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Una settimana dopo.
Il giorno dello scontro.

Ciro's pov.
Quella notte non avevo dormito.
Volevo evitare di fare gli incubi che facevo da quando la mia Claudia non dormiva al mio fianco.
Solo con lei potevo dormire in pace, solo con lei gli incubi andavamo via, solo con lei potevo recuperare l'infanzia che non avevo mai vissuto, solo con lei mi dimenticavo dove ero nato.
Se fossi nato in un altra famiglia, saremmo stati poveri, ma felici.
La felicità è quella che mi è sempre mancata per colpa di questa vita che sono costretto a condurre.

-Pront Cirù?-
Chiese Edoardo
-So nat pront , amm passat cos pegg.
Nun veg l'or e metter e man nguoll a chillu rattus e merd.-
Dissi stringendo i pugni.
-Dai Ci piens ca tra poc abbracc a Claud. -
Disse Edoardo.
Più pensavo a lei e più avevo paura, se non ce l'avessi fatta??
Mio padre non poteva salvarmi.
Nessuno era a conoscenza di niente.
Lo sapeva solo Edoardo.
-Teng paur Eduà, teng paur p Claud. Mannaggia all'amore, io prima facevo cazzate senza pensare alle conseguenze. Ora ho tanta paura, non di morire, ma di deludere e abbandonare Claudia nelle mani di Luca. -
Dissi sincero.
-Cirù tu sei una pantera! TU CE LA FAI!-
Disse edoardo prendendo il mio viso tra le sue mani.
-Nun pruà a m vasà com faccist cu Totò ij nun so Ricchion.-
Dissi sghignazzando per sdrammatizzare.
-E tu com o sai? Nun stiv in com?-
-ij sacc semb tuttu cos -
-Giust c sta ch'ella Guard e merd.-
Disse riferendosi a Lino.
Dal suo portafoglio Louis Vuitton e strasse una collana nera.
-Pigl sta cullan, come portafortuna, era di Gabriel.-
Disse dandomela.
Sorrisi e la misi.
-Vincerai per me, per Claudia e anche per Gabriel. -
Insieme ad Edoardo uscimmo di casa.
Salimmo sul mio sh nero e sfrecciammo per le strade di Napoli diretti alla Villa Russo mentre Edoardo urlava.
-Ce magnam a tuttu quant, Napoli è nost Cirù.-

Arrivati a destinazione dissi.
-Edoa, mo vatten. Questa scontro riguarda solo me e lui. -
-T aspett o bar affian. Che Dio sia con te.-
Mi abbracciò.

Entrai nella villa.
Lo vidi con quel sorriso da puttana in calore.
-semb co brnc , c re papino nun tà accattat e scarp Gucc ca vuliv?-
Chiese.
-Semb cu chillu sorris a Puttan, quant na pigliat ? Mocc o ngul?-
La sua faccia da sorridente passò a imbronciata.
-Mhh m sa aier neanche a 1.-
-senti nun stam ca p c battr che parol, ma che man! Vien cà!-
Mi indicò una via che conduceva ad un terrazzo enorme per fare il duello.

