mio migliore amico, nonostante non potessimo uscire.

Fissai il caffè in silenzio.

Mentre gli adulti si dilettavano in discorsi che non seguivo - non perché non volessi, bensì perché non riuscivo a pensare a nient'altro che al mio tormento - il rumore di forchette mi riempì le orecchie. Chan mangiava, il che significava che l'appetito non gli mancava affatto. Lo invidiavo per quella sua celata tranquillità, mentre si godeva il suo pasto. I soliti pancakes.

''Oph?''

La tazza di caffè, raffreddatasi tra le mie mani, quasi mi scivolò dalle dita. Chan stava testando la mia pazienza. ''Cosa?'' replicai senza alzare lo sguardo. ''Dobbiamo parlare'' rispose freddamente, come se non ammettesse repliche. ''Pensi di intimidirmi?''

Presto attirammo l'attenzione dei nostri genitori, che smisero di parlare. ''Sei tu a fare la stramba ultimamente, che ti succede? Di solito mi racconti tutto..-''   ''ragazzi, forse dovreste parlarne in privato'' si intromise Jessica, salvando suo figlio da una mia imminente sfuriata.

Io, stramba? 

''Non mi pare di doverti raccontare per forza ogni minimo dettaglio della mia vita!'' - i suoi occhi, feriti, si indurirono. ''Perfetto allora, non ti chiederò più nulla. Sembra tu non ne abbia bisogno.''

drama :)







Skin to Bone [Bang Chan]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora