🖤«Si, per quell'ora dovrei essere a casa. In tal caso c'è mia figlia, potete lasciare le chiavi della macchina a lei. Inoltre sarà Eve ad aprirvi il garage.» mio padre stava parlando al telefono con il proprietario della concessionaria quando entrai in salone.
Mi sedetti sul divano guardandolo gironzolare per casa mentre teneva il telefono tra l'orecchio destro e la spalla.
Il fatto di cambiare macchina non l'aveva sconvolto, era stato di più il fatto che si era preso uno spavento guardando quel fuoco propagarsi vicino il giardino. Aveva paura che potesse prendere fuoco anche casa nostra, ma per fortuna no.
«Perfetto, a domani.» sentii mio padre chiudere la telefonata e guardarmi sorridere.
«Ehi, tesoro, tutto bene?» mi chiese gentile. Era passato un giorno da quando avevano dato fuoco alla macchina, e lui stava cercando di non farsi vedere da noi troppo stressato.
«Io sto bene, papà. Tu, piuttosto, come stai?» replicai io osservandolo sedere accanto a me.
Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e alzò un angolo della bocca.
«Bene. L'importante è che stiamo tutti bene. Ho comprato la macchina nuova.» mi informò sospirando.
«Quale hai preso?» domandai curiosa e interessata. Mio padre, in quanto di macchina, aveva buon gusto.
«Maserati.» sussurrò come in uno spot pubblicitario per le macchine di lusso.
«Non ci credo!» esclamai alzandomi dal divano sbalordita «Stai scherzando?» chiesi sbarrando gli occhi.
Mio padre rise e scosse il capo. «Col cavolo, quella macchina la sogno da quando ero un ragazzino.»
«E ora ce l'hai. Me la farai guidare, vero?» piegai la testa di lato e incrocia le braccia al petto picchiettando il piede sul parquet.
«Mh, questo lo vedremo, signorina.» ridacchiò alzando gli occhi al cielo.
«Ma come? Guido da un anno e ho imparato dal migliore, dai!» insistetti cercando di fare la ruffiana.
«Poi vediamo.» continuò a ridere e mi prese la mano per farmi sedere. Mi avvicinò a lui con il braccio e mi posò un bacio sulla testa.
«Sei così bella, assomigli tanto a tua mamma.» sospirò tenendomi stretta. Sorrisi più debolmente di prima e ricordai mia madre, a vedere questa scena le sarebbe saltato il cuore dal petto.
«Eppure i capelli sono i tuoi.» ironizzai sorridendo.
«Sai com'è, sono tuo padre.»
«Ah si? Pensavo di no.» lo presi in giro e lui rise.
Dopo qualche secondo il silenzio cadde intorno a noi, ma nella mia testa frullava sempre la solita domanda che volevo fargli. Così, mi presi di coraggio e gli domandai:
STAI LEGGENDO
PROHIBITED
Romance«Ariel, Ariel, Ariel...ti hanno detto che nuotare in acque infestate da squali non è saggio?» Eve Lawrence è una ragazza di diciotto anni con un carattere forte e dinamico, capelli rosso fuoco e degli occhi verde smeraldo. Ha tutto quello che vorreb...