Capitolo 9

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⚠️Mi scuso anticipatamente per eventuali errori grammaticali, ma momentaneamente non posso correggere, lo farò successivamente⚠️

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Il mio ragazzo era esattamente in piedi davanti alla piscina con delle valigie strette intorno alle sue affusolate dita. Cosa ci faceva qua?

Andai subito nel panico, spostandomi di dosso Jared con cui prima stavo palesemente flirtando.

Cosa cazzo mi era saltato in testa?

Posai le mani sul bordo della piscina e applicando un po' di forza mi alzai uscendo fuori dall'acqua. Ero bagnatissima, dalla mia maglietta si potevano intravedere i capezzoli turgidi che spingevano contro il tessuto, le guance arrossate per via del calore che sentivo così vicina a Jared e i pantaloncini bianchi quasi trasparenti da cui si poteva intravedere la mia brasiliana.

«Ma cosa cazzo...» blaterò Ryan spostando freneticamente lo sguardo da me e Jared.

Quest'ultimo, poco interessato alla situazione,
con nonchalance uscì dall'acqua ed estrasse dal jeans il pacco di Philips Morris notando, per sua sfortuna, che le sue amate sigarette fossero ormai rovinate.

«Che cazzo!» imprecò a denti stretti.

«Ryan, io...» feci per parlare, ma in giardino sopraggiunsero tutti. Mia sorella e mio padre, Jeremy e lo sceriffo Myers e i gemelli Chavez con la madre.

«Eve, ma cosa è successo? Ryan, che ci fai qua?» chiese mio padre a me e il mio ragazzo che nel frattempo mi stava guardando malissimo.

«Jared, mi spieghi che ci fai bagnato?» sta volta a parlare fu lo sceriffo, che guardava il figlio con riluttanza.

«Secondo te cosa ci posso fare bagnato, papà?» chiese retoricamente e in modo scorbutico «Eve è inciampata in piscina e io mi sono buttato per portarla a galla, non sapevo se sapesse nuotare o no.» era una balla bella e buona.

Ma non obiettai perché altrimenti non avrei saputo spiegare il motivo per cui eravamo ad un centimetro di distanza e il perché nonostante stessi giocando, mi piaceva.

«Si, tra l'altro avevo bevuto l'acqua e mi sono affogata. Ci ho messo un po' a risalire a galla perché mi sentivo confusa e Jared è stato così gentile da aiutarmi.» mi spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e abbassai il capo.

Jared era bravo a mentire, ma io di più.

«Si, ma non eri andato in bagno?» insistette il padre. Jared alzò gli occhi al cielo.

«Volevo fumarmi una sigaretta, ora hai finito con il tuo cazzo di interrogatorio?» sbottò scurrile. Mio padre ebbe un sussulto. Non era abituato a questi modi, soprattutto se rivolti ad un genitore e dal suo sguardo potevo già percepire che Jared non gli piaceva affatto, a differenza di Jeremy che ne stava tranquillo accanto a mia sorella.

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