Dieci gennaio duemilaventitré.
L'aula fredda e grigia del tribunale mi metteva una strana ansia addosso. Ero qui da almeno un'ora e mezza, mancava poco alla fine del processo e non stava andando affatto bene.
Avevano fatto giurare a Jared di dura tutta la verità e nient'altro che la verità, e lui così aveva fatto. Aveva raccontato per filo e per segno ogni cosa successa quella stramaledetta notte.
Mi tremavano le mani al pensiero che tra poco avrei sentito ciò che il giudice gli preservava: o la grazia o la pena.
Il mio cuore pompava nella cassa toracica come un martello pneumatico sull'asfalto. Faceva male, troppo, come il buco allo stomaco che mi portavo da giorni.
Seduta al mio fianco c'era tutta la famiglia Myers, vestiti di tutto punto, ma in nero, come se fossero andati a celebrare il funerale del figlio.
Io avevo deciso di indossare solo un paio di jeans semplici e un dolcevita, magari avrei fatto sentire meno peso a Jared.
Poteva sembrare una sciocchezza, ma nella mia testa aveva senso.
Ricordavo i suoi occhi prima di entrare in aula. Il ghiaccio dell'Antartide era niente in confronto.
Una parte di me mi spinse a baciarlo tanto, intensamente e a ricordare il profumo della sua pelle, come se quella fosse l'unica occasione dopo tempo.
Mentre una parte mi invitava a non trattarlo come se fosse davvero l'ultimo, perché la negativa porta negatività.
Inutile dire che decisi di seguire la mia prima parte, sicuramente era sempre meglio prevenire che curare ed ero sicura che se fosse andata male mi sarei pentita di non aver incamerato ogni singolo bacio, tocco, profumo e abbraccio.
Non avevamo chiuso occhi questa notte, entrambi abbracciati a vivere ogni attimo, ogni secondo, mentre la sua ansia divorava non solo ogni suo pezzetto di animo, ma anche il mio.
Il giudice si era ritirato per deliberare la sua decisione.
Jared si voltò a guardarmi, incastrando le sue iridi blu con le mie verdi. Potevo vedere la sua paura vivere dentro quello sguardo.
Gli sussurrai a bassa voce un: «Sei stato bravo.» e lui sembrò rilassarsi.
Guardò i suoi genitori: la madre gli sorrise gentile, cercando di rassicurarlo, mentre il padre restò impassibile con le labbra strette in una linea perfetta.
Jeremy, d'altro canto, gli alzò il pollice in sù sorridendo.
A Jared scappò un risolino, poi mi guardò per l'ultima volta e si voltò, tornando a torturarsi le mani e a giocare con i suoi anelli argentati.
I suoi amici avrebbero avuto il loro processo solo qualche giorno dopo Jared, a rotazione.
Il fatto era questo: tutto dipendeva da ciò che il giudice avrebbe detto a Jared. Se non fosse stato positivo, allora gli altri tre avrebbero avuto il medesimo trattamento.
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PROHIBITED
Romance«Ariel, Ariel, Ariel...ti hanno detto che nuotare in acque infestate da squali non è saggio?» Eve Lawrence è una ragazza di diciotto anni con un carattere forte e dinamico, capelli rosso fuoco e degli occhi verde smeraldo. Ha tutto quello che vorreb...