capitolo 1

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il cielo ha un colorito roseo, da dietro le tende si può sentire il cinguettio dei vari uccelli che annunciano l'arrivo di una nuova giornata. mancano circa 15 minuti allo scoccare delle 7 e questo darà l'inizio della giornata per molti studenti della Hawkins High School.

oggi è finalmente iniziata la primavera, ciò vuol dire mattinate in cui dovrò stare a congelare e i pomeriggi dove mi pentirò di aver messo il giubbotto per andare a scuola. ogni singolo anno è così. le notti insonni però durano per tutto l'anno, dopo l'incendio avvenuto al Mole in cui non ho più rivisto mio padre. 

eravamo insieme alla festa del 4 luglio organizzata dal sindaco, stavamo mangiando un Corn Dog e parlavamo della mia nuova camicia comprata da Gap qualche giorno prima, poi si incantò. fece cadere a terra il corn dog e come se fosse in uno stato di trance  andò verso l'uscita della fiera, lasciandomi la, da sola, con gli occhi lucidi. giorni dopo la polizia ci diede la notizia che era morto nell'incendio al centro commerciale, ho ancora mille dubbi riguardo a quella sera e cercherò di andare fino in fondo pur di scoprire cosa gli sia successo davvero.

il suono della sveglia che annuncia le 7 mi distoglie dai miei pensieri così mi rimetto sotto le coperte e la lascio suonare facendo finta di dormire "y/n sono le 7 e 05 muoviti!" si sente da dietro la porta la voce di mia madre che viene coperta dal trillare della sveglia. dopo circa due minuti di silenzio sia da parte di mia madre che dalla sveglia decido di alzarmi dal comodo materasso con le molle che potrebbero saltare fuori da un momento all'altro, do uno sguardo alla mia figura allo specchio e l'unica cosa che si può vedere sono le enormi occhiaie causate dalle poche ore di sonno "e ora come faccio!" sbuffando mi fiondo al mio cassettone dove prendo i vestiti necessari per oggi e un paio di occhiali da sole. 

"non c'è nemmeno un filo di sole, cosa ci fai con quelli in casa" dice ridacchiando mia madre mentre prepara la colazione "oh no sono all'ultima moda: occhiali da casa!" rispondo con tono sarcastico "quanto hai dormito stanotte?" domanda seria mentre mi passa i pancake "due ore" le dico prendendo un boccone di colazione "y/n ormai è un anno che va avanti così" dice posando la sua mano sulla mia spalla "oh cazzo è tardi" dico guardando l'orologio che segna le 7:33 prendo lo zaino da sopra il divano "ma è ancora presto" dice mentre mi insegue per la casa "è lunedì non si sa mai che si trova traffico" mento "quando torni a casa ne riparliamo" dice dalla porta, la ignoro entrando nella mia auto e faccio partire la cassetta di madonna a tutto volume nello stereo

la strada è poco trafficata, come immaginavo. ma sentire ogni mattina mia madre che mi parla delle mie occhiaie è pesante, un po' come sentire la voce delle cheerleader  di prima mattina. 

"come mai così mattiniera?" mi domanda Vicky, la mia migliore amica appena scendo dall'auto "e perché hai gli occhiali da sole?" aggiunge sorridendo "sono scappata dalla ramanzina del buongiorno di mia madre" dico alzando la montatura "sembra che ti hanno pestato amica mia, non hai del fondotinta o altro?" chiede con tono preoccupato "lo so, ma continuo a rivivere quel dannato giorno come se fosse ieri" dico incamminandomi con lo zaino in spalla verso l'entrata della scuola "ci vieni al pre partita?" cerca di cambiare argomento, mi blocco davanti alla porta e la guardo seria "secondo te posso presentarmi così al dannato pre partita? la risposta è no." dico incrociando le braccia al petto in attesa che la porta venga aperta dal custode "ti prego y/n! se Robin mi rivolge la parola mentre la mia migliore amica non è con me potrei veramente fare una pessima figura" mi rivolge uno sguardo tenero a cui non riesco mai a dire di no, ma oggi voglio essere il meno visibile possibile "no Vicky, non verrò in queste condizioni" dico concludendo la conversazione

il game master || Eddie MunsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora