Capitolo 5

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Le spinte forti contro il culo sodo di Destiny stavano incominciando a farsi sempre più veloci

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Le spinte forti contro il culo sodo di Destiny stavano incominciando a farsi sempre più veloci. Ero chiuso nello spogliatoio femminile prima della partita di quella sera, insieme alla bionda con un fisico da urlo.

Prima che mi arrestassero eravamo soliti a farlo ovunque e in qualsiasi occasione, a quanto pare le vecchie abitudini non cambiavano mai.

«Più forte, Jared, più forte...» ansimò lei quando cominciai a pompare sempre più dentro la sua fica calda e bagnata per me. Era completamente nuda, piegata a novanta sul lavandino dello spogliatoio. Le stavo tirando i capelli alternando gli schiaffi sulle natiche. La mia erezione scivola velocemente tra le sue pieghe, mentre le dita della mia mano le massaggiavano il clitoride con foga.

«Ti piace essere scopata così, non è vero?» avvolsi la sua coda di cavallo intorno alla mia mano per poi farle inclinare di più il collo all'indietro. Destiny cercava in tutti modi di non emettere nessun rumore per non farci scoprire, ma ogni suo tentativo, tutte le volte che la scopavo con decisione dentro di lei, falliva miseramente.

«Oddio, Jared, cazzo...» urlò di piacere portando la mia mano all'altezza della sua bocca per tapparla, ma io, bastardo per come ero la facevo scendere verso il suo collo stringendolo forte e continuando a entrare ed uscire dalla sua fessura solo per il gusto di farla urlare di più.

Mi piaceva il pericolo, ormai con il tempo era diventato il mio migliore amico. Era come se ogni volta volessi sfidare la sorte, come se mi piacesse commettere atti proibiti. Girava tutto intorno a quello: trasgredire le regole, fare sempre la cosa sbagliata, cacciarsi nei guai. Un loop continuo.

Mi piaceva, cazzo, se mi piaceva.
Sentire l'adrenalina scorrere nelle vene, il cuore battere all'impazzata e i brividi percorrere il corpo. Quello per me era vivere, provare ogni emozione a trecentosessanta gradi.

Ma come avevo già detto, avevo un fascino per le cose proibite, quelle che non si dovevano mai e poi mai fare, quelle che i tuoi genitori ti vietavano o addirittura quelle che lo stato ti vietava.

Come ora, la paura che ci potessero scoprire, era più grande dell'eccitazione stessa del sesso.

«Dio, come sei sexy.» dissi sfilando le mani dal suo clitoride e portandole all'interno della mia bocca, succhiando gli umori di Destiny. La cosa la fece eccitare di più, fino a farla venire, ma non a me. Io ancora non ero venuto.

«Cazzo, mi farai venire per due volte di seguito, non è vero, Jar?» disse tra un orgasmo e l'altro aggrappando le sue dita al lavandino bianco.
«Ci puoi giurare, cazzo.» proruppi spingendo il mio cazzo sempre più dentro la sua fica. Era così bello sentire le pareti della sua fessura stringere la mia erezione bagnata dai suoi umori più belli.
«Oh mio Dio!» gemette affondando i denti nel suo labbro inferiore «Sto per venire un'altra vol...»

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