Due giorni prima

Claudia's pov.
Stavo pregando e piangendo contemporaneamente.
Non volevo che il mio Ciro morisse.
Improvvisamente entrò la cuoca con la cena.
Avevo detto di non sentirmi molto bene e di farmi portare la cena in stanza.
Avevo legato molto con la cuoca Geltrude.
-Pccre perché piangi?-
Chiese sedendosi.
Poi si alzò subito.
-Dio mio mi perdoni!-
-Perchè mi sta chiedendo perdono?-
-Mi sono seduta sul letto senza il vostro permesso signorina.-
-Io non sono come Luca e suo padre, per me tutte le persone sono uguali. Quindi puoi sederti sul mio letto quanto ti pare e piace Geltrude. E non mi dia più del lei, ho solo sedici anni.-
Si sedette.
Di punto in bianco gli chiesi.
-Sai dove nascondono le pistole con il silenziatore?-
-Cosa?-
-avanti Geltrude non fare finta di nulla, lavori qui da venti anni.-
-Si lo so, ma non posso dirtelo, ucciderebbero me e la mia famiglia. -
-Dopodomani Ciro Ricci, l'amore della mia vita verrà ucciso. Noi dobbiamo aiutarlo. E se ti dicessi che tu vieni via con me e lui è cominci a lavorare dai Ricci. Sono una famiglia incredibile. Aiutano sempre chi lavora per loro, e le serve sono trattate benissimo al contrario di qui. -
Cercai di convincerla.
-E la mia famiglia? Chi proteggerà mio figlio di soli venti anni? Chi proteggerà mia figlia di soli quindici anni? Non posso rischiare, hanno tutta la vita davanti. -
-Geltrude ascoltami! Una volta che vieni ammessa come cuoca a Villa Ricci, automaticamente tutta la tua famiglia viene protetta. E la famiglia dei Ricci è molto più forte dei Russo, questo lo sai bene anche tu!-
-Chi te lo dice che verrò ammessa.-
-Ciro lo farà, basta che glielo dico io. Sta rischiando di morire per me, figurati se non assume te.-
Lei stette un attimo zitta a riflettere.
-Oggi alle 23:00 Luca non sta in casa, suo padre è sempre nell'ufficio, andrò a prendere la pistola nel seminterrato e te la porterò, ma tu devi fare attenzione! La devi nascondere bene. Se Luca la trova, non devi mettere in mezzo me. -
Annuii in ansia.
Mi toccai la pancia.
-Amore di mamma presto sentirai anche le carezze di tuo padre. -

Presente

Ciro' a pov.
Vidi Luca che si fermò mentre continuava a sorridere.
-S po sapè c cazz t rir!-
Dissi molto irritato.
-Sei tanto sicuro di te stesso Ciro, ti invidio tanto. Ma tu non sai che io ho rispettato solo parte dell'accordo.-
-Cos vuò ricr mongolò?-
Strinsi i pugni. Cosa mi potevo aspettare? Era il solito codardo di merda.
-Ho rispettato il fatto che le armi non ci devono essere in questo scontro, ma mi credevi così tanto scemo da scontrarmi contro di te da solo? Lo hai pensato davvero? Non sei poi così tanto intelligente e calcolatore come credevo Ricci.-
Vidi arrivare altri cinque uomini
Due di loro li conoscevo, l'avevo picchiati a morte in un pub e dai loro occhi si intravedeva il desiderio di farmi fuori.
-C re Luigi, t fa mal l'occhio?-
Chiesi ad uno dei due provocandomi e ricordandogli l'occhio che gli era rimasto ancora lividato da quel giorno che l'avevo picchiato.
Lui strinse i denti.
-Foss in te facess men o spiritos, simm 6 contr 1.-
Disse Luca.
-Bene, Sij tu o codard! Nun sij degn e fa sta vit! Sei solo una femminuccia ciuccia cazzi!-
Dissi per poi aggiungere.
-S mor, almen ponn ricr c'agg muort a test avt e tnè paur e nisciun
Tirai una testata a Luigi che cadde a terra.
Cominciammo a picchiarsi.
Di botte ne presi io, quante loro.
Finché come dei bastardi tre di loro mi costrinsero ad inginocchiarmi.
Altri due sferravano contro di me calci e pugni a volontà.
Mentre Luca filmava il tutto.
Non riuscivo a resistere stavo cominciando a perdere i sensi, ma con tutta la forza che avevo in corpo continuavo a lottare.
-ECCO A VOI LA FINE DI CIRO RICCI!-
Urlava Luca.
Proprio quando stavo per cedere sentì dei urli di dolore che erano di alcuni dei sei ragazzi, ma per la stanchezza non riuscivo a capire di chi si trattasse. Inoltre percepii la presa dei ragazzi farsi sempre più leggera.

Ecco a voi un nuovo capitolo! Cosa ne pensate? Cosa accadrà? Vi adoro ❤️

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Vi adoro ❤️.
Ci tengo sempre a precisare che questa storia è una collaborazione con nunzia123_

C&C     (Ciro Ricci)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora